La norma che escluderebbe dalle gare per appalti pubblici le imprese che hanno ricevuto un avviso di accertamento dal fisco verrà modificata. A preannunciarlo, parlando con Italia Oggi, è stato Agostino Santillo, relatore M5s del decreto Sblocca cantieri in commissione lavori pubblici del Senato. Il comma prevedeva la possibilità di alzare cartellino rosso nei confronti di qualsiasi operatore economico che non abbia “ottemperato agli obblighi relativi al pagamento delle imposte e delle tasse o dei contributi previdenziali non definitivamente accertati”. L’Associazione dei dottori commercialisti nei giorni scorsi l’ha contestato facendo notare che “il sistema tributario e legale prevede la distinzione tra pretese definitive e pretese in via di definizione” e “non può essere considerato debitore un soggetto per il quale una data pretesa impositiva non sia stata ancora definitivamente accertata”. Tanto più che, stando agli ultimi dati sul contenzioso tributario, nelle cause contro le Entrate in un caso su tre vince il contribuente.
L’allargamento delle maglie dell’esclusione – già prevista in caso di violazioni gravi definitivamente accertate rispetto agli obblighi relativi al pagamento delle imposte, tasse o contributi – era stato deciso per rispondere a uno dei rilievi della Commissione europea sul Codice appalti italiano. Bruxelles aveva contestato che il testo unico non consentiva di escludere un operatore economico che ha violato gli obblighi fiscali “qualora tale violazione – pur non essendo stata stabilita da una decisione giudiziaria o amministrativa avente effetto definitivo – possa essere comunque adeguatamente dimostrata dall’amministrazione aggiudicatrice o dall’ente aggiudicatore”. Ma il nuovo articolo 80 comma 4 del Codice, come modificato dallo Sblocca cantieri, non richiede che l’amministrazione dimostri la violazione ma si limita a disporre la possibilità di esclusione “se la stazione appaltante è a conoscenza e può adeguatamente dimostrare che l’operatore non ha ottemperato agli obblighi relativamente al pagamento di imposte tasse o contributi non definitivamente accertati”. Nell’ordinamento italiano sarebbe dunque sufficiente – e la decisione sarebbe lasciata alla discrezionalità della stazione appaltante – non aver pagato dopo aver ricevuto un semplice avviso di accertamento.
Per questo i commercialisti auspicavano che fosse “rilevata la palese incostituzionalità della norma per lesione del diritto alla difesa, nella parte della disposizione che non consente di escludere dal novero delle irregolarità tributarie e previdenziali i debiti solo potenziali, oggetto di regolare impugnazione, sino a che non sia intervenuta una sentenza definitiva che acclari la fondatezza e legittimità della pretesa”.
“E’ prevedibile che modificheremo la norma per andare incontro alle richieste delle categorie”, ha annunciato Santillo, anche se “dobbiamo ancora condividere la posizione con l’altra parte di governo”.