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“Mia figlia 12enne si è uccisa dopo aver visto la serie ‘Tredici’: vietatela”: il disperato appello della madre di Jessica

A parlare così, in una delle tante interviste che in questi giorni ha deciso di rilasciare alla stampa straniera, è Rachael Warburton, madre di Jessica Scatterson che, a soli 12 anni, si è tolta la vita "ispirandosi" alla popolare serie: Jessica ha infatti lasciato i suoi "sei motivi per uccidersi"

di F. Q.

Mia figlia si è suicidata dopo aver visto la serie Netflix ‘Tredici’. Dovrebbe essere vietata“. A parlare così, in una delle tante interviste che in questi giorni ha deciso di rilasciare alla stampa straniera, è Rachael Warburton, madre di Jessica Scatterson che, a soli 12 anni, si è tolta la vita “ispirandosi” alla popolare serie: Jessica ha infatti lasciato i suoi “sei motivi per uccidersi” (la protagonista di 13 Reason Why ne lascia, appunto, 13 prima di togliersi la vita).

La morte della piccola Jessica, che viveva a Warrington, nel Cheshire, risale al 2017 ma la sua mamma ha deciso di parlare adesso per sensibilizzare gli altri genitori: “Jessica stava guardando la serie tv con i suoi amici e ha elencato i sei motivi per cui voleva morire – ha dichiarato Rachel al Mirror Dovrebbe essere vietato, perché mia figlia lo guardava e spinge i ragazzi all’autolesionismo”. Lei e le sue amiche, stando all’inchiesta sulla sua morte, si erano tagliate gambe e braccia per auto infliggersi sofferenza.

La ragazzina ha deciso di uccidersi tre settimane dopo aver concluso la visione della serie: in camera sua sono stati ritrovati altri riferimenti alla produzione Netflix. E secondo uno studio pubblicato sul Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry, nel mese successivo alla messa in onda della serie “13 Reason Why” negli Usa c’è stato un picco del numero di ragazzi tra i 10 e i 17 anni che si sono tolti la vita. I ricercatori del Nationwide Children’s Hospital di Columbus, Ohio, hanno analizzato i dati sui suicidi tra il gennaio 2013 e il dicembre 2017, con la serie che è stata messa in onda su Netflix il 31 marzo del 2017. Il mese successivo alla prima, hanno notato gli autori, il tasso di suicidi in questa fascia di età è stato il più alto degli ultimi 5 anni, con un aumento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente del 30%, per poi tornare al tasso atteso. Nei nove mesi successivi alla messa in onda inoltre ci sono stati in totale 195 suicidi in più rispetto a quelli attesi. Lo studio non può provare una correlazione diretta tra la serie e i suicidi, precisano gli autori, ma è possibile che lo show sia una causa. “I creatori della serie – spiegano – hanno mostrato il suicidio del protagonista. E’ una descrizione molto esplicita della morte che può scatenare dei comportamenti suicidi“. In un comunicato la casa produttrice si è difesa. “Abbiamo appena visto lo studio, che ha risultati diversi da un’altra ricerca dell’università della Pennsylvania, e lo stiamo esaminando – riporta il New York Times -. E’ un argomento di importanza critica, e abbiamo lavorato molto per trattarlo responsabilmente”.

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