Ha preso carta e penna per scrivere ai direttori di Rai 1 e del coordinamento editoriale palinsesti. Oggetto: una richiesta chiarimenti sulla chiusura anticipata di Che fuori tempo che fa, la trasmissione in seconda serata condotta da Fabio Fazio. È quello che ha fatto l’amministratore delegato di viale Mazzini, Fabrizio Salini. La decisione di sospendere in anticipo la messa in onda il 13 maggio, con tre settimane di anticipo, infiamma i rapporti ai vertici di viale Mazzini. E diventa oggetto di dibattito politico.
Usigrai: “Caso in Vigilanza” – Da mesi ormai, Matteo Salvini attacca Fazio, “colpevole” di percepire uno stipendio milionario. Secondo alcuni retroscena giornalistici il taglio in anticipo del programma è arrivato dalle cariche più vicine alla Lega, in particolare dalla direttrice di Rai1, Teresa De Santis. e dal numero uno dei Palinsesti, Marcello Ciannamea. Secondo il Corriere della Sera, l’amministratore delegato non ne sarebbe stato informato, e per questo motivo è “molto irritato”. Lunedì mattina è quindi partita la richiesta di chiarimenti a De Santis e Ciannamea. Lo stesso Salini, al festival della tv di Dogliani, si era esposto in prima persona per difendere Fazio: “È un talento”. Oggi a difendere il conduttore arriva l’Usigrai: “Se è vero che l’ad Fabrizio Salini non sapeva nulla è evidente che ci sono ormai 2 aziende: una che risponde agli organigrammi ufficiali, e un’altra parallela che agisce come gruppo autonomo e in coordinamento con ordini che arrivano dall’esterno dell’azienda. È una situazione non più accettabile. Urgente un chiarimento in cda e in commissione parlamentare di Vigilanza“. Il sindacato dei giornalisti Rai si chiede: “Chi ha eseguito l’ordine di Matteo Salvini e di Marcello Foa? Perché è fin troppo chiaro che la pausa per le elezioni europee è solo una scusa, visto che -si sovrappone a 1 sola delle 3 puntate ancora previste”.
Salvini: “Per me può andare in onda anche a Natale”- “Su Fazio chiamatela come volete. Io la chiamo censura contro la libertà di espressione”, dice il segretario del Pd, Nicola Zingaretti. Salvini, invece, allarga le braccia: “Ora mi occupo anche di palinsesti televisivi?“, dice il leader della Lega, prima di tornare ad attaccare Fazio: “Mi dà fastidio che ci sia qualcuno pagato dagli italiani, tra i 3 e i 4 milioni di euro, che faccia una trasmissione politica. Adoro il confronto e la critica, figurarsi se chiedo a tizio di togliere un programma piuttosto che un altro. Mi dà fastidio che una televisione pubblica pagata dagli italiani paghi stipendi da milioni di euro. Io vorrei Fazio in onda anche a Natale e Capodanno, più mi attacca col rolex al polso, più italiani votano Lega. Non entro nelle scelte aziendali, ho problemi più importanti di cui occuparmi che un programma televisivo”. Non commenta la vicenda, invece, Luigi Di Maio: “Questa polemica sulla Rai non è la risposta che i cittadini chiedono. Preferisco parlare dei problemi del Paese. A Salvini e Zingaretti dico: pensate al Paese non ai programmi in tv, non ai talk. Il M5S sta ancora aspettando una risposta sul salario minimo e, sul taglio dei maxi stipendi, noi siamo sempre d’accordo ma tagliamoli anche ai parlamentari”.
L’offensiva dei leghisti – Ieri a sollevare nuovamente le polemiche erano state le parole del consigliere di amministrazione, Igor De Biasio, che in un’intervista al Messaggero aveva attaccato il conduttore, dicendo che rappresenta “un’opportunità, ma a due condizioni. La prima: uno stipendio accettabile agli occhi degli italiani che lo pagano. La seconda: che vada su un’altra rete”. Contro di lui un altro consigliere, Riccardo Laganà: “Lasciamo lavorare in autonomia Salini – aveva detto – Voglio credere nelle sue intenzioni di valorizzare e utilizzare appieno le eccellenze interne Rai, a cominciare già dalle prossime nomine”. La posizione di De Biasio, scrive Repubblica, sembra una risposta alla decisione del Movimento 5 Stelle di appoggiare la risoluzione presentata in Vigilanza dal Pd e riguardante il doppio incarico del presidente Rai, Marcello Foa, in RaiCom. Difficilmente, però, si arriverà a una decisione della Commissione prima delle elezioni. Anche Foa era uno di quelli partiti all’attacco dello storico conduttore Rai, ripetendo che “il suo stipendio è elevato”. Il programma ha un costo di circa 72 milioni di euro in quattro anni per la messa in onda, compresi i costi di produzione, di cui 2,2 milioni all’anno entrano nelle tasche del conduttore. Ma a indispettire il Carroccio sono state anche le numerose campagne in favore dell’accoglienza portate avanti dallo staff di Che fuori tempo che fa e da Fazio in prima persona.
