L’idea che una dieta sana sia al di là della portata di molti portafogli è diffusa, ma spesso ingiustificata.
La crisi economica impone delle scelte per rientrare nel bilancio; che, spesso, vanno a discapito della qualità. Infatti è facile lasciarsi attirare dai prodotti pronti reperibili nei supermercati. Alcuni costano meno della somma dei loro ingredienti, il che può far sorgere molti dubbi sulla loro qualità. Altri hanno prezzi solo apparentemente vantaggiosi, ma guardando il prezzo al chilo si scopre che non è esattamente così.
Per esempio, le patatine fritte in busta costano circa 10-15 € al kg, e a volte arrivano anche a 20-40! I salatini si aggirano sui 10-20 €, idem le pizzette di sfoglia. Con le merendine siamo intorno ai 6 €. Lasagne, cotolette impanate da cuocere, pasta o riso cucinati in vari modi, cosce o alette di pollo vanno dai 10 € in su. Quanto si spende, quindi, per saziare due persone (per non parlare di quattro)? In più se il potere saziante è basso, nonostante un carico calorico magari anche elevato, la fame torna presto, e alla fine la spesa non è così bassa come sembra.
E poi, con il valore nutrizionale come stiamo? Una rapida occhiata all’etichetta potrà darcene un’idea. Che grassi ci sono? Quanto sale c’è? Sono presenti anche zuccheri? Come stiamo a fibre, vitamine e minerali? Ci sono conservanti e coloranti? Così, può succedere che si spende una cifra discreta senza soddisfare i bisogni del nostro organismo.
Quanto sarebbe invece più economico cucinare in casa utilizzando prodotti di base? Pur acquistandone di più cari, come i cereali integrali biologici, la spesa sarebbe comunque inferiore e, soprattutto, sappiamo cosa “c’è dentro”, sappiamo che il piatto non è troppo manipolato. Per non spendere troppo possiamo propendere per uno sfarinato di Senatore Cappelli, a prezzo abbordabile ma pur sempre di qualità, tralasciando le più care farine di farro e kamut.
Le verdure a volte costano davvero tanto, perfino più della carne che, a differenza delle prime, è proteica. Il suo prezzo però è solo apparentemente conveniente, dato che gli allevamenti intensivi hanno un alto costo ambientale in quanto molto inquinanti (sovrasfruttamento di risorse ambientali, emissioni nocive, smaltimento sempre più difficoltoso e problematico delle deiezioni animali).
Per il bene dell’ambiente, e anche per non abusare di carne, è meglio rivolgersi a fonti proteiche più economiche, come le uova (bio e allevate all’aperto non costano affatto una follia) o i legumi. Un sacchetto da 500 g di fagioli bio costa circa 2 € e basta per 6-8 persone. E i fagioli, come pure gli altri legumi, hanno zero colesterolo, tante fibre, proteine in quantità (da abbinare con i legumi perché siano complete), antiossidanti, vitamine e minerali.
Quanto alle verdure e alla frutta, dato il loro elevato valore nutrizionale non è certo il caso di accantonarle perché il loro prezzo non è sempre competitivo. Intanto ci sono spesso delle offerte, e poi ortaggi come i cavoli cappuccio e verza hanno quasi sempre costi bassi; la stessa cosa vale in molti casi per le zucchine. Ma se acquistiamo pomodori o peperoni a gennaio, per quanto economici possano essere, non facciamo un affare dal punto di vista ambientale: le serre richiedono tanta plastica e prodotti chimici.
Se non si propende per insalate molto ricercate, un cespo di lattuga o di indivia risulta conveniente. Ma bisogna lavarsela da sé, quella in busta costa chiaramente di più: le comodità si pagano, e poi quanta plastica in più!
Per spendere bene e mangiare sano bisogna quindi saper scegliere, ma anche dedicarsi alla cucina con un po’ di fantasia e creatività, pianificare i pasti e munirsi di elettrodomestici come la pentola a pressione o la macchina del pane, che abbreviano i tempi. Il risparmio sarà anche maggiore imparando a non sprecare gli alimenti e a riutilizzare gli avanzi in modo creativo. Pure un buon ricettario può aiutare a trovare soluzioni sane, economiche e gustose. Vi si può scoprire per esempio che si possono sfamare 4 persone così:
– una teglia di sane lasagne casalinghe, a base di pasta fresca all’uovo, spinaci lavati e ricotta, richiede appena 15 minuti di manodopera e costa circa 4,5 €. Risulta equilibrata e saziante.
– Un sugo a base di pomodoro e fagioli borlotti surgelati viene a costare circa 3-4 € ed è pronto in 20 minuti. Insieme a un cereale, è un piatto unico completo ed equilibrato.
– Una vellutata di patate e porri richiede 20 minuti e può essere infornato con erbe. Il costo? Siamo sui 3 €. Un primo sano e gustoso, cui seguirà un piatto proteico per un pasto bilanciato.