Scontri al corteo del Primo Maggio a Torino tra i manifestanti No Tav e la delegazione del Partito democratico. Per separare i due gruppi è dovuta intervenire la polizia con una carica e manganellate, mentre i manifestanti da piazza Vittorio stavano cercando di raggiungere la testa del corteo passando dai portici di via Po. I No Tav sostengono di essere stati feriti a cinghiate dal servizio d’ordine del Pd: “Ci hanno preso a cinghiate, pugni e bastonate. Il Pd ha assoldato i picchiatori“. Opposta la versione dei dem, che con Diego Simioli – responsabile sicurezza del partito torinese – sostengono di essere stati “aggrediti vilmente alle spalle da facinorosi che hanno spaventato a morte i più piccoli e i più anziani. Incursioni fatte mentre noi sfilavamo pacificamente, solo per ribadire il nostro ruolo e il nostro posto, senza esibire alcun simbolo Sì Tav”.
Scambio di accuse. Pd: “Picchiati anche da M5s” – Il capogruppo alla Camera Graziano Delrio annuncia un’interrogazione al ministro Matteo Salvini, mentre i deputati Silvia Fregolent e Davide Gariglio accusano addirittura il Movimento 5 stelle, presente con alcuni consiglieri comunali alla manifestazione: “Appare ormai evidente che il M5s sia attivamente corresponsabile di questa deriva eversiva e illegale di una parte dei movimenti contrari alla Torino-Lione. Chiediamo a Chiara Appendino, al Prefetto e al Ministro dell’Interno Matteo Salvini di individuare immediatamente tutti i responsabili e di intervenire per far dimettere i rappresentanti istituzionali del M5S coinvolti”. I No Tav, invece, accusano la polizia che ha “ha spezzato il corteo e caricato, semplicemente per non farci arrivare in piazza mentre ancora parlavano i sindacati dal palco. Insomma, per evitare qualche fischio non hanno esitato a picchiare giovani e anziani provocando almeno una decina di feriti”.
Gli scontri tra i cortei – Il caos è cominciato quando alcuni No Tav hanno gridato: “Fuori il Pd dal corteo!”. Dopo gli scontri, la situazione è rimasta tesa tra il furgone con le bandiere Pd e lo spezzone con migliaia No Tav. Quando la polizia ha deciso di fermarlo e allontanarlo, i manifestanti hanno risposto lanciando bottiglie, lattine, aste di bandiere. I No Tav sono stati portati indietro di due isolati rispetto a piazza San Carlo dove si teneva il comizio sindacale. Lo spezzone è arrivato in Piazza San Carlo e ha occupato il palco quando il comizio dei sindacati era finito da tempo. Le tensioni hanno avuto inizio quando i due gruppi sono venuti a contatto e i manifestanti contrari all’Alta velocità hanno iniziato a urlare contro i democratici slogan come ‘Fascisti‘, ‘Andate via dal corteo’ e ‘Siete come Salvini‘. A quel punto sono cominciati gli insulti e poi gli spintoni, fino all’intervento della polizia. Secondo Repubblica, c’è un ferito tra i rappresentanti Pd, Gianluca Guglielminotti di Sant’Antonino di Susa. Gli agenti in tenuta antisommossa avevano già respinto i No Tav che avevano tentato di sfondare il cordone. “Agressione”, “Fuori la Digos dal corteo”, avevano urlato i manifestanti. Proprio alla partenza del corteo la sindaca Chiara Appendino aveva auspicato in una mobilitazione “pacifica” e aggiunto che “è responsabilità di ciascuno di noi di comportarsi in modo tale perché lo sia”. L’altro colpo di scena è stato organizzato da alcune decine di rider che stanno manifestando al corteo torinese. Lasciando le loro biciclette a terra, hanno bloccato per qualche minuto l’ingresso in piazza della testa del corteo. All’arrivo di istituzioni e sindacati i riders, che si sono posizionati sotto al palco, hanno fatto sentire il loro malumore chiedendo “lavoro e dignità” e scandendo “venduti“. Alla fine due manifestanti e un poliziotto rimasti feriti e sono stati portati in ambulanza in ospedale, ma le loro condizioni non sono gravi. Nei tafferugli altre persone sono rimaste contuse o lievemente ferite ma non si sono fatte medicare.
Pd: “M5s tra No Tav”. M5s: “Polizia carica a freddo” – Il caso, ovviamente è diventato subito politico. Il parlamentare Gariglio ha subito denunciato che “un gruppo di manifestanti No Tav, tra cui consiglieri comunali e regionali del M5S hanno aggredito verbalmente e fisicamente esponenti e militanti del Pd prima di essere allontanati dalle forze dell’ordine”. Per il deputato, dunque, lo scontro è “un atto gravissimo e vigliacco che vede implicati esponenti istituzionali del Movimento 5 Stelle che ormai da anni stanno supportando e coprendo gli atti violenti ed eversivi dei teppisti No Tav. Presenteremo una interrogazione al ministro dell’Interno per condannare questo episodio e per capire se Salvini abbia predisposto le opportune precauzioni per prevenire questa aggressione e non abbia sottovalutato la situazione”. A stretto giro la replica dei 5 stelle: “La prima manganellata non si scorda mai (e nemmeno la seconda). Gestione incomprensibile del corteo del 1 maggio” commenta su Facebook Damiano Carretto, consigliere comunale a Torino. A parlare, sempre sul social, di “vergognosa carica a freddo della polizia in via Roma” è la consigliera regionale M5S Francesca Frediani che pubblica un video sui social: “Hanno chiuso via Roma di colpo e hanno iniziato a caricare e picchiano senza guardare un faccia nessuno”. In mattinata la consigliera aveva anche postato una foto di piazza Vittorio, dove è partito il corteo, commentando “un cordone di Polizia davanti ai No Tav. Senza nessuna necessità. Se qualcuno si fa male sapremo chi sono i responsabili”. “Il Movimento 5 Stelle condanna da sempre ogni forma di violenza e per sua indole ha sempre invitato i cittadini a manifestare le proprie idee e le proprie opinioni in forma pacifica attraverso il dialogo”,dice il vicepremier Luigi Di Maio in una nota. Su Notav.info, invece, c’è la ricostruzione dei militanti contro l’Alta Velocità: ” Tanta, tanta la gente che si è unita a noi nel prenderci via Po alle calcagna del Pd, protetto da un servizio d’ordine a pagamento. I sindacati confederali, – conclude il movimento No Tav – oltre a far cassa alle menzogne Sìtav di questi mesi, si sono presi la responsabilità di escluderci dal corteo”.