Dal 2 dicembre 2014, data di inizio del contenzioso con l'Unione europea, l’Italia ha regolarizzato 156 siti, spiega il ministero dell'Ambiente, “con la conseguente riduzione della sanzione semestrale da 42 milioni e 800mila euro agli attuali 10 milioni e 200mila". Le ultime 7 bonifiche tra Campania, Lazio, Abruzzo e Calabria
Tra Campania, Lazio, Abruzzo e Calabria risultano ufficialmente bonificate altre sette discariche abusive tra le 200 iniziali per le quali tre anni e mezzo fa la Corte di Giustizia dell’Unione europea comminò una pena all’Italia. Per questi sette siti il nostro Paese uscirà dal contenzioso con l’Europa e risparmierà 2,4 milioni all’anno di sanzioni Ue. A comunicarlo ufficialmente è stata la direzione generale Ambiente della Commissione europea. Dal 2 dicembre 2014, data di inizio della penalità, l’Italia ha bonificato 156 siti “con la conseguente riduzione della sanzione semestrale – ha commentato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa – da 42 milioni e 800mila euro agli attuali 10 milioni e 200mila euro”. Il ministero calcola che rimangono da regolarizzare altre 44 discariche abusive. Questo, però, vale se si dà per cosa fatta l’uscita dal contenzioso di un altro sito, l’ottavo, per il quale la direzione generale Ambiente della Commissione Ue ha chiesto ulteriori approfondimenti. “Il risultato di oltre 13 milioni di euro risparmiati annualmente e di 36 siti regolarizzati – ha sottolineato il ministro Costa – è un obiettivo raggiunto dal sistema Paese, presidenza del Consiglio, ministero dell’Ambiente, Arma dei Carabinieri e singoli enti territoriali (Regioni e Comuni) che sta consentendo di sanare una ferita storicizzata”.
GLI OTTO SITI DEL DOSSIER – Complessivamente i siti che rientrano nel dossier inviato all’Europa sono otto e si trovano in Campania, in provincia di Benevento, in Località Lame, a Pescosannita e in Località Marruccaro a Puglianello (il sito per il quale si aspetta l’ok definitivo); in Abruzzo, in Località Ricoppo a Balsorano e in Località Capreraccia, a Pizzoli (Aquila) e in Località Colle freddo a Penne e in Località Il Fossato, a San Valentino in Abruzzo Citeriore, entrambe in provincia di Pescara; nel Lazio in Località San Baccano, a Oriolo Romano (Roma); in Calabria in Località Vasi, a Davoli, in provincia di Catanzaro. Resta in attesa di revisione solo il sito di Puglianello “in considerazione degli ulteriori approfondimenti e accertamenti effettuati dalla procura di Benevento con la quale dal 20 settembre 2017 è in vigore il Protocollo siglato con l’Ufficio del Commissario” per migliorare le attività di prevenzione e accertamento sugli iter amministrativi effettuati, sul contesto ambientale esistente, sulle attività di smaltimento dei rifiuti e sulle responsabilità da accertare.
LA PESANTE CONDANNA – L’uscita dal contenzioso ha effetti pratici sulle casse dello Stato. Nel 2014, infatti, la Corte di Giustizia Ue ha condannato l’Italia a pagare una somma forfettaria di 40 milioni di euro, per non aver rispettato una precedente sentenza del 2007 che riguardava il trattamento dei rifiuti in 200 discariche e a una penalità di 42,8 milioni di euro (poi ridottasi) per ogni semestre di ritardo nell’attuazione delle misure disposte. Il 24 marzo 2017 il Consiglio dei ministri ha nominato commissario straordinario Giuseppe Vadalà. I siti da bonificare a lui affidati sono diventati, nel frattempo, 80.
IL BILANCIO – Alle 28 discariche già fuoriuscite dal contenzioso in due anni, si aggiungerebbero, qualora arrivasse il via libera anche per la discarica in Località Marruccaro, a Puglianello, altri otto siti (4 in Abruzzo, due in Campania, uno nel Lazio e uno in Calabria). Ne resterebbero, appunto, 44. Lo stesso commissario Vadalà ha già dichiarato che nel corso del 2019 si sta lavorando ad altri 20 siti: la relazione per i primi dieci è prevista per il 2 giugno e per gli altri dieci il prossimo 2 dicembre. Tra il 2020 e il 2021 si prevede la chiusura dei contenziosi per gli altri siti 24 siti.
RISPARMIATI 13 MILIONI DI EURO DI MULTA – La fuoriuscita dalla procedura di 36 discariche abusive posti a norma ha prodotto, rileva il ministero dell’Ambiente “un risparmio sulla penalità inflitta all’Italia”, per semestre, pari a 400mila euro (200mila ogni semestre) per una discarica bonificata nella quarta semestralità, a 2,4 milioni (1,2 ogni semestre) per 6 discariche poste in sicurezza nella quinta semestralità, a 3,6 milioni (1,8 ogni semestre) per 9 discariche messe in regola nella sesta semestralità, a 4,8 milioni (2,4 ogni semestre) per 13 discariche bonificate nella settima semestralità e a 2,4 milioni (1,2 ogni semestre) per le ultime 7 discariche uscite dal contenzioso nel corso dell’ottava semestralità.