Botta e risposta a  Coffee Break (La7) tra il senatore di Forza Italia, Lucio Malan, e Dino Giarrusso, candidato M5s alle elezioni europee.

Il parlamentare di FI commenta duramente il tweet pubblicato da Manlio Di Stefano, sottosegretario M5s agli Affari Esteri, a proposito della maxi inchiesta avviata dal Tribunale di Milano per corruzione che questa mattina ha portato all’arresto di 43 persone, tra cui politici di primo piano a livello locale (“Quando ti chiedi perché Forza Italia contrasti un provvedimento, devi solo attendere, la sua attuazione ti darà risposta. Su questa indagine e su quella di #Palermo scatterà lo #SpazzaCorrotti del Ministro Bonafede. I corrotti, grazie al #M5S, stanno lontani dalla politica, per sempre”).
Io non prendo lezioni da Di Stefano – afferma Malan – cioè da uno che sostiene Maduro, Chavez, dittatori criminali che hanno sulla coscienza decine di persone”.

Successivamente il tema del dibattito si sposta sul salario minimo, sul quale Malan esprime le sue perplessità. È il turno di Giarrusso, che esordisce: “Vorrei replicare a Francesca Re David (segretaria generale Fiom, ndr), che rispetto”.
Malan insorge: “La ringrazio per non rispettare me”.
“No, io la rispetto e rispetto tutti – risponde l’ex Iena – anzi, le sono vicino perché lei sta sostituendo un esponente di Forza Italia che doveva essere in studio e che è stato arrestato stamattina. Quindi, umanamente le sono vicino”.
“Di questo io non ho idea”, mormora Malan.
“Come no? – ribatte Giarrusso – Era Tatarella, ho l’invito. Doveva venire Tatarella, non lei”.
E a sedare il battibecco è il conduttore Andrea Pancani, che spiega: “Il senatore Malan non è che è inconsapevole di questo. È venuto a metterci la faccia“.
“E infatti ho detto che gli sono estremamente vicino – risponde Giarrusso – Lo rispetto sommamente come tutti”.

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