Breve storia dell'ente diventato simbolo dei carrozzoni inutili. Dalla creazione ai tempi del Regno Sabaudo al referendum fallito del governo di centrosinistra. In mezzo le contestazioni di La Malfa - il primo a definirne i costi come "inutili" - e la nascita degli enti tripli come Barletta-Andria-Trani. E anche Berlusconi un tempo promise di abolirle, incalzato dagli elettori che avevano letto La Casta, nel senso del libro. Era una bugia: Forza Italia affossò la legge che eliminava gli enti inutili
Immortali, highlander, impossibili da uccidere. Forse è proprio per questo motivo che le province sono diventate l’ente più odiato di sempre. Più vecchio delle Regioni, più anziano della stessa Unità d’Italia, protetto dalla Costituzione, l’ente intermedio è oggi il simbolo dei carrozzoni inutili. Di più: l’emblema della casta e del privilegio. Anche adesso che una riforma riuscita a metà – quella di Graziano Delrio e Matteo Renzi – le ha ridotte a una forma ibrida: a causa della bocciatura del referendum costituzionale continuano a esistere ma con le competenze dimezzate. Una sorta di zombie, guidate da presidenti e consiglieri non eletti dai cittadini, con il personale ridotto ai minimi termini e i bilanci in rosso, le province sono tornate di nuovo al centro del dibattito politico. Per l’ennesima volta.