Il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini ha scelto Altaforte, la casa editrice sovranista vicina a CasaPound, per il suo libro “Io sono Matteo Salvini, intervista allo specchio“. Il numero uno di Altaforte è quel Francesco Polacchi che è a capo del marchio di moda Pivert per il quale Salvini già finì nella bufera dopo aver indossato il giubbotto col picchio allo stadio un anno fa. Il libro, scritto dalla giornalista Chiara Giannini con prefazione di Maurizio Belpietro, sarà presentato anche al Salone del libro di Torino. La scelta della casa editrice è destinata a far discutere, anche perché il libro esce proprio nel pieno delle polemiche sullo stupro di Viterbo, dove due militanti sono stati arrestati per violenza sessuale di gruppo su una donna di 36 anni.
“Cento domande all’uomo più discusso d’Europa – è il testo che accompagna la presentazione del libro sul sito della casa editrice – Perché l’Italia non è la Polonia, l’Ungheria o la Repubblica Ceca. L’Italia è uno dei paesi fondatori della Unione Europea e il suo terzo contribuente. Cento risposte per raccontare quanto di sé stesso informa la propria azione di governo. Cento risposte a chi lo ama, a chi lo critica, a chi ripone fiducia in lui e a chi lo vorrebbe vedere ‘penzolare a testa in giù'”.
Altaforte aveva iniziato la propria attività a settembre per volontà della società editrice de “Il Primato Nazionale”, il mensile ideato e realizzato da Polacchi. Diversi i volumi già dati alle stampe, tra cui “La dottrina del fascismo” di Benito Mussolini e Giovanni Gentile, libro che “può essere ritenuta il fondamento culturale di quell’azione che – attraverso la lotta – portò il Fascismo stesso a compiere la Rivoluzione”, si legge sul sito della casa editrice. Ma anche il volume “Ho difeso Licio Gelli” firmato da Augusto Sinagra, avvocato del “maestro venerabile” e iscritto alla P2. Nel catalogo, libri come “Il cinema tedesco del Terzo Reich – Da Weimar agli anni di Goebbels“, “Diario di uno squadrista toscano“, “Ezra Pound e la musica“; fumetti come “Benito Mussolini – La mia guerra” e “Sergio Ramelli“.
Fra i promotori anche Andrea Antonini, tra le 12 persone che la sera del 4 novembre 2008 fecero irruzione negli studi del programma Chi l’ha visto?, in via Teulada a Roma: la trasmissione aveva mandato in onda immagini inedite degli scontri scoppiati a piazza Navona il 29 ottobre tra studenti di destra e di sinistra. Il 14 aprile 2011 Antonini, all’epoca dirigente di CasaPound, era stato aggiunto alla gamba da un colpo di pistola mentre era sul suo scooter nei pressi di via Flaminia Nuova, nella capitale.
Quella sera negli studi della Rai a fare irruzione c’era anche Polacchi, allora responsabile nazionale del Blocco Studentesco, e il 29 ottobre era in piazza Navona, tanto da essere condannato a un anno e quattro mesi di reclusione per aver partecipato agli scontri. “Non capisco perché le notizie escano così prima di una comunicazione ufficiale da parte della casa editrice”, commenta Polacchi, che evidentemente non si è accorto che il libro è pubblicizzato sul sito della azienda. “D’altra parte, siamo una casa editrice sovranista prosegue – e in questo momento Salvini è il numero uno del sovranismo“.
“Matteo Salvini tra mille editori sceglie per il suo libro quello legato a CasaPound – twitta matteo Orfini, deputato ed ex presidente del Pd – CasaPound per le leggi del nostro paese dovrebbe essere sciolta“. “CasaPound a Ostia organizzava manifestazioni con il clan Spada. Salvini è il ministro dell’Interno. Salvini legittima l’illegalità“,
“Matteo Salvini ha varcato il limite – commenta Roberto Morassut, deputato e membro della direzione nazionale del Pd – Il ministro degli Interni della Repubblica Italiana pubblica un libro autobiografico con una casa editrice legata a Casapound, organizzazione dichiaratamente neofascista. Basta con le ambiguità. Basta con i trucchi”. “Salvini ha giurato sulla Costituzione nata dalla Resistenza – prosegue Morassut – Se non vuole rispettarla sia coerente e si dimetta e faccia la sua battaglia revisionista a viso aperto, così vediamo se la vince. In Italia i conti coi criminali e ladri di regime del fascismo si sono fatti nel ’45. Nessuno riporterà indietro questo paese. La Costituzione e l’antifascismo non sono valori di parte ma valori democratici e nazionali. Nazionali ed europei. Salvini gioca sul filo dell’ambiguità. Ora basta”.
“Salvini non ha scritto alcun libro – fa sapere l’ufficio stampa del ministro dell’Interno – (ha semplicemente rilasciato una lunga intervista alla giornalista Chiara Giannini) e non ha firmato contratti o accordi con la casa editrice indipendente liberamente scelta dall’autrice”.