I 5 stelle attaccano il Partito democratico per un altro disegno di legge a prima firma del capogruppo al Senato che vuole istituire un fondo da 90 milioni di euro per sostenere le formazioni politiche. Il vicepremier: "Non si smentiscono mai"
Dopo il ritiro della legge per l’aumento degli stipendi dei parlamentari a prima firma del capogruppo Pd Luigi Zanda, i 5 stelle chiedono ora il ritiro di un altro provvedimento. Il testo sotto accusa riguarda l’attuazione dell’articolo 49 della Costituzione sui partiti politici e il ritorno al finanziamento pubblico per le formazioni politiche con l’istituzione di un fondo da 90 milioni di euro presso il ministero dell’Economia. Proprio oggi il Pd ha votato contro il ddl di riforma costituzionale per il taglio dei parlamentari.
“La vera natura del Pd è quella di difendere privilegi e perseguire interessi personali”, ha detto il vicepremier Luigi Di Maio, “è per questo che il governo deve andare avanti. Questa gente che sia Pd o Forza Italia deve stare all’opposizione, perché in maggioranza continuerà a sperperare i nostri soldi per i loro privilegi”. Per Di Maio il “Pd ormai è tutto e il contrario di tutto, ma su una cosa non si smentisce mai, la difesa dei privilegi e degli interessi personali. Zingaretti sta facendo punteggio in negativo, ne aggiunge un altro dopo la legge Zanda che doveva aumentare gli stipendi ai parlamentari, dopo la legge Zanda che doveva ricostituire i vitalizi, dopo la legge per reintrodurre il finanziamento pubblico ai partiti adesso vota contro il taglio dei parlamentari. E’ la vera natura del Pd e non mi meraviglia“. Poco prima Di Maio, intervistato da Radio anch’io, aveva detto: “Si possono avere anche programmi simili ma non è possibile nessuna intesa con loro, io sono al governo per impedire che questa gente torni al governo”. Solo una settimana fa, era stato il capogruppo Pd alla Camera Graziano Delrio ad aprire su alcuni punti al dialogo con i 5 stelle, ma la trattativa si era subito interrotta.
L’attacco a Zanda per il disegno di legge sul finanziamento pubblico era partito già dal Blog delle Stelle: “Una notizia per Zingaretti: non finisce qua!”, si legge nel post. “C’è un’altra legge scandalosa del Pd che devi far ritirare”. E continuano, “il finanziamento pubblico ai partiti”, “i cittadini lo hanno già bocciato con il Referendum del 1993. Il Pd vorrebbe prelevare dalle tasche dei contribuenti italiani 90 milioni di euro e metterli nelle casse dei partiti! 90 milioni di euro! Pensate un po’: il Movimento 5 stelle, tra rinunce e restituzioni, ha ridato agli italiani 100 milioni di euro, il Pd li rivuole indietro dai cittadini per rimpinguare le casse vuote del Nazareno!”. Sempre sul blog, il M5s ha ricordato la vicenda legata al ddl Zanda che invece riguardava gli stipendi dei parlamentari e il conseguente passo indietro del Pd: “Zingaretti si è arreso. Su nostre pressioni, ha finalmente fatto ritirare quella legge indecente che intendeva aumentare gli stipendi ai parlamentari e reintrodurre i vitalizi. Dopo giravolte incredibili, falsità dette in diretta tv e difese d’ufficio del suo tesoriere Zanda, alla fine si è accorto che avevamo ragione noi”.