A 18 giorni dalle elezioni Europee, più di 4 italiani su 10 sono ancora indecisi su dove mettere la croce sulla scheda elettorale. Anzi, ce n’è una buona parte, 18 milioni di persone, che alle urne è determinato a non andare, mentre quasi 5 milioni sono incerti sulla partecipazione al voto. Sono i numeri dell’analisi dell’istituto Demopolis per il Tg3, secondo cui alla fine circa 20 milioni di italiani potrebbero non votare per scegliere il prossimo Parlamento europeo. Se si andasse oggi alle urne, il sondaggio stima la Lega al 31%, il M5s al 23 e il Pd al 22, più o meno in linea con quello realizzato dall’istituto Noto che stima il Carroccio al 32% e Cinquestelle e democratici appaiati al 21. Ma la quota di indecisi e l’affluenza giocheranno un ruolo determinante anche nel definire il consenso dei partiti il prossimo 26 maggio. Sempre secondo Demopolis, il più penalizzato da una minore partecipazione al voto rispetto alle Politiche sarebbe il M5s. D’altronde il governo continua a mantenere un livello alto di gradimento tra gli elettori e, secondo il sondaggio realizzato da Ipsos per DiMartedì su La7, in particolare il premier Giuseppe Conte è considerato determinante dal 52% degli intervistati.
L’istituto Demopolis stima quindi che solo il 58% degli italiani ha già deciso chi votare e che in totale appena 27 milioni di elettori sono certi di recarsi alle urne il prossimo 26 maggio. Sulla base del grande numero di indecisi, la rilevazione realizzata per il Tg3 di lunedì 7 maggio ha stimato quali sia il consenso certo di ciascun partito, quello “ad oggi” e quello potenziale. La forbice della Lega parte da un 26% di elettorato certo fino ad arrivare a un 37% di bacino potenziale. Gli elettori granitici del M5s sono invece al 19% mentre raccogliendo il massimo dagli indecisi i Cinquestelle potrebbero arrivare al 26 per cento. Poco più dietro il Pd che parte dal 18% di democratici certi e si ferma al 25% potenziale. Se si votasse oggi, Forza Italia è stimata all’8,5% (forbice dal 6 all’11), Fratelli d’Italia al 5,6% (3,5-8), PiùEuropa è al 3% (2-4,2).
Anche l’affluenza avrà, come detto, un peso importante. Demopolis confronta come cambierebbe il consenso se oggi si votasse per le Politiche e non per le Europee, quindi con una maggiore partecipazione. La Lega scenderebbe dal 31 al 29%, così come il Pd che perderebbe 3 punti percentuali tornando al 19%. Oltre a Forza Italia (+0,5%), l’unico a salire è il M5s che, rispetto al 23% stimato per le Europee, con delle ipotetiche elezioni Politiche arriverebbe al 24,5 per cento.
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Non cambiano molto le intenzioni di voto per le Europee stimate da Noto, che vedono l’area di Governo al 53% con il Carroccio fermo al 32% e i Cinquestelle che guadagnano un punto e arrivano al 21. Al 21 è stimato anche il Pd che con l’apporto di PiùEuropa (3,5%) porterebbe l’area di centrosinistra al 24,5%. Il centrodestra secondo Noto si ferma invece al 14,5%, per via della somma del 5,5% di FdI del 9% di Forza Italia, sulla cui stima però non sono considerati ancora gli effetti dell’inchiesta per tangenti in Lombardia che ha portato all’arresto del candidato Pietro Tatarella.