“Non si può inibire del tutto l’uso del cellulare alla guida, quello che deve passare è il messaggio: non ci si può distrarre, ma è diverso se, per esempio si controlla lo smartphone per verificare la direzione che si sta prendendo, il percorso, o per consultare i social network”: ne è convinto il relatore per la Lega, Giuseppe Donina, in merito alla riforma del codice della strada, all’esame della Commissione Trasporti della Camera. In realtà, è gli incidenti per uso improprio dello smartphone alla guida non tengono conto della tipologia di distrazione che li ha causati, sia essa per rispondere alle chat, navigare su facebook o impostare il gps. Tuttavia, la notizia è che si sta lavorando per mettere dei doverosi paletti all’uso del cellulare mentre si è al volante (con tutte le discutibili eccezioni del caso, comunque).

“Con i tecnici del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti quindi si sta cercando la formulazione ideale” per sanzionare le distrazioni “senza lasciare troppo spazio alle interpretazioni”, spiega Donina” E’ un’operazione delicata”, ma necessaria per “dare uno strumento” sanzionatorio adeguato. La bozza del testo prevede che i trasgressori, i guidatori sorpresi con gli occhi su smartphone – ma anche portatili, notebook, tablet e dispositivi – sia soggetto a multe che oscillano da 161-647 euro a 422-1.697 e alla sospensione della patente da 7 giorni a 2 mesi (da innalzare se si reitera la violazione nel biennio successivo).

“E’ semplicemente vergognoso affermare che vi siano differenze a seconda del fatto che il cellulare venga usato per parlare o per chattare sui social network”, tuona il Codacons: “L’utilizzo del telefonino alla guida è sempre pericoloso perché crea distrazione in ogni caso, indipendentemente dal fatto che si invii un messaggio, si risponda ad una telefonata, o si consulti un social network o una mappa stradale. La riforma del Codice della strada, se verranno fissati paletti che limitano i divieti, perderà così qualsiasi utilità, e sarà del tutto impossibile per le forze dell’ordine sanzionare gli automobilisti colti col telefonino in mano, perché non potranno essere accertati i motivi che hanno determinato l’uso del cellulare alla guida. Pertanto, se sarà prevista nel Codice la possibilità di usare i telefonini per consultare social network e altre app, denunceremo i parlamentari responsabili della norma per attentato alla sicurezza dei trasporti, considerate le pesanti ripercussioni che la misura avrà sul fronte della sicurezza stradale”, conclude l’associazione.

“Un distinguo assurdo, privo di fondamento e basi logiche”, rincara la dose il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona: “Se uno distoglie lo sguardo dalla strada, aumenta il rischio di incidenti indipendentemente dal motivo per cui lo fa, sia che lo faccia per fare un sms che per impostare il navigatore o vedere il percorso”, prosegue Dona: “Non per niente i navigatori forniscono le indicazioni stradali a voce. Se uno ha dei dubbi, deve accostare, fermarsi e controllare il percorso. Insomma, da una parte si inaspriscono le sanzioni per chi usa lo smartphone, inutilmente considerato che le multe comminate nel 2017 nei comuni capoluoghi di provincia dalla Polizia Municipale per tutte le violazioni dell’art. 173 del Cds sono pari ad appena lo 0,36% del totale, ossia il nulla, dall’altra si consentono pericolosissime deroghe a seconda dell’importanza del motivo per cui ti distrai e provochi un incidente”.

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