Casal Bruciato. Parole come “impiccati” e “bruciati” e “ti stupro” sono state dette a persone cui spetta l’assegnazione della casa popolare. Li chiamano Rom, ma quei bambini spaventati dalla cattiveria di chi gli urla contro di tutto sono italiani, nati e cresciuti qui e la donna che ha subìto la minaccia di stupro è la loro madre. Organizzazioni dell’estrema destra, fascisti, sono andati a istigare odio esacerbando conflitti tra poveri. I vicini minacciano di rendere la vita impossibile a questa famiglia che evidentemente non viene protetta a sufficienza. E nel frattempo in questi giorni vediamo le polizie che obbediscono agli ordini di un ministro che ha paura di uno striscione contro la Lega, di un non-selfie venuto male e di qualunque cosa rappresenti una contestazione nei confronti della politica della Lega. Gente che rovina l’immagine del ministro mangia-Nutella e arancine che egli ha faticato così tanto a costruirsi. Che pena!
Al Salone del Libro di Torino ancora si chiedono se deve o non deve esserci spazio per una casa editrice dichiaratamente fascista alla quale il ministro Salvini ha affidato la pubblicazione del suo libro. Già è preoccupante che un ministro della Repubblica antifascista affidi le sue memorie a dei fascisti dichiarati, cosa che dimostra esattamente di che pasta egli è fatto. Ma mi preoccupa anche il fatto che vengano criticate le scelte di WuMing e ZeroCalcare – così come di altri – di non voler condividere uno spazio di cultura con dei fascisti.
Bisogna ricordare che i fascisti sono quelli che vorrebbero bruciare certi libri, esattamente come vorrebbero bruciare i Rom, con un intento totalitario che non è mai tramontato. Bisogna ricordare che i fascisti suprematisti sono quelli che mai si pentono di un genocidio troppo spesso dimenticato e che pur continuando sulla stessa linea non vengono mai fermati in nome di non so quale tipo di principio, in difesa di una opinione che non è un’opinione perché il fascismo è solo un crimine.
I fascisti proclamano come giuste violazioni contro i diritti umani di persone straniere, di gente di altre culture, di uomini, donne, gay, lesbiche, trans, e non smettono mai di istigare odio in quella direzione. Perciò è grave che ci si debba aspettare un rifiuto da parte di alcuni scrittori per rendersi conto che i fascisti non dovrebbero avere spazio nel Salone del Libro, così come nelle istituzioni e nelle piazze.
Vorrei allora sapere chi ha autorizzato la manifestazione dei fascisti sotto la casa della famiglia assegnataria a Casal Bruciato. Vorrei sapere chi ordina alla polizia di sequestrare striscioni in cui è scritta un’opinione critica sulla politica leghista. Vorrei sapere chi sono quelli che in nome della “sicurezza” continuano in realtà a controllare il dissenso e le opposizioni, senza pudore. Perché il ministro ormai ha detto delle cose che non può rimangiarsi. La gente del sud che non lavora, la resistenza antifascista definita con l’appellativo di “zecche” e le sue smorfie che tradiscono la sua finta espressione serafica ogni volta che qualcuno gli si avvicina per fargli domande alle quali non vuole rispondere.
Tutte queste cose ci riguardano, perché è il nostro mondo che va in malora. E’ la democrazia ad essere in pericolo. Kurt Vonnegut in una bella intervista dice che le azioni più tragiche commesse al mondo sono state commesse nella “legalità”. I fascisti fanno le leggi per creare ghetti, per discriminare, per creare lager. Era legale quel che fece Hitler, votato dai tedeschi, ed erano legali le leggi razziali votate ai tempi di Mussolini. La violazione dei diritti umani diventa legale ogni volta che i fascisti riescono a far votare una legge che si basa sulle discriminazioni. Per questo don Milani parlava di disobbedienza civile. Per questo gli antifascisti, attualmente puniti a suon di manganellate nelle piazze, è importante che dicano le cose come stanno e che invitino alla disobbedienza.
Non è più tempo per raccontarsi la balla della tolleranza nei confronti degli intolleranti. I fascisti devono essere definiti per quel che sono e chiunque dia loro spazio di azione deve assumersene la responsabilità. Firmate la petizione che stiamo facendo girare. Intanto per dire che i fascisti devono stare fuori dal Salone del Libro.