Nel primo pomeriggio dal presidio del centro sociale "Spazio Guernica" all’ingresso del parco Novi Sad è partito un lancio di pietre contro gli agenti in assetto antisommossa. Un paio d'ore più tardi le forze dell’ordine hanno caricato un gruppo di manifestanti che stava tentando di sfondare il cordone. Una persona è stata fermata. In precedenza il ministro dell'Interno era stato contestato anche a Reggio Emilia
Pomeriggio di tensione al parco Novi Sad di Modena. Alcuni esponenti dei centri sociali si sono scontrati con le forze dell’ordine, durante la manifestazione organizzata con gli studenti contro il comizio di Matteo Salvini. Prima dell’arrivo del vicepremier, un gruppo composto da un centinaio di dimostranti al presidio del centro sociale Spazio Guernica all’ingresso del parco aveva lanciato pietre contro gli agenti in assetto antisommossa, che avevano risposto con una carica e fermato una persona. “Lasciateci passare”, “liberiamoci dal razzismo“, gridavano i manifestanti.
Il vicepremier ha risposto mentre arrivava in piazza Matteotti: “Questa è la Modena vera, non quella di quattro zecche da centro sociale che vanno giù a fare casino”, ha detto il ministro. “Non ci sono più i compagni di una volta, hanno perso la voce, hanno fatto tardi ieri sera. Meno canne e più uovo sbattuto della nonna”, ha aggiunto rispondendo ad alcuni fischi che si sentono in lontananza.
“Magari sei mesi di servizio militare negli alpini non farebbero male, una cosa per volta”, ha proseguito Salvini replicando ai manifestanti, che gli hanno urlato fra le altre cose “scemo” e “buffone“. “Mia figlia che ha sei anni fa cori più intelligenti. Se sono abusivi, sindaco, quei centri sociali me li sgomberi”, ha aggiunto. Il capo del Viminale ha poi chiesto, tra il serio e il faceto, di “prendere nome e cognome di quei cinquanta lì in fondo. Se vogliono mantenere dieci clandestini a testa, glieli mandiamo a loro. Cari compagni, faremo un museo a Modena dopo il 26 maggio a tutela del panda e dei comunisti. Sono esseri simpatici sia gli uni che gli altri. Permettetemi di scherzare, perché uno arriva al venerdì abbastanza stanco”.
A metà pomeriggio la situazione è tornata a scaldarsi: le forze dell’ordine hanno caricato un gruppo di manifestanti che stava tentando di sfondare il cordone. Sono volate manganellate e un ragazzo è rimasto ferito al capo e ha perso del sangue. È lo stesso presidio dove un paio d’ore fa prima del comizio di Salvini erano stati lanciati dei sassi e c’erano state cariche di alleggerimento.
Quella del parco Novi Sad non è l’unica contestazione annunciata in città in vista dell’arrivo del vicepremier: in piazza Mazzini, infatti, manifestano anche Cgil, Anpi e Arci più una parte del Partito Democratico, mentre in contemporanea andrà in scena una protesta di Ligera e un gruppo di antagonisti, non solo modenesi, si sono dati appuntamento in piazza Pomposa, poco distante dal palco del leghista.
In precedenza il ministro dell’Interno era stato contestato anche a Reggio Emilia. “Mai con Salvini”, è la scritta che campeggia su uno striscione esposto da alcuni ragazzi sulla finestra che guarda il palco, proprio dove il vicepremier ha tenuto il suo comizio. Poco più in là, sempre sulla facciata dello stesso edificio, campeggiava anche una bandiera dell’Unione europea. In un primo momento il segretario del Carroccio ha iniziato a parlare, senza farci caso. Poi ha riservato un passaggio del discorso alle scritte contro di lui apparse nella notte a Modena e Ferrara: “C’è qualcuno che è un po’ nervoso: stanotte sui muri di Modena e Ferrara hanno scritto “Salvini muori”, “Salvini appeso”… se alla sinistra rimangono gli insulti e le minacce, A mi allungano la vita e B, mi danno la voglia di andare avanti come un treno…”.
A quel punto qualcuno nel pubblico gli ha fatto il gesto del dito medio e Salvini ha replicato: “Ti voglio bene amico mio, ma la mamma non ti ha insegnato che il dito medio è da maleducato? Hai la mamma un po’ distratta…”. Il segretario di via Bellerio ha risposto poi ad alcune persone che lo contestavano: “Un abbraccio anche ai miei amici di sinistra, un bacione e pane e Nutella…”. Prima di salire sul palco, mentre lasciava il mercato dopo aver fatto un breve tour, è stato raggiunto da una serie di “buffone, buffone!”.
Dal palco di Reggio Emilia Salvini ha commentato la sentenza del tribunale di Bologna che ha imposto al Comune l’iscrizione all’anagrafe dei richiedenti asilo: “Se ci sono dei giudici di sinistra che vogliono aiutare i migranti, si candidino alle elezioni con il Pd e si facciano eleggere”, ha detto il leader della Lega.