La Camera ha dato il via libera alla proposta di legge che reintroduce l’educazione civica come materia obbligatoria nella scuola primaria e secondaria. I voti a favore sono stati 451, nessuno contrario, 3 gli astenuti. La proposta prevede le reintroduzione di 33 ore annuali, il voto in pagella e la valutazione finale. Approvato anche l’emendamento che prevede il superamento di sanzioni disciplinari, note sul registro ed espulsioni per i bambini delle scuole elementari. Ora il testo dovrà passare al Senato per ricevere l’esame definitivo.
Nel testo sono state inserite anche l’Agenda 2030 e l’educazione ambientale. Inoltre tra gli obiettivi di apprendimento si prevederanno ora lo sviluppo ecosostenibile e la tutela del patrimonio ambientale e delle identità oltre che delle produzioni e delle eccellenze territoriali e agroalimentari. Via libera anche all’ordine del giorno con cui il governo si impegna a introdurre l’educazione emozionale.
Superato il sistema di note e sanzioni per le elementari – Con l’approvazione di un emendamento si è dichiarato il superamento degli articoli dal 412 al 414 del Regio Decreto 26 aprile 1928. Il provvedimento ora dovrà passare al Senato. “E’ un segno di civiltà”, ha detto il presidente M5s della commissione Cultura e scuola della Camera Luigi Gallo, “stiamo parlando di bambini: il rapporto educativo in questa fascia di età deve fondarsi sulla fiducia e sulla collaborazione”.
Verso gli alunni che manchino ai loro doveri – affermava l’articolo 414 del Regio decreto 1297 – si possono usare, secondo la gravità delle mancanze, i seguenti mezzi disciplinari: ammonizione; censura notata sul registro con comunicazione scritta ai genitori, che la debbono restituire vistata; sospensione dalla scuola, da uno a dieci giorni di lezione; esclusione dagli scrutini o dagli esami della prima sessione; espulsione dalla scuola con la perdita dell’anno scolastico”. La nuova legge, per “rafforzare la collaborazione con le famiglie”, estende alla scuola elementare il Patto educativo di corresponsabilità, oggi previsto per le scuole medie e per le superiori. “Il problema che vive il mondo della scuola rispetto al bullismo o rispetto alla violenza verso il corpo insegnante”, ha continuato Gallo, “va affrontato con altre misure: molti docenti ci dicono che il lavoro fatto a scuola viene perso quando fuori c’è un ‘burrone sociale’. Servono misure per le assunzioni di personale nelle politiche sociali e presidi di legalità sul territorio: c’è una società che rema contro rispetto al lavoro prezioso che si fa a scuola. Altrimenti, con misure come quella abrogata, ci illudiamo di avere uno strumento che poi, nella realtà, è inefficace”.
Salvini: “Promessa mantenuta”. L’associazione presidi: “C’era già l’insegnamento cittadinanza e costituzione”- Il vicepremier del Carroccio Matteo Salvini ha rivendicato il via libera al provvedimento come il raggiungimento di un obiettivo del Carroccio: “Festeggio l’approvazione del ritorno dell’educazione civica in classe. Vita concreta contro inutili polemiche. Il prossimo passo sarà, fra due settimane, il si alla legge per le telecamere obbligatorie in asili e case di riposo”. Soddisfatto anche il primo firmatario della legge Massimiliano Capitanio: “E’ una bellissima giornata”, ha detto il deputato del Carroccio e primo firmatario della legge Massimiliano Capitanio. “Sono stati accolti i contributi di tutti, il testo che votiamo oggi è una bella sintesi. Il merito della Lega è che in meno di un anno rispetto ai buoni propositi delle passate legislature siamo passati dalle parole ai fatti. I ministri Bussetti e Salvini hanno voluto l’educazione civica come priorità dell’insegnamento”.
Il provvedimento in generale non entusiasma l’Associazione nazionale presidi: “L’educazione civica va insegnata all’interno dell’insegnamento, già esistente, su ‘Cittadinanza e Costituzione”, ha detto il presidente Antonello Giannelli. “Non sempre questo è stato fatto: a questo insegnamento devono poter partecipare tutti gli insegnanti, si tratta infatti di una materia trasversale e non ha senso trasmettere nozioni astratte, come si faceva un tempo. L’insegnamento di Educazione civica, con il nuovo testo del Parlamento, viene riformulato: noi riteniamo che non sia necessario inserire un’ora in più di Educazione civica a scuola, anche perché se un’ora si inserisce, un’altra deve essere tolta. La disciplina è trasversale perché riguarda una serie di condotte e di competenze, e quindi può essere insegnata da vari docenti e non necessita di un orario specifico”.