degli studenti e delle studentesse della Sapienza

Lunedì 13 maggio alle 15, l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano interverrà all’interno di un seminario organizzato dal Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte e Spettacolo dell’Università la Sapienza. L’iniziativa sarà un’occasione per discutere delle esperienze di coesistenza tra cittadini autoctoni e migranti, che vede nel modello di Riace l’esempio più riuscito e conosciuto. Un evento necessario all’interno dell’Università, luogo di produzione del sapere, che ha bisogno di discutere di tematiche centrali nel dibattito politico del Paese. Ancor di più in un momento storico come questo, in cui i valori della solidarietà e della convivenza tra persone provenienti da luoghi e culture diverse si trovano sotto attacco da parte di politiche governative razziste che tentano di erigere confini e barriere, sia alle frontiere degli Stati che all’interno delle città. Le stesse politiche che legittimano e proteggono, di fatto, l’azione e la normalizzazione nello spazio politico di formazioni dichiaratamente fasciste, come Casapound e Forza Nuova.

In questo senso le vicende del Salone del Libro di Torino, che ha rischiato di ospitare una casa editrice legata a Casapound, e di Casal Bruciato, in cui alla stessa organizzazione neofascista è stato concesso di terrorizzare impunemente una famiglia rom a cui era stata assegnata una casa popolare, dimostrano la rinnovata spavalderia di chi si sente protetto da uno Stato che ha sempre meno volontà di difendere i valori antifascisti sui quali dovrebbe fondarsi.

Anche in occasione dell’incontro con Mimmo Lucano alla Sapienza l’alzata di testa dei neofascisti non si è fatta attendere. Si tratta in questo caso di Forza Nuova, che evidentemente sente l’impellente bisogno di rincorrere a destra i “cugini” di Casapound nella vetrina pre-elettorale. La formazione neofascista ha annunciato un “comizio” alle 14:30 in piazzale Aldo Moro per impedire lo svolgimento dell’iniziativa. Riteniamo che la presenza di questo gruppuscolo fascista all’Università sia inaccettabile. In primo luogo perché la dichiarazione di voler impedire lo svolgimento di un seminario universitario è un evidente attacco alla libertà di ricerca. In secondo luogo, e più importante, perché al contrario di ciò che dichiara oggi il ministro Matteo Salvini per i fascisti non può e non deve esserci libertà di espressione. Chi fonda la propria esistenza e la propria pratica politica sull’odio e sulla sopraffazione non può essere considerato un attore politico come gli altri: va delegittimato, allontanato e ricacciato nell’angolo buio da dove è uscito.

Per questi motivi noi, come studenti e studentesse, non possiamo permettere la presenza di Forza Nuova a piazzale Aldo Moro. Pensiamo che l’unica posizione possibile per impedire loro di prendersi questo spazio passi attraverso la messa in campo di pratiche molteplici. In questo senso ciò che è successo al Salone del Libro, in cui la definitiva esclusione della casa editrice Altaforte è stata ottenuta grazie alla combinazione di diverse pratiche di lotta (dal boicottaggio alla promessa di infastidire continuamente lo stand di Altaforte) e a Casal Bruciato, dove la presenza di un presidio antifascista ha determinato l’abbandono del campo di Casapound, deve esserci di insegnamento. Per questo riteniamo fondamentale sia la difesa del regolare svolgimento dell’iniziativa a Lettere, che la presenza di un grande presidio democratico in piazzale Aldo Moro che impedisca fisicamente e pacificamente l’assembramento forzanovista.

Facciamo appello a tutti i cittadini e tutte le cittadine di Roma che si riconoscono nei valori dell’antifascismo e della democrazia a confluire in piazzale Aldo Moro a partire dalle 12 di lunedì. Rinnoviamo l’appello alla comunità accademica (docenti, ricercatori e ricercatrici, lavoratori e lavoratrici) a prendere posizione in modo netto e deciso, pretendendo che il presidio fascista sia annullato, come già è stato fatto dai docenti della facoltà di Lettere e Filosofia. Manca però, incomprensibilmente, una presa di parola pubblica da parte del Rettore, che si è trincerato dietro un inaccettabile silenzio. Invitiamo infine tutta la comunità studentesca a raggiungerci al piazzale della Minerva alle 11 di lunedì, per dare vita a un corteo interno che passi per tutte le facoltà, prima di recarsi al presidio di piazzale Aldo Moro.

La libertà di espressione inizia dove finisce il fascismo. La Sapienza è e sarà sempre antifascista.

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