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Caso Regeni, la Camera dà via libera alla nascita di una commissione d’inchiesta: Forza Italia si astiene. Applauso dell’Aula

I sì sono stati 379, gli astenuti 54. L'approvazione è stata accolta con un lungo applauso dell'Aula. Lunedì 29 aprile, al momento dell'avvio della discussione, erano presenti solo 19 deputati in Aula, oggi si è riusciti a far partire l'organismo che dovrà "verificare fatti, atti e condotte commissive e omissive che abbiano costituito o costituiscano ostacolo, ritardo o difficoltà per l'accertamento giurisdizionale delle responsabilità relative alla morte"

Dopo ritardi e rinvii, l’Aula della Camera ha approvato l’istituzione di una Commissione monocamerale di inchiesta sulla morte di Giulio Regeni. In favore del varo della Commissione hanno votato tutti i gruppi tranne Forza Italia che si è astenuta, dopo la bocciatura di un proprio emendamento. I sì sono stati 379, gli astenuti 54. Un lungo applauso dell’Aula ha salutato l’approvazione. Ieri, al momento dell’inizio della discussione sul tema, erano presenti appena 19 deputati. Sabato 27 aprile il premier Giuseppe Conte ha visto il presidente egiziano e ha detto che l’Italia è “insoddisfatta” per l’assenza di risultati concreti nell’indagine sulla morte del ricercatore al Cairo, avvenuta tra gennaio e febbraio 2016. “Questo è un messaggio a chi pensa che lo Stato Italiano, il Parlamento, si sia dimenticato di Giulio”, ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico.

di Alberto Sofia

La Commissione, composta da 20 deputati, ha il compito di “raccogliere tutti gli elementi utili per l’identificazione dei responsabili della morte di Giulio Regeni nonché delle circostanze del suo assassinio”. Sulla definizione dei compiti ci sono state varie riscritture del testo: la proposta di Leu affermava che esso consisteva nell’”accertare le responsabilità relative alla morte di Giulio Regeni nonché i moventi e le circostanze del suo assassinio”; poi il testo portato in Aula parlava di “chiarire le responsabilità e le circostanze che hanno portato alla morte di Giulio Regeni”; in Aula è stato approvato un emendamento di Forza Italia (prima firma Pierantonio Zanettin) con la dicitura definitiva. Respinto invece un altro emendamento di Fi che esplicitava tra i compiti quello di indagare anche “le possibili connessioni” tra la morte del ricercatore italiano “con l’attività di ricerca in ambito accademico effettuata dallo stesso”. La bocciatura dell’emendamento ha spinto Forza Italia ad astenersi nel voto finale.

La Commissione di inchiesta in ogni caso dovrà “verificare fatti, atti e condotte commissive e omissive che abbiano costituito o costituiscano ostacolo, ritardo o difficoltà per l’accertamento giurisdizionale delle responsabilità relative alla morte di Giulio Regeni, anche al fine di valutare eventuali iniziative normative per superare, nel caso di specie e per il futuro, simili impedimenti, nonché per incrementare i livelli di protezione delle persone impegnate in progetti di studio e di ricerca all’estero, in funzione di prevenzione dei rischi per la loro sicurezza e incolumità”.

La Commissione, che avrà gli stessi poteri della magistratura dovrà concludere entro 12 mesi la propria inchiesta, con una relazione, ma essa potrà riferire alla Camera “anche nel corso dei propri lavori, ove ne ravvisi la necessità o l’opportunità”.