Media & Regime
Fabio Fazio, Salini ‘irritato’ scrive a direttrice Rai1. Zingaretti: ‘Su Fazio è censura’. Salvini: ‘Per me in onda sempre’
La decisione di sospendere in anticipo la messa in onda il 13 maggio, con tre settimane di anticipo, infiamma i rapporti ai vertici di viale Mazzini. E diventa oggetto di dibattito politico. L'ad - secondo il Corriere - non ne era al corrente e scrive ai vertici della rete e dei Palinsesti (entrambi considerati in quota Carroccio) per chiedere chiarimenti. Usigrai: "Caso in cda e Vigilanza". Salvini: "Mi dà fastidio che ci sia qualcuno pagato dagli italiani, tra i 3 e i 4 milioni di euro, che faccia una trasmissione politica"
Ha preso carta e penna per scrivere ai direttori di Rai 1 e del coordinamento editoriale palinsesti. Oggetto: una richiesta chiarimenti sulla chiusura anticipata di Che fuori tempo che fa, la trasmissione in seconda serata condotta da Fabio Fazio. È quello che ha fatto l’amministratore delegato di viale Mazzini, Fabrizio Salini. La decisione di sospendere in anticipo la messa in onda il 13 maggio, con tre settimane di anticipo, infiamma i rapporti ai vertici di viale Mazzini. E diventa oggetto di dibattito politico.
Usigrai: “Caso in Vigilanza” – Da mesi ormai, Matteo Salvini attacca Fazio, “colpevole” di percepire uno stipendio milionario. Secondo alcuni retroscena giornalistici il taglio in anticipo del programma è arrivato dalle cariche più vicine alla Lega, in particolare dalla direttrice di Rai1, Teresa De Santis. e dal numero uno dei Palinsesti, Marcello Ciannamea. Secondo il Corriere della Sera, l’amministratore delegato non ne sarebbe stato informato, e per questo motivo è “molto irritato”. Lunedì mattina è quindi partita la richiesta di chiarimenti a De Santis e Ciannamea. Lo stesso Salini, al festival della tv di Dogliani, si era esposto in prima persona per difendere Fazio: “È un talento”. Oggi a difendere il conduttore arriva l’Usigrai: “Se è vero che l’ad Fabrizio Salini non sapeva nulla è evidente che ci sono ormai 2 aziende: una che risponde agli organigrammi ufficiali, e un’altra parallela che agisce come gruppo autonomo e in coordinamento con ordini che arrivano dall’esterno dell’azienda. È una situazione non più accettabile. Urgente un chiarimento in cda e in commissione parlamentare di Vigilanza“. Il sindacato dei giornalisti Rai si chiede: “Chi ha eseguito l’ordine di Matteo Salvini e di Marcello Foa? Perché è fin troppo chiaro che la pausa per le elezioni europee è solo una scusa, visto che -si sovrappone a 1 sola delle 3 puntate ancora previste”.
