Scompare il vecchio "Magneti Marelli", in favore di un marchio graficamente rinnovato e che comprende tutto il gruppo nato dopo l'acquisizione da parte dell'azienda nipponica. Un colosso da 170 tra stabilimenti e centri ricerca, con 62 mila dipendenti
In un grande gruppo e con un emblema nuovo di zecca: è questo il futuro di Magneti Marelli che, insieme ai (proprietari) giapponesi di Calsonic Kansei, si chiamerà solamente “Marelli”. Il nuovo logo, una “M” stilizzata, deriva da una fusione del colore istituzionale del colosso nipponico, l’azzurro, e quello di Magneti Marelli, il blu. Ne risulta un colosso da circa 170 fra stabilimenti e centri di Ricerca e Sviluppo sparsi in Europa, Nord America, Sud America e Asia-Pacifico, per una forza lavoro che ammonta a 62 mila dipendenti.
“Con l’unione sotto un unico marchio, la società – spiega una nota ufficiale – potrà sfruttare ancor più efficacemente le sue qualità uniche, per aumentare la propria competitività attraverso la costante attenzione all’innovazione, su cui si fonda la reputazione di Magneti Marelli, e al concetto di Monozukuri, vale a dire l’eccellenza in termini di prodotti, processi e qualità, di cui Calsonic Kansei è sinonimo”.
La cessione di Magneti Marelli a Calsonic Kansei da parte di FCA è stata formalmente portata a termine pochi giorni fa. Nelle casse del gruppo italoamericano sono entrati ben 5,8 miliardi (di cui 2 miliardi sono già stati spartiti agli azionisti sotto forma di dividendo straordinario): un’operazione fatta, secondo quanto asserito dal compianto Marchionne, per “snellire” l’organizzazione aziendale di FCA e concentrare le risorse disponibili nella progettazione di auto. Fermo restando che rimarrà un filo diretto fra le due realtà industriali, come confermato da Mike Manley: “FCA conferma il proprio impegno nei confronti di Magneti Marelli, che continuerà ad essere un fornitore chiave, e sono convinto che questa operazione garantirà un futuro solido ai dipendenti e agli altri stakeholder di Marelli”.
Parole a cui hanno fatto eco quelle di Beda Bolzenius, già ad di Calsonic Kansei e ora Ceo di Marelli: “Il nostro rapporto con FCA rimane importante, in quanto continueremo a servirla come cliente nell’ambito del nostro accordo di fornitura pluriennale”. Il neonato gruppo Marelli, un gigante della componentistica automotive, è pronto a competere nel campo della digitalizzazione del veicolo: si va dai cruscotti computerizzati ai retrovisori virtuali, passando per i sistemi di ausilio alla guida, i sistemi di illuminazione a led ed i componenti meccatronici.
“Abbiamo scelto Marelli dopo un lungo processo di analisi”, spiega Bolzenius: “Sebbene Calsonic Kansei vanti una presenza forte in Asia e in Giappone, guardando al valore complessivo e alla riconoscibilità del marchio tra i clienti a livello internazionale, il brand Magneti Marelli è più diffuso”. Una decisione strategica abbastanza inconsueta a dire il vero – in genere, è sempre chi compra a mettere in evidenza il proprio nome piuttosto che quello dell’azienda acquisita – che, però, rende bene il peso del marchio di Corbetta, dove sarà presente una delle due sedi operative (l’altra è situata a Saitama, in Giappone)
“È fondamentale mantenere il valore del marchio di Magneti Marelli, riproponendolo però in un modo nuovo, fresco e riconoscibile da parte dei clienti di tutto il mondo, che comunichi i contenuti di qualità e innovazione per cui siamo conosciuti e crei un senso di unità attorno a un unico marchio con una nuova immagine”, dice Bolzenius, sottolineando che “la priorità è assicurare la continuità operativa a favore di ognuno dei nostri clienti e garantire che tutti gli stakeholder si sentano parte di questa transizione, in modo che possano sfruttare al massimo tutte le opportunità che si presenteranno come risultato di questi cambiamenti”.