Un medico avrebbe costretto una sua paziente minorenne a subire atti sessuali durante una visita a domicilio. L’episodio, avvenuto a Savona, ha portato all’arresto dell’uomo, M.G., di 63 anni, da parte della Squadra mobile. L’accusa è di violenza sessuale su minore, con le aggravanti dell’abuso di autorità e delle condizioni di fragilità psicologica della ragazza.
Lei, di sedici anni, soffriva di attacchi di panico. Per questo aveva chiamato il medico, un neurologo in pensione. La prima visita si era svolta alla presenza della madre. La seconda no: arrivato a casa, lui le aveva chiesto di uscire dalla stanza per parlare con la ragazza. Per creare condizioni di empatia, aveva detto. Una volta uscita la madre, lui avrebbe chiesto alla ragazza di sfilarsi la maglietta. Dopodiché l’avrebbe palpeggiata e cercato di baciarla. A quel punto, lei è fuggita. La madre, con cui la ragazza si è poi confidata, ha deciso di farla seguire da un altro neurologo. Ed è stato proprio il secondo medico, dopo aver sentito anche lui il racconto della sedicenne, a denunciare il collega.
Il medico indagato, neurologo ed ex dirigente medico dell’Ospedale San Paolo di Savona in pensione da un anno e mezzo, avrebbe molestato la ragazza lo scorso Natale. Ma il fatto è stato denunciato ad aprile. L’ordine di custodia cautelare in carcere, emesso dal giudice Alessia Ceccardi, del Tribunale di Savona, è stato eseguito questa mattina. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Elisa Milocco.
“Quando accadono questi fatti estremamente traumatici – spiega il dirigente della Squadra mobile di Savona Rosalba Garello – i cittadini devono sapere che da parte nostra c’è sempre un ascolto attento e, come dimostrano i fatti di oggi, una risposta altrettanto attenta da parte della procura e del tribunale di Savona, nel giro di pochissimo tempo si è arrivati alla misura odierna. Il senso è rivolgersi con fiducia alle forze dell’ordine che ascoltano con attenzione e cercano di risolvere i problemi, nei limiti loro competenze”.