Tecnologia

Città europee più vivibili e meno inquinate con il progetto “Smarter Together” dell’UE

Il progetto "Smarter Together" finanziato dall'UE sta sviluppando soluzioni smart in alcune città faro europee per migliorare la qualità della vita nelle aree urbane densamente abitate e ridurre l'inquinamento ambientale.

Monaco, Lione, Vienna sono le città “faro” scelte per il progetto “Smarter Together” finanziato dalla Commissione Europea con quasi 25 milioni di euro. L’obiettivo è ridurre l’inquinamento atmosferico, acustico e la congestione del traffico, e aumentare il risparmio energetico, al fine di rendere più vivibili le grandi città europee.

Tutto parte dalla constatazione di fatto che le aree urbane si stanno espandendo rapidamente, e che entro il 2035 ci saranno nel mondo quasi 50 megalopoli con una popolazione di oltre 10 milioni di abitanti. Solo due di queste sono in Europa (Parigi e Londra), ma molte aree urbane del Vecchio Continente stanno crescendo a vista d’occhio. Di pari passo crescono le preoccupazioni per la qualità della vita e l’ambiente. Il progetto finanziato dall’UE mira a realizzare soluzioni intelligenti per le città.

Le aree principali sulle quali stanno lavorando i ricercatori sono cinque: coinvolgere le persone, adottare energie rinnovabili nelle zone urbane, ridurre la quantità di energia utilizzata dagli edifici, accentuare la mobilità elettrica e istituire o potenziare le banche dati urbane.

Il coinvolgimento della popolazione è fondamentale per un risultato tangibile, dato che lo stile di vita dei cittadini influisce direttamente su tutti gli altri aspetti della vivibilità nelle città. A tal proposito si stanno istituendo “laboratori urbani” in cui coinvolgere privati, imprese e autorità locali. Prevedono incontri faccia a faccia e reti digitali, tramite i quali tutti i partecipanti saranno informati sul funzionamento delle nuove soluzioni intelligenti, potranno suggerire idee, evidenziare problemi e organizzare autonomamente servizi urbani. Fra le soluzioni sono contemplate anche soluzioni di energia rinnovabile urbana, principalmente sistemi di teleriscaldamento, impianti fotovoltaici sugli edifici, unità di energia geotermica e per l’accumulo di energia.

Nonostante il progetto si concluderà nel 2021, ci sono già i primi risultati. Ad esempio, a Neuaubing-Westreuz, un distretto a ovest di Monaco, è stato installato un impianto geotermico con una capacità di 13 MW. Gli addetti auspicano di installare soluzioni di riscaldamento a energia rinnovabile da 17 MW a Monaco, Lione e Vienna.

Vienna – Foto: Depositphotos

 

A Lione è già stata sviluppata una navetta elettrica autonoma senza conducente soprannominata Navly, che consente di viaggiare attraverso la regione di Lione-Confluence senza inquinare. Sono anche state installate nuove stazioni di ricarica per veicoli elettrici ed è stata approvata una nuova soluzione di car sharing elettrico.

Lione, Monaco e Vienna stanno anche sviluppando un progetto per la raccolta e l’analisi dei dati urbani, ricavati dalle esistenti piattaforme dati, al fine di monitorare e valutare le prestazioni energetiche reali dei concetti sviluppati all’interno di Smarter Together.

La lista degli interventi da fare è ancora lunga. Ad esempio, i ricercatori stanno portando avanti il ​​lavoro di sviluppo per la riduzione del consumo di energia negli edifici esistenti. Le misure che pensano di adottare includono facciate isolanti, sostituzione di finestre e rinnovo di sistemi di ventilazione e riscaldamento. In totale a Lione, Monaco e Vienna saranno ristrutturati 150.000 m2 di edifici, con l’obiettivo di ridurre il consumo energetico del 50-60%. Entro la fine del progetto, il team auspica di ridurre le emissioni di carbonio di 100 tonnellate all’anno, oltre ad attirare 130 milioni di euro di investimenti nelle tre città faro, creando oltre 1 400 posti di lavoro.

Venezia – Foto: Depositphotos

 

Dopo le prime tre città, seguiranno Venezia, Sofia e Santiago de Compostela. L’Europa non è l’unica che si sta muovendo in tal senso. Kiev (Ucraina) e Yokohama (Giappone) hanno in programma di allargare la portata del progetto fuori dal confine europeo con soluzioni analoghe.