ATTACCO A MUMBAI - 3/5
di Anthony Maras. Con Dev Patel, Armie Hammer, Anupam Kher. Australia 2018. Durata: 123’ Voto: 3/5 (DT)
26 novembre 2006. Un nutrito gruppo di terroristi islamici sbarca con un gommone a Mumbai e nel giro di un paio di giorni semina panico, pallottole e morti in diversi luoghi affollati della grande città indiana. Tra questi il prestigioso hotel Taj Mahal Palace frequentato dalla ricca popolazione locale, occidentale e perfino da un magnate russo. I turisti ma soprattutto il personale dell’albergo, nei quasi due giorni di sangue, in attesa della liberazione, mostrano tutto il loro coraggio per sopravvivere. Vivida, vibrante ed impeccabile ricostruzione della follia omicida cieca e brutale di “normali” terroristi che, dopo una raccapricciante introduzione in esterni, regia (e montaggio) concentrano abilmente in un’unità spaziotemporale dell’interno hotel senza concedere un secondo di respiro.
Il massacro è continuo, reiterato, sconcertante. E viene mostrato nella sua più insensata e cupa violenza. Cancellato, inoltre, da qualsivoglia banale spettacolarizzazione lo stereotipo dell’eroe bianco e occidentale che viene invece pareggiato al resto dei resistenti nella vita come nella morte. E a noi tanto basta. In Nuova Zelanda hanno ritirato il film dalle sale dopo l’attentato di Christchurch. Tutti (ma proprio tutti) gli azzimati recensori statunitensi si sono scandalizzati dell’etica che può soggiacere in un attentato terroristico trasformato in “pop-corn movie”. Come dire… da che pulpito. Dev Patel sa trasformarsi da star di primo piano a titubante comprimario: grandissimo attore, punto.