Violentata mentre stava tornando da scuola. Questo quanto accaduto ieri in pieno giorno a Bolzano a una ragazza di sedici anni che stava ritornando a casa. Lungo la pista ciclabile a due passi dall’accademia europea, due uomini hanno avvicinato la donna. Un uomo con i capelli rasta l’avrebbe colpita al volto mentre un altro l’avrebbe spinta tra i cespugli fino a lasciarla quasi incosciente. Quando la ragazza si è ripresa, è riuscita a trascinarsi sulla passeggiata dove è stata soccorsa da alcuni passanti che hanno subito chiamato le forze dell’ordine. La polizia intanto ha fermato e rilasciato due uomini sospettati della violenza sessuale perché gli investigatori non avrebbero avuto riscontri in merito al loro coinvolgimento.
La ragazza percorreva tutti i giorni la strada, un luogo in cui c’erano già stati aggressioni e abusi sessuali. L’ultima volta era successo due anni fa quando un minorenne nigeriano aveva aggredito e violentato una ragazza e una donna di mezza età. Dopo una breve indagine, il giovane era stato condannato a 12 anni. Anche se non ci sono prove che i due violentatori siano affiliati alla mafia del paese africano, le indagini della polizia si concentrano sull’ambiente delle confraternite nigeriane che da un paio di anni si sono insediate nel capoluogo dell’Alto Adige. In particolare sotto la lente degli investigatori sono finite le sezioni locali degli Arobaga e degli Avion Eiye, due sodalizi criminali con ramificazioni in mezzo mondo che controllano il traffico di droga sulla rotta tra Italia e Germania e anche una grossa fetta del mercato della prostituzione. Secondo le ricostruzioni del Corriere, per potersi affiliare a queste organizzazioni gli aspiranti devono spesso superare una prova violenta, come ad esempio un pestaggio o uno stupro. Non si esclude quindi che la violenza sessuale sia stata addirittura una sorta di rito iniziatico per i due ventenni che ora potrebbero aver lasciato la città per cercare di sottrarsi alla giustizia.
“I controlli proseguiranno nelle zone cittadine più critiche, con l’impiego di unità di rinforzo agli organi di polizia territoriali – comunica il Commissario del governo, prefetto Vito Cusumano, che ancora ieri ha riunito il coordinamento delle forze di polizia – Nel rispetto delle prerogative della competente autorità giudiziaria, che sta svolgendo le indagini, sono state confermate le misure di prevenzione generale dell’ordine e della sicurezza pubblica già in atto nel territorio di questo capoluogo, che hanno consentito di individuare, in questi giorni, numerosi soggetti ritenuti responsabili di attività delittuose”. Il commissario del governo ha inoltre convocato per venerdì prossimo una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, nella quale saranno condivise con l’amministrazione comunale le ulteriori iniziative avviate per l’attuazione dei provvedimenti di allontanamento previsti dalle vigenti disposizioni per la sicurezza urbana.