Economia

Usa-Cina, Trump minaccia aumento dei dazi e affonda le Borse: crollano tutti gli indici asiatici, Milano in negativo

Il presidente Usa ha annunciato che le tasse sull'import saliranno dal 10 al 25% a partire da venerdì. La mossa della Casa Bianca, tutt'altro che attesa, arriva mentre è in corso il rush finale dei negoziati per una tregua commerciale tra i due Paesi. Shanghai perde il 6% e Piazza Affari ha chiuso a -1,6%, maglia nera tra le piazze europee

L’offensiva di Donald Trump sul commercio affonda le Borse di tutto il mondo. La paura degli investitori è stata scatenata da un tweet in cui il presidente Usa ha annunciato che da venerdì gli attuali dazi del 10% su beni made in China per un valore di 200 miliardi di dollari saliranno al 25 per cento. I mercati asiatici sono affondati, lasciando sul terreno Shanghai il 5,58%, Shenzhen il 7,38% e Hong Kong il 3,2%. E l’Europa è andata in scia, con Milano che ha chiuso a -1,6%, maglia nera del Vecchio Continente. In rosso però anche Francoforte (-1,31%), Parigi (-1,18%) e Madrid (-0,8%) mentre Londra è chiusa per festività. Nel pomeriggio ha aperto male anche Wall Street: il Dow Jones perde l’1,60%, il Nasdaq cede il 2,11% e lo S&P 500 lascia sul terreno l’1,51%.

La mossa della Casa Bianca, tutt’altro che attesa, arriva mentre è in corso il rush finale dei negoziati impostati per portare a una tregua commerciale tra i due Paesi. In seguito alla decisione di Trump ha valutato la possibilità di annullare la visita prevista a Washington nei prossimi giorni proprio per chiudere l’accordo con gli Stati Uniti, ma come spiegato dal portavoce del ministero degli Esteri la delegazione cinese ha deciso comunque di andare negli Usa sperando che le due potenze “possano trovare una soluzione a metà strada”. Nei giorni scorsi funzionari dell’amministrazione Trump avevano fatto capire che entro venerdì sarebbe stato possibile raggiungere l’intesa e anche il segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, ha definito i prossimi incontri “la fase finale” dei negoziati.

“La Cina non deve negoziare con una pistola puntata alla testa”, ha detto una fonte informata delle valutazioni del governo cinese al Wall Street Journal, sottolineando come Pechino sia stata colta di sorpresa dall’annuncio del presidente americano. La fonte precisa che comunque la decisione finale sulla missione del vice premier e quindi sui negoziati non è ancora stata presa. L’aumento dei dazi di venerdì prossimo sarebbe, se confermato, il primo da quando Trump ed il presidente cinese Xi Jinping hanno annunciato una tregua nella guerra commerciale lo scorso novembre.

“Gli Stati Uniti – ha affermato il presidente americano – hanno perso per molti anni da 600 a 800 miliardi di dollari all’anno per il commercio. Con la Cina abbiamo perso 500 miliardi di dollari. Scusate, ma questo non accadrà mai più”.