Il matrimonio di Pamela Prati e Mark Caltagirone è rinviato a data da destinarsi, il settimanale Chi ha intervistato coloro in queste settimane hanno lavorato all’organizzazione delle nozze senza aver ricevuto soldi e con informazioni sempre poco chiare. La proprietaria di Villa Pazzi al Parugiano, location che avrebbe dovuto ospitare i festeggiamenti, ha raccontato: “L’ospite, insieme con la wedding planner Consuelo Di Figlia che ha fatto da ponte e la sua agente, si è presentata da noi intorno alle 20. Era Pamela Prati. Chi parlava, però, era sempre la sua agente, che poi ho riconosciuto guardando la tv: Eliana Michelazzo. È stata lei a chiedermi di recintare la struttura perché Pamela aveva fretta di sposarsi e ci sarebbero state le telecamere. Io invece rispondevo: ma quanti ospiti sarete? Quante stanze vi servono? Insomma, chiedevo banalmente che cosa servisse per il matrimonio. Le risposte erano vaghe. Eliana mi diceva che ci sarebbero state un centinaio di persone, Pamela invece 50. La storia non combaciava. E ancora: prenotano solo tre stanze. Una per Pamela da occupare la notte precedente alle nozze, una per lo sposo che non è mai stato citato, una per Eliana e suo marito.”
Avevano molta fretta: “Di certo c’è che nessuno ci ha pagato. guardando la tv e leggendo i giornali, abbiamo sentito puzza di bruciato“, ha concluso la signora Marzia Rosati. Elena Mazzetti era invece incaricata per l’allestimento floreale: “Purtroppo non c’è nessun contratto scritto con Pamela o Eliana. Il mio contatto è sempre stata la wedding planner Consuelo Di Figlia, una persona seria secondo me: lei ha coordinato tutto e mi ha commissionato tutto. So che in questo momento sta molto male per la situazione, anche perché noi abbiamo lavorato. Ed è un lavoro saltato che definisco ‘grosso’”. La cifra si aggirerebbe intorno ai 32 mila euro. La Di Figlia prima ha negato di essere la wedding planner poi ha ammesso di essere stata contattata e infine ha fatto perdere le proprie tracce.
La nozze sono state rinviate perché Mark Caltagirone non esiste? Nell’ultima puntata di Non è la D’Urso è stato dato spazio a un imprenditore napoletano che lo avrebbe incontrato di persona: “Sono stato contattato da lui su Instagram direttamente, mi ha detto di lavorare nel campo del marketing e della comunicazione e di essere l’attuale compagno di Pamela Prati. Era anche un imprenditore edile, possedeva aziende all’estero. ‘Ti propongo una cosa: vorresti fare un brand insieme a me? Io farò una cosa che parlerà tutta l’Italia’, mi disse tu questo nome te lo ricorderai, dopo una settimane mi chiese di raggiungerlo a Genzano”, ha dichiarato Cosimo Merolla.
Incontro che sarebbe avvenuto in un bar, il futuro sposo avrebbe poi fatto perdere le sue tracce. A svelare qualcosa in più sul “testimone” è stato il sito Dagospia: “Come ogni caso mediatico che si rispetti arriva, anche se con un ruolo di comparsa, Fabrizio Corona. Merolla, questo il suo cognome, è amico dell’ex re dei paparazzi, titolare del brand ‘Livello alto’, gemellato con Adalet, compaiono insieme diverse volte e lo accompagna anche durante l’ospitata a Non è l’Arena su La7. Dopo alcuni controlli abbiamo scoperto che è proprio Merolla a depositare il marchio Mark Caltagirone per magliette, scarpe, cappelli e abbigliamento vario. Lo ha fatto solo il 23 aprile, quando il caso era già esploso.”
A Merolla ha dedicato un servizio anche Striscia la notizia, una vecchia conoscenza che aveva già pizzicato nei mesi scorsi con l’ex re dei paparazzi sia a Non è l’Arena che a Mattino 5. In entrambi in casi seduto in prima fila con il marchio in bella vista, il tg satirico ha dunque concluso con una domanda: “Può definirsi costui un testimone attendibile?“.