L’Unione Europea “è la migliore idea che abbiamo mai avuto”. Una frase incisiva, scelta come titolo, per lanciare l’appello al voto in vista delle elezioni del 26 maggio. Lo hanno firmato 21 capi di Stato dei Paesi membri, compreso Sergio Mattarella. “L’integrazione europea – scrivono – ha aiutato a realizzare la secolare speranza di pace in Europa dopo che il nazionalismo sfrenato e altre ideologie estremiste avevano portato l’Europa alla barbarie di due guerre mondiali”. E oggi “è necessario che tutti noi ci impegniamo attivamente per la grande idea di un’Europa pacifica e integrata”.

In questa maniera – scrivono insieme a Mattarella i capi di Stato di Bulgaria, Repubblica Ceca, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Francia, Croazia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Austria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia e Finlandia – l’Unione Europea “può affrontare le grandi sfide” che “in questi mesi, più che in passato” si “trova ad affrontare”. Da qui, l’appello ai cittadini affinché partecipino al voto: “Le elezioni del 2019 hanno un’importanza speciale: siete voi, cittadini europei, a scegliere quale direzione prenderà l’Ue”.

“Per la prima volta da quando il processo di integrazione europea è iniziato, alcuni parlano di ridimensionare certe tappe dell’integrazione, come la libertà di movimento o di abolire istituzioni comuni. Per la prima volta uno Stato membro intende lasciare l’Unione. Al contempo, altri invocano maggiore integrazione all’interno dell’Unione o dell’Eurozona oppure un’Europa a più velocità”, scrivono ancora. Su questi temi “esistono differenze di opinioni sia tra i cittadini che tra i Governi degli Stati membri, così come tra noi Capi di Stato”, ammettono. “Ciononostante, tutti noi siamo d’accordo che l’integrazione e l’unità europea sono essenziali e che vogliamo che l’Europa continui come Unione”. Perché “solo una comunità forte sarà in grado di affrontare le sfide globali dei nostri tempi”.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Europee, Orbán e Macron fanno vacillare la candidatura di Weber in Commissione. E spunta Michel Barnier

next