“Sono stato anche io Pamela”. Lo dice Giovanni Ciacci, volto di Detto Fatto e stylist di lungo corso. Pamela sta ovviamente per la Prati, la showgirl più chiacchierata del momento a causa del (a questo punto presunto) matrimonio che si sarebbe dovuto celebrare l’8 maggio. “Qualche tempo fa, durante un trasloco, apro Facebook e trovo un messaggio di un ragazzo bellissimo. Una sorta di Fabrizio Corona: tatuato e affascinante. Questa persona inizia un corteggiamento serrato via messaggistica privata: giorni, giorni e giorni di messaggi. Mi parla di sé: della sue origini rumene, della sua infanzia ad Ostia, del fatto che si trovasse in Austria con l’impossibilità di muoversi. Una tiritera che è andata avanti un bel po’, finché non mi dice di essere eterosessuale e di voler provare un’esperienza con me perché mi aveva visto in televisione”, racconta Ciacci in esclusiva a ilfattoquotidiano.it, anche lui vittima di una truffa sul web come successo a tanti personaggi noti come Alfonso Signorini e Sara Varone.
Ciacci, prosegua pure.
“Questo ragazzo comincia a mandarmi messaggi, audio vocali e foto… anche a tinte hot. Insomma, mi corteggia a lungo e io alla fine cedo. Gli do il mio numero di telefono e gli propongo di vedersi a metà strada tra l’Austria, dove diceva di trovarsi, e Milano. Lì casca l’asino: mi dice di non poter uscire dall’Austria perché in realtà è carcerato lì”.
Ma come carcerato?
“Ho fatto la stessa domanda a lui. Più che altro non mi spiegavo come potesse avere internet e un telefono con cui comunicare. ‘Basta pagare e qui hai tutto’, mi risponde. Ho subito pensato di essere vittima di uno scherzo e volevo chiuderla lì, ma la curiosità mi ha portato a scrivergli ancora. Al che lui mi fa una proposta choc: mi propone di andarlo a trovare in carcere e di fare sesso in carcere con lui. ‘Basta pagare e le guardie chiudono un occhio, magari qualcuno ci riprende e ci divertiamo’, ha aggiunto. Io ero sempre più convinto che fosse uno scherzo, ma lui comincia anche a mandarmi dei video dalla cella. Era davvero un carcerato!”.
E lei come ha reagito?
“Ho denunciato tutto alla polizia italiana, che ha segnalato la persona alle autorità austriache. Ma ci pensa cosa sarebbe potuto accadere se io fossi andato a trovarlo in Austria? Mi sarei ritrovato in un carcere con una persona sconosciuta, pronta a filmarmi: era una follia”.
Ma lei che idea si è fatto del matrimonio di Pamela Prati?
“Siamo tutti potenzialmente Pamela Prati. Il rischio di essere truffato sul web è altissimo. C’è solo una cosa certa: a me questa vicenda appassiona più de Il Segreto. Voglio le puntate speciali di Donna Pamela (ride, ndr). Due giorni fa ero a fare una serata a Bari e i bambini mi chiedevano ‘Ma Pamela Prati si sposa?’. Ormai è un caso che divide l’Italia. Non vedo l’ora di sapere la verità e commentare la vicenda a Live – Non è la d’Urso. Ma se domani Pamela non si dovesse essere sposata, vedrete quello che non avete mai visto in televisione. Preparatevi, darò fuoco alle fiamme”.
Lei è vittima o complice?
“Non l’ho ancora capito, sicuramente si è infilata in un affare più grande di lei. Tra l’altro, ragazzi, non c’è alcun reato. Devo dire che Pamela mi ha cercato dopo la prima puntata di Live – Non è la d’Urso: mi ha chiamato tre volte, ma io ero in motorino e non sono riuscito a risponderle. Quando ho provato a rimettermi in contatto con lei, non ha più risposto, né a messaggi e né a chiamate. Non so cosa volesse: forse voleva invitarmi al matrimonio?”.
Forse era arrabbiata? La sua agente, Eliana Michelazzo, ha detto che lei è soltanto il portaborse della Marini.
“Amore, ma quella è una vecchia rivalità. Io sono nato come costumista, assistente e – come hanno detto loro – portaborsette di Valeria. Chi erano le dive più rivali della storia del Bagaglino? Valeria e Pamela. E’ normale che mi vedano come un rivale, anche se io la stimo e l’apprezzo come artista”.
Lei ha anche detto che pure il fidanzato di Malgioglio non esiste.
“Ma è una situazione diversa: Malgioglio gioca e non ha mai dichiarato un fidanzato ufficiale. Una volta c’è il cubano, una volta il russo, una volta lo svedese: è un gioco”.
Anche la vostra rivalità, tra lei e Cristiano, è soltanto un gioco?
“Cristiano lo ammiro tantissimo come paroliere e come artista. Solo che ogni tanto gli parte la brocca e mi dà contro. Ma cosa abbiamo io e lui in comune? Io sono alto un metro e novanta, lui sarà alto come Marilyn Monroe. Io faccio il cantante? No. Io ho il ciuffo biondo? No, ho la barba blu”.
Ma perché si è fatto la barba blu?
“Libertè, è un omaggio alla mia amata Loredana Bertè: il blu è il colore della libertà. Poi, amore, io la faccio con le polveri di lapislazzuli che mi faccio mandare dalla Persia”.
Ha citato Live – Non è la d’Urso: ormai è un opinionista fisso della trasmissione di Canale 5. In Rai come l’hanno presa?
“Perché mi fa questa domanda? Perché non fa la stessa domanda a Platinette, a Vladimir Luxuria, a Belen Rodriguez?!? Belen ha condotto Tu sì que vales su Canale 5 e il mese successivo era a Sanremo Young su Rai 1, eppure nessuno le ha posto questa domanda. Io non posso fare un programma del pomeriggio di Rai 2, che faccio da sette anni, e una volta a settimana andare in un’altra trasmissione?”.
Lei è visto come un personaggio Rai.
“Ma chi lo dice? Che domanda del cazzo mi ha fatto? Io vado nei programmi che mi divertono. A me le storie della d’Urso piacciono: Barbara ha creato un nuovo modo di fare televisione che mi ricorda Dynasty o Dallas. Sulla storia di Paola Caruso ho fatto dei pianti che nemmeno con Carramba. A me la televisione di Barbara piace: mi fa svagare il cervello”.
Ma è vero che il suo fidanzato, Damiano Alotta, avrebbe dovuto partecipare al Grande Fratello?
“Questo non so dirlo. Tra l’altro non è più il mio fidanzato”.
Ma come? E’ tornato single?
“Pensavo fosse amore, invece era un calesse: succede nella vita. Avevamo stili e modi di vita completamente diversi. Supererò anche questa. Quest’anno ho avuto grandi soddisfazioni come il successo di Detto Fatto e del libro La Contessa, ma anche grandi dolori come la fine della storia con Damiano e il fatto di non aver potuto fare Ballando. Quella per me è una ferita ancora aperta”.
Come mai non l’abbiamo vista da Milly Carlucci? Sembrava certa la sua partecipazione.
“Mai dare qualcosa per scontato. Purtroppo ci sono stati problemi che non sono dipesi né da me né da Milly. La cosa mi ha fatto talmente male che ho smesso di seguire sui social tutti i personaggi legati al programma, compresi Milly e l’ufficio stampa: ora vedere una foto di Ballando mi crea un dolore che non ha idea. A proposito di Ballando, mi dicono che Mariotto stia vivendo una fase mistica. E’ vero?”.
Così dicono.
“Chissà perché dopo i 50 anni je parte a tutti la brocca a quelle?! Forse sono tutte delle Marie Maddalena: prima peccano e poi si pentono. Mi dicono anche che vada vestito da santone. Invece di parlare coi giornali, perché non va a rinchiudersi in un convento?”.
Ma invece di Detto Fatto cosa mi dice?
“Oggi canterò per la prima volta in diretta con Bianca. Dal vivo, senza playback: ho una paura incredibile, mi tremavano le gambe durante le prove. Non ho mai cantato dal vivo, l’avevo fatto soltanto in sala d’incisione. Ma sa, in sala d’incisione anche Malgioglio fa dei pezzi meravigliosi”.
A un certo punto nella sua rubrica è comparsa la scritta “The Original”. Come mai? Qualcuno aveva provato a copiarvi?
“Tutti provano a copiarmi, ma io sono l’originale. Valeria Marini mi chiama The Original: sono stato il primo a fare certe cose in televisione, già dai tempi del Brutto Anatroccolo e Bisturi, seppur dietro le quinte”.
Detto Fatto tornerà nella prossima stagione?
“Dovete chiederlo al superdirettore, il professor Freccero”.
Intanto il suo libro, La Contessa, è diventato un tascabile.
“Questa è una grande gioia. Ho aggiunto due capitoli che erano stati esclusi dalla precedente stesura del libro: sono due storie abbastanza hot”.
Ce le racconta?
“Sa, La Contessa racconta la storia della prima transessuale italiana Giò Stajano, ma è un romanzo dove la sua vita si intreccia con la mia. Racconto di quando Giò ha iniziato a frequentare i primi club privè a Parigi, ma anche le mie esperienze nel club della mia amica Jessica Rizzo. L’ultima volta ho trovato un pullman di una squadra di calcio italiana sul sud Italia. Non ricordo se fosse di serie A o di serie B perché io non ci capisco niente di calcio. Mi ricordo soltanto che c’era uno di loro, un calciatore, che veniva portato al guinzaglio da una mistress”.
Mica male. Chiudiamo con la classica delle domande: progetti per il futuro?
“Sto lavorando a una mostra retrospettiva su Moana Pozzi con la collaborazione di Eva Henger e di Massimiliano Caroletti. Eva, essendo la vedova Schicchi, ha tutti i diritti e i materiali. Stiamo ricercando i vinili, i vestiti, le locandine, i vhs. Voglio renderle omaggio, anche perché lei ha rappresentato un bivio della mia vita: avrei dovuto lavorare con lei quando se n’è andata per sempre. Chissà che direzione avrebbe preso la mia carriera se avessi varcato quella porta lavorativa?”.