L regista, a Cannes per presentare la versione restaurata di "Pasqualino Settebellezze", si è raccontata al Corriere della Sera
Lina Wertmüller, a Cannes per presentare la versione restaurata di “Pasqualino Settebellezze“, si è raccontata al Corriere della Sera: “Di premi e festeggiamenti non me ne frega molto, preferisco mi dicano che sono simpatica. Ma certo questo omaggio di Cannes mi rende felice”, ha detto la regista. Il film fu candidato all’Oscar: “Merito di un critico cattivissimo, John Simon del New York Magazine, che già aveva apprezzato Storia d’amore e d’anarchia – ha raccontato Lina – Venne a Roma a incontrami e scrisse un articolo molto bello. Poi alla prima di New York mi chiesero di fare un discorso ma parlavo male l’inglese. Avevo una bella cintura fatta con un calamaio, chiesi come si dicesse cintura. “Do you like my belt?” esordii. Venne giù la sala”. E durante la lunga chiacchierata, la regista “dagli occhiali bianchi” non risparmia qualche battuta ironica: “De Crescenzo? Era uno di quelli che recitavano con il dito. Lo avvisai: guarda che te lo mozzico. Poi con una certa volgarità gli dissi: sai dove te lo dovresti mettere? Niente. E lo morsi“. E quanto collega Nanni Moretti, con il quale ci fu un battibecco qualche anno fa, ha confermato: “Non ho cambiato idea su di lui. Fu cafone. Mi aveva preso in giro in “Io sono un autarchico”. Quando lo incontrai a Berlino, sul red carpet, mi avvicinai per stringergli la mano e riderci su. Lui se ne andò. E allora gli dissi: “A Moretti, ma vaffa…“”.