L’Italia deve riconfermare il suo ruolo di leader europeo nel sostegno al governo di Accordo Nazionale libico guidato da Fayez al-Sarraj. È questa, dopo un’ora e mezza di incontro a Roma, la richiesta che il premier della Libia sostenuto dalle Nazioni Unite ha rivolto al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Al-Sarraj “si è appellato agli amici italiani affinché compiano maggiori sforzi, visto il peso internazionale e il posizionamento dell’Italia, per produrre un cambiamento positivo negli atteggiamenti esitanti di alcuni Stati europei e della regione in modo da far cessare immediatamente questa aggressione” portata dalle forze del generale Khalifa Haftar, come si legge sul profilo Facebook del suo ufficio stampa. Intanto, continuano gli scontri sul terreno tra le forze di Tripoli e quelle di Tobruk: un aereo delle forze che difendono Tripoli è stato abbattuto nella zona di Hira da quelle del generale Haftar che hanno fatto prigioniero il pilota, mentre l’aviazione di Tobruk avrebbe bombardato con successo alcune postazioni di milizie alle porte della capitale.
Arrivato all’incontro romano con il premier Conte, al-Sarraj, accompagnato da una delegazione che raggruppa i ministri degli Affari esteri e dell’Interno, il consigliere politico e quello per la sicurezza nazionale del presidente, il capo dell’organismo per la lotta contro il terrorismo e gli ambasciatori di Libia a Roma e presso l’Unione europea, “si è felicitato per la posizione italiana che è stata chiara nella condanna dell’aggressione contro Tripoli, sottolineando le relazioni speciali e privilegiate fra la Libia e l’Italia che si sono concretizzate in diverse situazioni”. Il primo ministro libico “si è felicitato del contributo umanitario dell’Italia durante la guerra condotta dal governo di Accordo Nazionale contro il terrorismo a Sirte e in diverse altre città”, si legge nel comunicato Facebook dell’ufficio stampa.
La chiacchierata tra i due omologhi si è conclusa rinnovando quindi l’impegno dell’Italia nel sostegno al governo di Tripoli, nonostante Roma, negli ultimi tempi, abbia cercato di riavviare e intensificare i contatti con le milizie di Misurata, ago della bilancia dello scontro bipolare tra Tripoli e Tobruk, e soprattutto con gli uomini di Khalifa Haftar, nel tentativo di convincerlo, insieme agli attori internazionali e regionali che lo sostengono, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Russia ed Egitto su tutti, a fermare la campagna su Tripoli e sedersi al tavolo delle trattative.
Obiettivo, quello italiano, condiviso con al-Sarraj che, però, chiede pieno sostegno nella lotta al generale della Cirenaica, minacciando una ripresa dei flussi migratori dalle coste libiche, consapevole del fatto che è questo l’aspetto del conflitto libico che più preoccupa i governi europei, soprattutto quelli che si affacciano sul Mediterraneo. “Oggi ho incontrato il Presidente al-Sarraj – ha dichiarato Conte al termine dell’esercitazione a Pratica di Mare – Non ci sono grossi movimenti sul territorio. La situazione l’abbiamo inquadrata, come Italia e come governo, da subito bocciando l’opzione militare. C’è una situazione di stallo ma lo scenario è critico e può evolvere in modo ancora più critico da un momento all’altro”.
La nota diffusa dall’ufficio stampa di al-Sarraj dimostra che sul tema migratorio l’atteggiamento del premier libico è ancora conciliante e “ha valutato positivamente l’appoggio dell’Italia alla Guardia costiera libica e l’efficace contributo italiano per porre rimedio agli effetti” della “migrazione illegale”. Sarraj “ha espresso anche il proprio apprezzamento per l’iniziativa italiana di aprire la propria ambasciata che funziona sempre nella capitale libica, nonostante la crisi attuale”.
Continuano gli scontri, Haftar cattura un pilota di al-Sarraj: “È portoghese”
L’aviazione del generale Haftar continua a pressare le forze fedeli a Tripoli con “raid contro postazioni e luoghi di raduno di milizie ai confini della città”, secondo quanto riferisce la pagina Facebook “Divisione informazione di guerra” dell’autoproclamato Esercito nazionale libico di cui il generale è al comando. Le incursioni, si legge, “accompagnate da operazioni di fanteria” sono state “precise” e hanno “inflitto grandi perdite: distruzione di diversi veicoli e di depositi appartenenti a tali gruppi”. Il post mette anche in guardia “i cittadini che abitano in queste zone a non avvicinarsi a postazioni, depositi di munizioni e blindati del nemico”.
Intanto, un sito d’informazione vicino a Tobruk, al-Marsad, scrive che un aereo delle milizie fedeli a Tripoli è stato abbattuto dagli uomini del comandante della Cirenaica. Dalle dichiarazioni che il portale attribuisce al generale Mabrouk al-Ghazoui, assistente del capo della sicurezza di Tripoli, i militari hanno catturato il pilota, “un portoghese”: è un “mercenario” ingaggiato dall'”accademia aerea di Misurata”, scrivono. Il pilota, continuano, ha “confessato di essere portoghese” e di operare “da settimane a Misurata” compiendo “decine di raid che sono costati la vita a dei civili a Tarhuna, Qaser bin Ghashir, Sog al-Khmies e Garian“. Al-Marsad pubblica anche un video in cui si vede il giovane a cui viene pulito il volto sporco di sangue. Il testo precisa che gli sono state prestate “necessarie cure mediche”.