A favore si è espresso il 99,29% del capitale presente, in gran parte portato da Confindustria. Sostegno alla proposta è arrivato anche dai rappresentanti del Cdr de Il Sole e di Radiocor, che hanno definito "giusta, opportuna e anche conveniente" oltre che "doverosa" l’azione di responsabilità
L’assemblea degli azionisti de Il Sole 24 Ore ha approvato l’azione di responsabilità nei confronti dell’ex presidente, Benito Benedini, dell’ex ad, Donatella Treu, e dell’ex direttore, Roberto Napolitano, proposta dall’attuale cda. A favore si è espresso il 99,29% del capitale presente, in gran parte portato da Confindustria. Sostegno alla proposta è arrivato anche dai rappresentanti del Cdr de Il Sole e di Radiocor, che hanno definito “giusta, opportuna e anche conveniente” oltre che “doverosa” l’azione di responsabilità.
Era rappresentato in sala il 66,8% del capitale. In particolare, come indicato nella relazione illustrativa redatta per l’assemblea dei soci, la proposta fa riferimento a “pratiche commerciali e di reporting dirette a incrementare artificiosamente i dati relativi alla diffusione del quotidiano“, all’operazione di cessione del ramo d’azienda “Business media” e a quella di cessione della cosiddetta “rotativa” di Bologna. A favore dell’azione, i cdr del Sole 24 Ore e di Radiocor Plus, i cui rappresentanti sono intervenuti in assemblea per definire rispettivamente l’azione stessa “giusta, opportuna e anche conveniente” e il voto favorevole “doveroso
Lo scorso 12 marzo il cda aveva votato all’unanimità. La richiesta di un’azione di responsabilità era arrivata dopo che la procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per Benedini, Treu e Napoletano. I reati contestati sono false comunicazioni sociali e aggiotaggio informativo. Sul gruppo pende anche una richiesta di sanzioni amministrative formulata a Consob da parte dell’Ufficio competente della stessa Commissione, con multa possibile per l’azienda di 140mila euro, oltre all’obbligo di rispondere in solido per le sanzioni chieste per i suoi ex vertici in caso di incapienza. Nelle scorse settimane aveva lasciato il cda un consigliere di lungo corso, il presidente di Bnl Luigi Abete, motivando la sua uscita con sopraggiunte incompatibilità di poltrone. Secondo fonti accreditate, tuttavia, Abete avrebbe deciso di dimettersi proprio in polemica con l’azione di responsabilità. “Ho dovuto lasciare il Sole 24 Ore, che come avete visto nei giorni scorsi ha chiuso dei conti riportati in equilibrio. Quindi lo faccio in modo più tranquillo”, aveva dichiarato Abete.