All’unanimità, l’Alta corte spagnola ha stabilito che il politico indipendentista catalano Carles Puigdemont ha il diritto a candidarsi alle elezioni europee. La sentenza contraddice quella del Consiglio elettorale centrale che lo scorso 28 aprile aveva deciso di escluderlo dalla corsa insieme agli indipendentisti Antoni Comin e Clara Ponsati. Si dovrà attendere adesso la decisione finale del tribunale amministrativo davanti al quale la Corte suprema ha rinviato il caso.
Nel 2017, dopo il referendum sull’indipendenza della Catalogna, Puigdemont, ex presidente della Generalitat de Catalunya, era fuggito in Belgio per non essere arrestato con l’accusa di ribellione, sedizione e appropriazione indebita di denaro. Rimasto in carcere alcuni giorni in Germania nel 2018, è oggi considerato dagli indipendentisti il presidente dell’autoproclamata “Repubblica Catalana”, la quale tuttavia non dispone né di istituzioni né di riconoscimento giuridico o diplomatico.
Dal suo rifugio in Belgio, Puigdemont aveva presentato ricorso contro la decisione del Consiglio elettorale definendo il mandato di arresto nei suoi confronti “uno scandalo” e la dimostrazione che la Spagna non è democratica. Il quotidiano La Vanguardia precisa che i giudici dell’Alta corte spagnola “hanno dichiarato nella loro decisione che non contemplano “cause di ineleggibilità” e non vedono alcun impedimento per Puigdemont, Comin e Ponsati a candidarsi alle elezioni del 26 maggio”. Infine, il Tribunale supremo ha sollecitato la giustizia di Madrid a “risolvere immediatamente” i ricorsi presentati.