Altri guai giudiziari per il governatore della Calabria Mario Oliverio (Pd)e per il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto (Forza Italia), entrambi candidati in pectore alle prossime Regionali. La procura di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri, ha chiuso l’inchiesta sulla gestione di alcuni appalti pubblici che hanno riguardato la città di Cosenza e in particolare gli investimenti relativi alla costruzione del nuovo ospedale, della metropolitana di superficie e del museo di Alarico. Venti i soggetti iscritti nel registro degli indagati dal pm Vito Valerio con accuse pesantissime.
Tra questi c’è anche l’ex vicepresidente della Regione Nicola Adamo (Pd) per il quale, assieme al presidente Oliverio, la procura contesta il reato di “associazione per delinquere con lo scopo di commettere – è scritto nel capo di imputazione – una serie indeterminata di delitti contro la pubblica amministrazione e nello specifico dei delitti di turbata libertà degli incanti, di corruzione propria aggravata, di traffico di influenze illecite, di abuso in atti di ufficio, di frode nelle pubbliche forniture”. Associazione a delinquere di cui farebbero parte anche il dirigente della Regione Luigi Giuseppe Zinno, il direttore generale delle Ferrovie della Calabria Giuseppe Lo Feudo e gli imprenditori Pietro Ventura e Rocco Borgia.
Mentre Nicola Adamo, ex deputato, sarebbe stato il “punto di riferimento” e “l’elemento di raccordo tra esponenti politici, amministratori pubblici e imprenditori privati”, il presidente Oliverio è considerato dalla procura il “promotore” del sodalizio in quanto si sarebbe attivato per “assicurare che le gare pubbliche si sviluppino secondo i progetti dell’associazione e vengano aggiudicate agli imprenditori graditi”. Non solo: sempre su indicazione di Nicola Adamo, infatti, Oliverio si sarebbe attivato “per far ottenere ai suoi uomini di fiducia la nomina in posti strategici delle amministrazioni pubbliche regionali e locali”.
Uno dei principali affari era senza dubbio la progettazione esecutiva e la realizzazione del sistema di collegamento metropolitano tra Cosenza, Rende e l’università della Calabria. Un gara d’appalto da diversi milioni di euro che – secondo la procura – è stata inquinata mediante “collusioni, accordi, promesse e mezzi fraudolenti”. Ecco quindi che gli indagati sono accusati di turbativa d’asta per aver posto “a base di gara un progetto preliminare illegittimamente realizzato dalla Metropolitana Milanese Spa in quanto affidato senza rinnovo di procedure”. Cosa che è avvenuta anche per quanto riguarda “un progetto preliminare basato su una scelta progettuale di ‘sistema su ferro’ ingiustificata sul piano tecnico ed economico”. Un appalto, quello della metropolitana, per il quale sarebbe stata indetta “la gara per la parte esecutiva” nonostante questa era stata già ricompresa “nella precedente procedura di gara per progettazione preliminare”. Il tutto, quindi, avrebbe provocato una “duplicazione indebita dei costi a base d’asta”.
Un’operazione in cui è stato coinvolto – sempre stando alla ricostruzione degli inquirenti – anche Mario Occhiuto, candidato in pectore di Forza Italia alle prossime regionali. Il sindaco di Cosenza, infatti, è indagato per corruzione. Secondo la procura di Catanzaro, per firmare l’accordo di programma per la realizzazione di un sistema di mobilità sostenibile e il collegamento metropolitano e per adottare ogni altro atto amministrativo di sua competenza, Occhiuto avrebbe accettato “la promessa avanzata da Oliverio per il tramite del dirigente Luigi Zinno, di ottenere da parte della Regione Calabria i finanziamenti e la copertura amministrativa per la realizzazione del Museo di Alarico oggetto di gara d’appalto (illegittima) indetta dal Comune di Cosenza”.
Nell’inchiesta è indagato anche il consigliere regionale Luigi Incarcano. Quest’ultimo è accusato di traffico di influenze perché sfruttando le sue relazioni politiche con molti consiglieri comunali di Cosenza si faceva promettere “da Nicola Adamo e Mario Oliverio un vantaggio patrimoniale rappresentato dalla possibilità di ricoprire incarichi pubblici e istituzionali”. In sostanza, questo era il prezzo “per la mediazione illecita” di Incarnato che ha convinto i consiglieri di Cosenza a dimettersi “allo scopo di determinare l’automatica decadenza di Mario Occhiuto (Forza Italia, ndr) da sindaco di Cosenza”. Promessa che Adamo e Oliverio avrebbero mantenuto “designando e comunque agevolando la nomina di Incarnato a commissario liquidatore della Sorical spa (Società Risorse Idriche Calabresi)”. Della partita faceva parte anche Luca Morrone, l’ex presidente del Consiglio di Cosenza che per le sue dimissioni avrebbe accettato la promessa “effettuata da Adamo e Olverio di ricoprire alternativamente o la carica di vicesindaco in seno alla compagine politica eventualmente vincitrice nelle successive elezioni o comunque un incarico di ingegnere presso la Regione Calabria”.
