Alcuni esponenti del Movimento 5 stelle sono stati allontanati dal corteo in memoria di Peppino Impastato. È successo a Cinisi dove come ogni anno alcune migliaia di persone sono andate a ricordare il fondatore di Radio Aut e militante di Democrazia Proletaria, ucciso da Cosa nostra il 9 maggio 1978.
Ad allontanare gli esponenti del M5s è stato Giovanni Impastato, fratello di Peppino: “Non è ammissibile che chi sta al governo con i fascisti partecipi a un corteo antifascista. Sono venuti con le telecamere, sono andati al cimitero per farsi fotografare. È scandaloso”, ha detto all’Ansa, confermando la notizia di Repubblica.it.
I 5 stelle presenti al corteo erano la deputata regionale Roberta Schillaci e i parlamentari nazionali Piera Aiello e Mario Michele Giarrusso. “Li ho buttati fuori di peso perché il nostro è un corteo molto politicizzato e non si dovevano presentare”, ha continuato Giovanni Impastato. “Mi hanno riferito che sono andati a fare uno show al cimitero per farsi fotografare. Mi spiace per Piera Aiello ma non dovrebbe farsi strumentalizzare da questi farabutti”, ha aggiunto riferendosi alla testimone di giustizia eletta alla Camera con il M5s. Impastato li ha primi invitati ad andarsene, poi si è rivolto alla Digos e infine li ha allontanati.
D’accordo con Peppino Impastato è anche Umberto Santino, presidente del centro di documentazione omonimo del militante antimafia assassinato. “Quelle persone – ha detto Santino a Repubblica.it – non si erano mai fatte vedere qui, dunque si erano presentate solo per fare campagna elettorale”. Netta la replica della deputata dei 5 stelle Schillaci, che era presente solo al casolare. “Io – dice – ho una storia di impegno antimafia che va al di là del Movimento 5 Stelle. Sono stata fondatrice di Società civile con Nando Dalla Chiesa. Sentirmi dire che io mi sono fatta vedere solo ieri è inaccettabile. Santino ha trasformato l’evento di ieri, che dovrebbe essere un momento trasversale, in un evento politico. Noi ricordavamo Impastato non come militante di sinistra ma come militante antimafia. La lotta a Cosa nostra non deve avere colore politico”.