Salvini: “Per me può andare in onda anche a Natale”- “Su Fazio chiamatela come volete. Io la chiamo censura contro la libertà di espressione”, dice il segretario del Pd, Nicola Zingaretti. Salvini, invece, allarga le braccia: “Ora mi occupo anche di palinsesti televisivi?“, dice il leader della Lega, prima di tornare ad attaccare Fazio: “Mi dà fastidio che ci sia qualcuno pagato dagli italiani, tra i 3 e i 4 milioni di euro, che faccia una trasmissione politica. Adoro il confronto e la critica, figurarsi se chiedo a tizio di togliere un programma piuttosto che un altro. Mi dà fastidio che una televisione pubblica pagata dagli italiani paghi stipendi da milioni di euro. Io vorrei Fazio in onda anche a Natale e Capodanno, più mi attacca col rolex al polso, più italiani votano Lega. Non entro nelle scelte aziendali, ho problemi più importanti di cui occuparmi che un programma televisivo”. Non commenta la vicenda, invece, Luigi Di Maio: “Questa polemica sulla Rai non è la risposta che i cittadini chiedono. Preferisco parlare dei problemi del Paese. A Salvini e Zingaretti dico: pensate al Paese non ai programmi in tv, non ai talk. Il M5S sta ancora aspettando una risposta sul salario minimo e, sul taglio dei maxi stipendi, noi siamo sempre d’accordo ma tagliamoli anche ai parlamentari”.
L’offensiva dei leghisti – Ieri a sollevare nuovamente le polemiche erano state le parole del consigliere di amministrazione, Igor De Biasio, che in un’intervista al Messaggero aveva attaccato il conduttore, dicendo che rappresenta “un’opportunità, ma a due condizioni. La prima: uno stipendio accettabile agli occhi degli italiani che lo pagano. La seconda: che vada su un’altra rete”. Contro di lui un altro consigliere, Riccardo Laganà: “Lasciamo lavorare in autonomia Salini – aveva detto – Voglio credere nelle sue intenzioni di valorizzare e utilizzare appieno le eccellenze interne Rai, a cominciare già dalle prossime nomine”. La posizione di De Biasio, scrive Repubblica, sembra una risposta alla decisione del Movimento 5 Stelle di appoggiare la risoluzione presentata in Vigilanza dal Pd e riguardante il doppio incarico del presidente Rai, Marcello Foa, in RaiCom. Difficilmente, però, si arriverà a una decisione della Commissione prima delle elezioni. Anche Foa era uno di quelli partiti all’attacco dello storico conduttore Rai, ripetendo che “il suo stipendio è elevato”. Il programma ha un costo di circa 72 milioni di euro in quattro anni per la messa in onda, compresi i costi di produzione, di cui 2,2 milioni all’anno entrano nelle tasche del conduttore. Ma a indispettire il Carroccio sono state anche le numerose campagne in favore dell’accoglienza portate avanti dallo staff di Che fuori tempo che fa e da Fazio in prima persona.
Il potere dei segreti
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Che fuori tempo che fa, Fazio annuncia: “Ultime 3 puntate non andranno in onda”
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Economia & Lobby
Caro bollette, a due settimane dagli annunci di Giorgetti il decreto slitta ancora: cdm rinviato a venerdì
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Io sono un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente". Così Simone Cristicchi, ospite a 'Maschio Selvaggio' su Rai Radio 2, risponde alla conduttrice Nunzia De Girolamo quando fa notare al cantautore romano come la canzone sanremese 'Quando sarai piccola' sia piaciuta tanto a Elly Schlein quanto a Giorgia Meloni.
"Si tende sempre a identificare gli artisti politicamente, la musica invece non ha fazioni, non ha colori. Devo dire che tu hai messo insieme la destra e la sinistra", ha detto De Girolamo al cantautore arrivato quinto nella classifica finale. "Questo mi fa sorridere - ha confessato Cristicchi - sono molto contento di questo apprezzamento bipartisan, o anche super partes, che ha generato la mia canzone. Io sono sempre stato un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente, proprio perché volevo che la mia musica e la mia arte potesse arrivare a tutti ed è giusto che sia così".
"Ovviamente ho le mie idee, come tutti, non le rinnego e non mi vergogno di esternarle quando è il momento e quando ho voglia, però - ha concluso il cantautore - sono veramente contento di aver fatto questa canzone che sia piaciuta più o meno a tutti".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il caro bollette è un problema sempre più grave, che non possiamo più far finta di non vedere. Paghiamo le bollette più care d’Europa, che a sua volta paga le bollette più alte tra i competitor internazionali. Siamo i più tartassati tra i tartassati, con un evidente danno alla competitività delle imprese e al potere di acquisto delle famiglie. I lavoratori, in particolare, pagano questi aumenti tre volte: la prima in casa quando arriva la bolletta, la seconda perché le aziende devono metterli in cassa integrazione poiché con l’energia alle stelle perdono produttività, la terza perché l’energia spinge a rialzo l’inflazione e i prodotti nel carrello della spesa costano di più". Lo dice Annalisa Corrado della segreteria del Partito Democratico.
