L'aumento di personale prevede un esborso da parte del ministero dell'Interno di 25 milioni in due anni. L'obiettivo è quello di mandare in carcere membri dei clan, ma anche scafisti e trafficanti di esseri umani, condannati in via definitiva e rimasti nel limbo della burocrazia
Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha pronto un decreto Sicurezza-bis, già ribattezzato norma “Spazza Clan” che prevede ottocento assunzioni straordinarie per 25 milioni di euro spalmati in due anni. Un aumento di personale che avrà l’obiettivo di notificare le sentenze alle migliaia di condannati in via definitiva che restano liberi per le lentezze della burocrazia. “Per me contano i fatti, le chiacchiere le lascio agli altri”, ha detto il capo del Viminale che ha poi spiegato che di casi come questi se ne contano 12mila solo a Napoli, secondo l’ultima relazione del presidente della Corte d’Appello. Non solo mafiosi, camorristi e ‘ndranghetisti condannati, la norma coinvolgerebbe anche scafisti e trafficanti di esseri umani rimasti nel limbo della burocrazia italiana.
I fondi per le assunzioni sono del ministero dell’Interno e saranno inseriti nel nuovo decreto. Ogni sforzo delle forze di polizia e anni di indagini, dicono dal ministero, rischia dunque di “perdere efficacia se lo Stato non riesce a mandare in galera per carenze organizzative” migliaia di condannati. Ecco perché, proseguono le fonti, la mancata notifica delle sentenze in tutta Italia è “un’emergenza nazionale, come conferma l’omicidio del giovane Stefano Leo“, il ragazzo ucciso a Torino a febbraio. Non solo una più rapida applicazione delle sentenze, ma anche maggiore tutela per le forze dell’ordine impegnate sul campo, quindi.
Appreso della preparazione del nuovo decreto, il sindacato Uilpa della Polizia Penitenziaria ha deciso di lanciare il proprio messaggio al ministero dell’Interno per chiedere supporto all’attività dei loro agenti: “Auspichiamo vivamente che il ministro della Giustizia Bonafede rappresenti compiutamente al ministro dell’Interno Salvini le urgenti esigenze della Polizia penitenziaria, la quale continua a subire quotidiane aggressioni a opera di detenuti, quasi come se operasse in uno scenario di guerra – si legge nel comunicato diffuso dalla sigla sindacale e firmato da Gennarino De Fazio – Troppe volte in passato la Polizia penitenziaria è rimasta ai margini degli interventi dei governi finalizzati al potenziamento e alla concreta salvaguardia degli operatori della sicurezza”.
L’aumento di personale, nelle aree più critiche, è stato già predisposto dal ministero. A Napoli, ad esempio, nell’ultimo anno sono arrivati 137 poliziotti in più e il piano di riorganizzazione prevede una super questura: passerà dagli attuali 3.740 agenti a 4.332 con un incremento di 592 unità. I militari impegnati nell’operazione Strade Sicure sono 690, di cui 100 per la Terra dei Fuochi. Con i fondi del Decreto Sicurezza, Napoli ha ricevuto 1,4 milioni di euro.
Inoltre, il Comune ha assunto 53 agenti della Polizia Municipale grazie ai fondi della Sicurezza Urbana (altri 6,7 milioni di euro). Per Scuole Sicure il capoluogo campano ha avuto altri 243mila euro che si sommano alle risorse contro la dispersione scolastica. A questi stanziamenti vanno aggiunti quelli per i Comuni della Provincia: 150mila euro nel 2018 per Spiagge Sicure (tre Comuni coinvolti), diventati 294mila euro quest’anno (sette Comuni coinvolti). Per la messa in sicurezza di scuole e strade nei piccoli comuni campani sono arrivati 4,21 milioni.