La conduttrice de L'Isola dei Famosi è stata ospite di Silvia Toffanin nel salotto di Verissimo e ha avuto modo di tornare anche sul caso Riccardo Fogli
“Io le mie responsabilità me le prendo. Non ero d’accordo sul videomessaggio a Riccardo Fogli. Il mio errore è stato quello di non dire ‘no’ più forte”. Parole di Alessia Marcuzzi che, ospite di Silvia Toffanin a Verissimo ha detto la sua (dopo un bel po’ di tempo, a dire il vero) su quanto accaduto all’Isola dei Famosi. “Il reality è un reality anche per noi conduttori – ha continuato – E’ tutto ‘live’, senza un vero e proprio copione, è in diretta e succedono tante cose che anche noi viviamo quasi come i concorrenti. E’ bello, ma anche molto difficile da condurre”.
E sempre sul discusso caso del videomessaggio di Fabrizio Corona all’ex cantante dei Pooh ha aggiunto: “Mi sono voluta scusare con lui in diretta, soprattutto per non averlo abbracciato abbastanza. Solitamente sono molto materna, ma in quel caso non sapevo bene cosa fare e mi sentivo in colpa, perché avrei potuto evitarlo. Io le mie responsabilità me le prendo. Quando ho visto quel videomessaggio non ero molto d’accordo. Avrei voluto Fabrizio Corona in studio perché sarebbe stato più facile avere un contraddittorio. In quel video c’erano per me delle cose troppo violente e il mio errore è stato quello di non dire ‘no’ più forte. Non potevo dissociarmi da quel video perché lo avevo visto, per cui, non essendo ipocrita, a Riccardo ho potuto dire solo mi dispiace“.
Non poteva poi mancare una replica a Simona Ventura che ha avuto parole non troppo “tenere” rispetto allo stile di conduzione di Alessia e ha parlato di un eccessivo uso del “gobbo”: “Non si parla male dei colleghi. E’ una cosa che trovo poco elegante. Lei ha fatto la sua Isola, io ho fatto la mia, ognuno ha il suo modo di condurre. La cosa che mi fa sorridere è che noi abbiamo iniziato insieme. Anche se il ‘gobbo’ può essere fondamentale e non bisogna denigrare i suggeritori, ora ho quasi 47 anni, sono quasi trent’anni che faccio questo mestiere e mi viene da ridere quando si parla di copione o di uso del ‘gobbo’, perché non sarei ancora qui dopo 30 anni, ne avrò avuti di successi! C’è bisogno di solidarietà tra colleghe. E’ un peccato che non ci sia e che si debbano andare a dire delle cose che secondo me sono un segno di debolezza“.