"Agire è possibile e doveroso. Possiamo farlo subito, a partire dalla protezione dei soggetti vulnerabili, oltre 3 milioni e mezzo di utenti, per il quali il governo vuole bandire aste che sarebbero una iattura. Bisogna fermarle immediatamente e riformare piuttosto l’acquirente unico, che al momento gestisce il servizio di tutela della vulnerabilità, perché possa tornare a stipulare i contratti pluriennali di acquisto, agendo come vero e proprio gruppo d’acquisto".
"È necessario inoltre agire ad ogni livello possibile per disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas: occorre lavorare ad una riforma europea dei mercati, scenario non immediato, agendo però contemporaneamente ed immediatamente per un “disaccoppiamento di fatto”, come quello che si potrebbe attuare supportando i contratti pluriennali con i produttori di energia da fonti rinnovabili (PPA, Power purchase agreement). Dovremmo prendere esempio dalla Spagna di Sanchez, inoltre, che ha imposto un tetto al prezzo del gas, ottenendo risultati brillanti che hanno trainato la ripresa d’industria ed economia. Dobbiamo fare di più e meglio per la transizione energetica per liberarci dalla dipendenza del gas: oltre ad insistere su sufficienza energetica ed elettrificazione dei consumi, dobbiamo agire ad ogni livello perché la quota di energia da fonti rinnovabili nel nostro mix di produzione cresca: questo è l’unico modo strutturale di far penetrare il beneficio in bolletta del basso costo delle energie pulite".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - “Allarmano e inquietano gli atti violenti rivolti in questi giorni contro le Forze dell’Ordine, a loro va la nostra piena solidarietà”. Lo dichiara la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi dopo gli incendi dolosi che hanno coinvolto questa mattina il commissariato e la Polstrada di Albano Laziale e nei giorni scorsi il comando della Compagnia dei carabinieri di Castel Gandolfo.
“Auguriamo agli agenti intossicati una pronta guarigione. Nell’attesa che sia fatta chiarezza sulle dinamiche e che i responsabili siano consegnati alla giustizia, non possiamo che schierarci senza indugio al fianco di chi ogni giorno si impegna per la sicurezza delle cittadine e dei cittadini”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Le bollette energetiche di famiglie e imprese sono alle stelle. Meloni ha fischiettato per mesi, ignorando anche le nostre proposte. E oggi annuncia il rinvio di un Cdm promesso ormai due settimane fa. Non avevano detto di essere 'pronti'?". Lo ha scritto sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Tutto quello che ha a che fare con le emergenze vere di cittadini, famiglie, imprese passa in secondo piano nell’agenda del governo Meloni. Così è stato ed è per le liste d’attesa e per il diritto alla salute negato a milioni di concittadini, così è per il caro-bollette che da troppi mesi penalizza le aziende italiane e mette in ginocchio le fasce sociali più disagiate". Così in una nota Marina Sereni, responsabile Salute e Sanità nella segreteria del Partito Democratico.
"Oggi la segretaria del Pd Elly Schlein ha presentato proposte molto chiare e concrete, che raccolgono peraltro l’interesse di imprenditori e associazioni degli utenti. Il Cdm sul problema del caro energia pare invece che slitti a venerdì. La presidente Meloni ne approfitti per raccogliere le nostre proposte sul disaccoppiamento del prezzo dell’energia da quello del gas e sull’Acquirente unico".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - La lotta alle mafie andrebbe portata avanti "in maniera trasversale. Ma non stiamo vedendo disponibilità all'ascolto e al lavoro comune da parte di questa destra". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno. "Noi continueremo a fare da pungolo costante, il messaggio che deve arrivare chiaro alle nuove generazioni è che la mafia è un male, e un freno al nostro Paese. Il Pd oggi più che mai è intenzionato a portare avanti questo lavoro con determinazione, mano nella mano con le realtà che affrontano il problema ogni giorno e ne sanno certamente più di noi".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - Nel contrasto alle mafie "il ruolo delle forze dell'ordine e della magistratura è fondamentale. Noi riconosciamo e sosteniamo il lavoro quotidiano delle forze dell'ordine. Vanno sostenute le forze dell'ordine, come la magistratura, che invece vediamo attaccata tutti i giorni da chi governa". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno.