Terminate le verifiche di idoneità, il dicastero ha autorizzato il veicolo della società VisLab S.r.l. (l'unica ad aver presentato richiesta finora) ad effettuare la sperimentazione in ambito urbano su tratti stradali predefiniti, nelle città di Torino e Parma
L’ultimo atto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dà ufficialmente avvio alle sperimentazioni dei veicoli dotati di autopilota sulle strade pubbliche del nostro Paese: infatti, la Direzione generale Motorizzazione del Mit ha rilasciato l’autorizzazione ai test su strada pubblica del primo veicolo self driving. Il via libera arriva dopo l’avallo da parte dell’Osservatorio tecnico di supporto per le Smart Road, espresso alla prima domanda di autorizzazione alla sperimentazione, che era pervenuta lo scorso 22 marzo. Secondo il Mit “l’avvio della sperimentazione è inoltre un primo importantissimo passo per la valutazione degli impatti relativi a scenari che vedono una sempre crescente percentuale di veicoli automatici, in grado di mitigare gli errori umani con l’obiettivo di ridurre drasticamente il numero di morti e feriti sulle strade”.
“La direzione competente del Mit ha concluso con esito positivo le necessarie verifiche preliminari di idoneità tecnica alla circolazione del veicolo oggetto della sperimentazione, della VisLab S.r.l., Società controllata da Ambarella Inc, unica finora ad aver presentato domanda di autorizzazione”, si legge in una nota ufficiale del Ministero. In particolare, la sperimentazione riguarderà la mobilità autonoma in ambito urbano e quella cosiddetta “dell’ultimo miglio” di tratti stradali prestabiliti nelle città di Torino e Parma. Tutto questo nel rispetto delle prescrizioni dettate dal gestore delle strade e alla presenza di un supervisore che assista il test e che sia in grado di assumere il controllo del veicolo in caso di necessità o avaria: il fine ultimo, nemmeno a dirlo, e quello di garantire la piena sicurezza dei collaudi.
Alla fine dello scorso anno il Sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Michele Dell’Orco, aveva espresso la volontà di redigere una regolamentazione comune fra i membri della UE in tema mobilità del futuro, asserendo la necessità di “prendere spunto dall’esperienza italiana e attivare anche a livello europeo un Osservatorio comunitario sul tema della guida connessa e la sicurezza stradale, così da abilitare una governance comune delle sperimentazioni. Con la guida connessa, attraverso le nuove tecnologie, potremo avere in un futuro molto prossimo automobili e un sistema di trasporti pubblici e privati a bassissimo impatto ambientale e con un altissimo standard di sicurezza, che potrà arrivare a ridurre al minimo la possibilità di incidenti. Attivare un Osservatorio europeo su questo è secondo noi condizione necessaria per tendere, tutti insieme, verso l`obiettivo Ue del dimezzamento dei morti per incidenti stradali al 2030”.
Attualmente è Torino la città italiana più lanciata in tema di guida autonoma, come recentemente confermato dal Ministro Dario Toninelli: “Sulla smart mobility, e in particolare la guida autonoma, stiamo sperimentando a Torino con il mio ministero quello che poi metteremo in atto su scala nazionale. La nostra capitale dell’auto è la perfetta sintesi tra storia e futuro, con la tradizione che si fa innovazione. Una città laboratorio all’avanguardia in un settore che creerà tanta ricchezza e posti di lavoro su un piano di sostenibilità, di migliore gestione del traffico e di maggiore sicurezza della mobilità”.