Sono 1.174 gli emendamenti al decreto Sblocca cantieri presentati alle commissioni Lavori pubblici e Ambiente del Senato. Dalla maggioranza ne sono arrivati un centinaio: 47 dalla Lega, 47 dal Movimento 5 Stelle e 16 dalla senatrice Paola Nugnes. Moltissimi quelli del Pd (601), mentre Forza Italia ne ha depositati 118 a cui se ne aggiungono 21 di Gaetano Quagliariello. Pi di 100 quelli presentanti da Fratelli d’Italia. Il ministero delle Infrastrutture in una nota ha annunciato che punta a integrare e migliorare il decreto e “caldeggia l’approvazione di diversi emendamenti mirati, finalizzati a velocizzare i lavori pubblici e a sostenere e tutelare le piccole e medie imprese del comparto dell’edilizia”. Tra le altre proposte ce n’è una che punta a “proteggere dalla responsabilità erariale” chi firma gare e contratti, compresi i funzionari di Regioni ed enti locali.
L’emendamento proposto dal Mit riguarda “i lavori sopra i 150mila euro” e che richiedono dunque la gara. L’obiettivo è consentire “di richiedere il controllo preventivo della Corte dei Conti e godere, in tal modo, del regime di esclusione della colpa grave“. La norma, secondo la nota del ministero, “concilia le esigenze di legalità dell’azione amministrativa con una maggiore speditezza nello svolgimento degli appalti e nell’adozione dei contratti”.
La crisi del settore, si legge nel comunicato, “ha reso particolarmente evidente negli ultimi mesi, con l’apertura di procedure di concordato a carico delle imprese di maggiori dimensioni, le problematiche correlate alla soddisfazione dei crediti di sub-fornitori e sub-appaltatori che svolgono un ruolo nevralgico per il completamento delle opere pubbliche”. Per questo il Mit ritiene opportuna “l’introduzione di un meccanismo generale di salvaguardia per questi soggetti che consenta, grazie a un fondo “salva-cantieri”, di anticipare una gran parte dei crediti vantati in casi di mancati pagamenti per crisi di impresa”. Il Fondo, spiega ancora la nota, verrebbe alimentato con piccole contribuzioni da parte del soggetto che si aggiudica l’appalto”. La norma consente il pagamento diretto dei sub-appaltatori in caso di inadempimento da parte dell’appaltatore anche quando esso è correlato all’apertura di una procedura concorsuale, senza necessità di autorizzazione del Tribunale.
Un’altra proposta emendativa del Mit prevede poi una modifica alla norma che esclude dagli appalti chi ha ricevuto un semplice avviso di accertamento: un operatore economico potrà essere essere escluso dalla partecipazione alla procedura d’appalto anche se le “violazioni gravi agli obblighi relativi al pagamento delle imposte e tasse o dei contributi previdenziali non siano state ancora definitivamente accertate”, purché siano “contenute in atti amministrativi esecutivi“.