Giustizia & Impunità
Appalti pubblici in Calabria, 20 indagati: ci sono il governatore Oliverio (Pd), il sindaco di Cosenza ed ex deputato dem
La procura di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri, contesta al governatore e all'ex vicepresidente Nicola Adamo, assieme ad altre 4 persone, la “associazione per delinquere con lo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti contro la pubblica amministrazione". Sotto inchiesta anche Mario Occhiuto, primo cittadino di Cosenza e candidato in pectore alle Regionali
Altri guai giudiziari per il governatore della Calabria Mario Oliverio (Pd)e per il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto (Forza Italia), entrambi candidati in pectore alle prossime Regionali. La procura di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri, ha chiuso l’inchiesta sulla gestione di alcuni appalti pubblici che hanno riguardato la città di Cosenza e in particolare gli investimenti relativi alla costruzione del nuovo ospedale, della metropolitana di superficie e del museo di Alarico. Venti i soggetti iscritti nel registro degli indagati dal pm Vito Valerio con accuse pesantissime.
Tra questi c’è anche l’ex vicepresidente della Regione Nicola Adamo (Pd) per il quale, assieme al presidente Oliverio, la procura contesta il reato di “associazione per delinquere con lo scopo di commettere – è scritto nel capo di imputazione – una serie indeterminata di delitti contro la pubblica amministrazione e nello specifico dei delitti di turbata libertà degli incanti, di corruzione propria aggravata, di traffico di influenze illecite, di abuso in atti di ufficio, di frode nelle pubbliche forniture”. Associazione a delinquere di cui farebbero parte anche il dirigente della Regione Luigi Giuseppe Zinno, il direttore generale delle Ferrovie della Calabria Giuseppe Lo Feudo e gli imprenditori Pietro Ventura e Rocco Borgia.
Mentre Nicola Adamo, ex deputato, sarebbe stato il “punto di riferimento” e “l’elemento di raccordo tra esponenti politici, amministratori pubblici e imprenditori privati”, il presidente Oliverio è considerato dalla procura il “promotore” del sodalizio in quanto si sarebbe attivato per “assicurare che le gare pubbliche si sviluppino secondo i progetti dell’associazione e vengano aggiudicate agli imprenditori graditi”. Non solo: sempre su indicazione di Nicola Adamo, infatti, Oliverio si sarebbe attivato “per far ottenere ai suoi uomini di fiducia la nomina in posti strategici delle amministrazioni pubbliche regionali e locali”.
Uno dei principali affari era senza dubbio la progettazione esecutiva e la realizzazione del sistema di collegamento metropolitano tra Cosenza, Rende e l’università della Calabria. Un gara d’appalto da diversi milioni di euro che – secondo la procura – è stata inquinata mediante “collusioni, accordi, promesse e mezzi fraudolenti”. Ecco quindi che gli indagati sono accusati di turbativa d’asta per aver posto “a base di gara un progetto preliminare illegittimamente realizzato dalla Metropolitana Milanese Spa in quanto affidato senza rinnovo di procedure”. Cosa che è avvenuta anche per quanto riguarda “un progetto preliminare basato su una scelta progettuale di ‘sistema su ferro’ ingiustificata sul piano tecnico ed economico”. Un appalto, quello della metropolitana, per il quale sarebbe stata indetta “la gara per la parte esecutiva” nonostante questa era stata già ricompresa “nella precedente procedura di gara per progettazione preliminare”. Il tutto, quindi, avrebbe provocato una “duplicazione indebita dei costi a base d’asta”.
Un’operazione in cui è stato coinvolto – sempre stando alla ricostruzione degli inquirenti – anche Mario Occhiuto, candidato in pectore di Forza Italia alle prossime regionali. Il sindaco di Cosenza, infatti, è indagato per corruzione. Secondo la procura di Catanzaro, per firmare l’accordo di programma per la realizzazione di un sistema di mobilità sostenibile e il collegamento metropolitano e per adottare ogni altro atto amministrativo di sua competenza, Occhiuto avrebbe accettato “la promessa avanzata da Oliverio per il tramite del dirigente Luigi Zinno, di ottenere da parte della Regione Calabria i finanziamenti e la copertura amministrativa per la realizzazione del Museo di Alarico oggetto di gara d’appalto (illegittima) indetta dal Comune di Cosenza”.
Nell’inchiesta è indagato anche il consigliere regionale Luigi Incarcano. Quest’ultimo è accusato di traffico di influenze perché sfruttando le sue relazioni politiche con molti consiglieri comunali di Cosenza si faceva promettere “da Nicola Adamo e Mario Oliverio un vantaggio patrimoniale rappresentato dalla possibilità di ricoprire incarichi pubblici e istituzionali”. In sostanza, questo era il prezzo “per la mediazione illecita” di Incarnato che ha convinto i consiglieri di Cosenza a dimettersi “allo scopo di determinare l’automatica decadenza di Mario Occhiuto (Forza Italia, ndr) da sindaco di Cosenza”. Promessa che Adamo e Oliverio avrebbero mantenuto “designando e comunque agevolando la nomina di Incarnato a commissario liquidatore della Sorical spa (Società Risorse Idriche Calabresi)”. Della partita faceva parte anche Luca Morrone, l’ex presidente del Consiglio di Cosenza che per le sue dimissioni avrebbe accettato la promessa “effettuata da Adamo e Olverio di ricoprire alternativamente o la carica di vicesindaco in seno alla compagine politica eventualmente vincitrice nelle successive elezioni o comunque un incarico di ingegnere presso la Regione Calabria”.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".