Mentre dall’ospedale pediatrico Santobono di Napoli arrivano le ultime notizie sulle condizioni “gravi ma stabili” della piccola di 4 anni ferita durante un agguato a Napoli, da un’altra istituzione arriva una riflessione durissima su quanto accaduto ieri pomeriggio tra la folla. “Il sangue innocente grida vendetta al cospetto di Dio – ha detto il cardinale Crescenzio Sepe all’inizio della funzione religiosa per San Gennaro – . Il Signore perdoni anche tutte le nostre manchevolezze”. Alle 18.01 si è poi ripetuto il miracolo di San Gennaro.
“Gli uomini della camorra” che sparano lungo le strade di Napoli “sono criminali, sono barbari. Non sono uomini degni di tale nome e di vivere in una società civile. È una realtà che rattrista, addolora, indigna e non può lasciare impassibili. Non possiamo, non dobbiamo assuefarci agli atti criminali, ai delitti, all’imperversare di questa gentaglia. Dobbiamo liberare il corpo sociale da questo cancro assassino. Sono in gioco la dignità e il futuro di Napoli. Non basta indignarsi, non basta condannare”, ha proseguito Sepe avvertendo che “c’è bisogno di ben altro; c’è bisogno che scuola, chiesa, famiglie facciano rete sul piano educativo e formativo, al di là della repressione che spetta allo Stato. Questa nostra città è tanto bella quanto martoriata, purtroppo questi atti criminali avvengono a ripetizione”. Il presule ha detto che bisogna “non cedere a qualsiasi forma di violenza e sopraffazione. Faccio infine un richiamo a questi poveri uomini” ha aggiunto il cardinale facendo riferimento agli esponenti della malavita, “dico loro che il loro cammino è segnato“.
Le condizioni della piccola sono “estremamente critiche”. “Il proiettile, di tipo ‘blindato’ e delle dimensioni della falange di un dito – dice all’Ansa il dg del Santobono, Anna Maria Minicucci – ha provocato un’emorragia in entrambi i polmoni, che hanno le dimensioni ridotte di quelli di una bambina, compromettendone la funzionalità. Respirava male, l’ emorragia non si è fermata e l’intervento eseguito in nottata e durato tre ore è stato salvavita. Impossibile fare previsioni, le prossime 24-48 ore saranno decisive, ma la piccola ha una chance”. Davanti alla porta della rianimazione ci sono i genitori e i parenti. Arriva una volontaria che chiede notizie. “Stiamo pregando tutti per lei. È assurdo quello che le è successo”.
Sul fronte delle indagini la Polizia esamina le immagini delle telecamere di videosorveglianza per cercare di identificare il sicario di corporatura tozza, vestito di nero, che ha aperto il fuoco contro il pregiudicato Salvatore Nurcaro, 32 anni, bersaglio della raffica di proiettili, considerato vicino ai clan del quartiere San Giovanni a Teduccio, periferia orientale di Napoli, dove è in corso una faida a colpi di omicidi e “stese”, ma trasferitosi nel rione del Pallonetto di S. Lucia, in zona centro. Nurcaro è stato raggiunto da sei proiettili ed è ricoverato in condizioni gravissime. È difficile, però, che il killer, giunto a bordo di una moto, sia stato solo nell’agguato. “Non gli daremo pace fino a che non li scopriremo”, dice il questore Antonio de Iesu, nel giorno in cui con un’operazione congiunta Polizia e Carabinieri hanno arrestato i responsabili dell’omicidio del pregiudicato Luigi Mignano, avvenuto il 9 Aprile davanti ad una scuola del Rione Villa di S. Giovanni a Teduccio proprio davanti agli occhi di un bimbo, il nipotino della vittima.
La politica si divide tra chi chiede preghiera e raccoglimento per la bambina sospesa tra la vita e la morte e chi fa montare la polemica e lancia accuse. Il sindaco de Magistris – che in nottata è andato in ospedale per informarsi sulle condizioni della bimba – ha annullato gli impegni pubblici, e dice che “è il momento della preghiera” , rimandando ai prossimi giorni “le considerazioni politiche ed istituzionali”. Per il presidente della Giunta regionale della Campania Vincenzo De Luca “la situazione della sicurezza a Napoli è ormai insostenibile”. “Ci auguriamo che l’importante operazione di Polizia e Carabinieri – possa significare l’ inizio di una svolta radicale”. Il presidente della Commissione antimafia Nicola Morra attacca Salvini su Twitter: “Si occupi di mafia, invece di terrorizzare i migranti”. Gli rispondono i sottosegretari della Lega Stefano Candiani e Nicola Molteni, che gli ricordano i 12 arresti di oggi e gli altri risultati raggiunti e lo invitano ad “informarsi di più”. Anche il vicepremier Di Maio promette preghiere e dice che “serve più sicurezza e più uomini sul territorio”. Preghiere per la bambina ferita le annuncia anche il ministro per gli Interni Matteo Salvini. “Chi l’ha colpita sappia che non avrà tregua“.