“Armando Siri? Se Conte decidesse di non rimuovere Siri dal suo ruolo di sottosegretario, vorremmo capire il motivo. Dovrebbe essere una ragione valida. Se si trattasse di qualcos’altro, non l’accetteremmo, perché in quel caso la vedremmo in modo molto diverso da lui”. Così, ai microfoni de “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus, si pronuncia sul caso Siri il capogruppo del M5s alla Camera, Francesco D’Uva.
Il parlamentare pentastellato ribadisce la richiesta dei 5 Stelle: “Abbiamo chiesto che Siri si faccia da parte finché non sarà chiarita la sua posizione. Il colloquio con Conte avverrà quanto prima, a me interessa che sia risolutivo quindi se bisogna aspettare qualche giorno in più va bene purché si arrivi alla risoluzione di questo problema. Noi non siamo la magistratura, qui si tratta di opportunità politica. Se c’è il dubbio che un sottosegretario ha cercato di fare qualcosa per facilitare Arata, che a sua volta era socio di Nicastri, che a sua volta era vicino a Matteo Messina Denaro, per una questione di opportunità politica dovrebbe farsi da parte“.
D’Uva torna sull’eventualità che Siri non venga rimosso da Conte: “Se il motivo fosse il timore di andare allo scontro con la Lega, io dico che noi questo governo l’abbiamo fatto con un alleato che è diverso da noi, abbiamo fatto un contratto di governo apposta. E’ chiaro che abbiamo valori e idee diverse, però su alcune cose dobbiamo trovare la sintesi. Far cadere il governo gialloverde? Intanto, penserei a risolvere il problema. Mi sembra ridicolo che un governo che ha fatto così tante cose debba cadere per un sottosegretario indagato per corruzione. Mi pare veramente eccessivo – continua – Circa la posizione della Lega su Siri, bisognerebbe chiedere alla Lega stessa e in particolare a Salvini perché ci stanno tenendo così tanto a questa linea. Io penso solo a tutte le cose positive che ha fatto questo governo in un anno. Ma un governo del cambiamento non deve avere ombre di alcun tipo, bisogna dare una risposta altrimenti si perde la fiducia degli italiani. Ci dovremmo anche chiedere quale sarebbe l’alternativa a questo governo. Secondo noi, non esiste un’alternativa. Di certo non ci interessa un’alleanza col Pd“.