“Ho chiarito tutto, sono più che sereno e ho chiarito quella che era la mia posizione”. Attilio Fontana ha parlato con i giornalisti dopo l’interrogatorio, durato circa tre ore, davanti ai magistrati della Procura di Milano. Il governatore lombardo è arrivato in macchina, col suo legale Jacopo Pensa, entrando negli uffici giudiziari da via Pace. L’esponente della Lega è accusato di abuso d’ufficio nell’inchiesta della Dda milanese su un vasto sistema corruttivo in Lombardia perché, secondo i pm, avrebbe violato il dovere di imparzialità nominando a fine ottobre scorso il suo ex socio di studio Luca Marsico come componente esterno del “Nucleo di Tutela e Verifica degli investimenti pubblici” in Regione, con una delibera firmata da un dirigente regionale e dallo stesso governatore, che avrebbe proposto anche la nomina.
Per i pm l’incarico era stato assegnato attraverso un avviso pubblico a cui hanno partecipato 60 candidati e il governatore l’avrebbe assegnato proprio al suo ex socio di studio. Fontana ha più volte ribadito in questi giorni che su quella nomina c’è stata una procedura trasparente e tracciabile e seconda la difesa, proprio il fatto che il governatore ha proposto la nomina e firmato la delibera, mettono in luce che c’è stata una procedura palese e trasparente. Inoltre, secondo la difesa, è stato scelto un professionista competente, stimato e conosciuto con un incarico retribuito con 11.500 euro all’anno.
Dall’inchiesta è emerso che Fontana poco più di un anno fa ha declinato una proposta corruttiva sulla “questione” di Luca Marsico, che gli aveva avanzato Gioacchino Caianiello, l’ex coordinatore provinciale di Forza Italia a Varese e finito in carcere perché ritenuto il presunto burattinaio del sistema di corruzione svelato dalla Dda. Su questo fronte il governatore della Lombardia è parte offesa di una istigazione alla corruzione.
Intanto il giudice per le indagini preliminari Raffaella Mascarino ha deciso: Fabio Altitonante, il consigliere lombardo di FI arrestato per corruzione e finanziamento illecito, deve restare ai domiciliari. Il giudice ha respinto l’istanza di revoca della misura sostenendo che il politico è ancora “influente” e potrebbe continuare a commettere i reati per cui è ai domiciliari. Il suo legale, l’avvocato Luigi Giuliano, sta valutando di impugnare il provvedimento.
Altitonante, consigliere lombardo di Forza Italia, si era difeso nell’interrogatorio di venerdì scorso sostenendo che un presunto finanziamento illecito da 25mila euro versati dall’imprenditore Daniele D’Alfonso (arrestato con l’aggravante di aver favorito una cosca della ‘ndrangheta) era “in realtà un versamento regolare e dichiarato, ma non per me, per la campagna elettorale di Pietro Tatarella“, altro esponente azzurro che è ora in carcere, anche con l’accusa di associazione per delinquere. Anche i legali di Tatarella (non ha risposto nell’interrogatorio di garanzia), gli avvocati Nadia Alecci e Luigi Giuliano, stanno lavorando per ricorrere al Riesame contro la misura cautelare.
Con quei soldi, stando alla versione di Altitonante, Tatarella, suo “mandatario elettorale“, avrebbe organizzato un evento di comici e avrebbe fatto un volantino nel quale, oltre al voto per se stesso, si promuoveva anche quello per Altitonante, che era candidato alle Regionali. Per quel denaro, tra l’altro, Altitonante è anche accusato di corruzione perché in cambio si sarebbe speso per “far ottenere il rilascio del permesso a costruire” su un immobile “di proprietà della moglie di Luigi Patimo“, manager (ex socio di Armando Siri, il sottosegretario ai Trasporti congedato dal governo) anche lui arrestato e che interrogato ha negato la mazzetta. Altitonante si era difeso ancora dicendo che non avrebbe fatto pressioni per quella pratica ma che era solo un “interessamento”. La difesa è pronta a ricorrere al Riesame.
Giustizia & Impunità
Tangenti Milano, Fontana sentito dai pm: “Ho chiarito tutto, sono più che sereno”. Altitonante resta agli arresti domiciliari
Il governatore è accusato di abuso d’ufficio nell’inchiesta della Dda milanese su un vasto sistema corruttivo in Lombardia perché, secondo i pm, avrebbe violato il dovere di imparzialità: a fine ottobre scorso aveva nominato il suo ex socio di studio Luca Marsico come componente esterno del "Nucleo di Tutela e Verifica degli investimenti pubblici" in Regione
“Ho chiarito tutto, sono più che sereno e ho chiarito quella che era la mia posizione”. Attilio Fontana ha parlato con i giornalisti dopo l’interrogatorio, durato circa tre ore, davanti ai magistrati della Procura di Milano. Il governatore lombardo è arrivato in macchina, col suo legale Jacopo Pensa, entrando negli uffici giudiziari da via Pace. L’esponente della Lega è accusato di abuso d’ufficio nell’inchiesta della Dda milanese su un vasto sistema corruttivo in Lombardia perché, secondo i pm, avrebbe violato il dovere di imparzialità nominando a fine ottobre scorso il suo ex socio di studio Luca Marsico come componente esterno del “Nucleo di Tutela e Verifica degli investimenti pubblici” in Regione, con una delibera firmata da un dirigente regionale e dallo stesso governatore, che avrebbe proposto anche la nomina.
Per i pm l’incarico era stato assegnato attraverso un avviso pubblico a cui hanno partecipato 60 candidati e il governatore l’avrebbe assegnato proprio al suo ex socio di studio. Fontana ha più volte ribadito in questi giorni che su quella nomina c’è stata una procedura trasparente e tracciabile e seconda la difesa, proprio il fatto che il governatore ha proposto la nomina e firmato la delibera, mettono in luce che c’è stata una procedura palese e trasparente. Inoltre, secondo la difesa, è stato scelto un professionista competente, stimato e conosciuto con un incarico retribuito con 11.500 euro all’anno.
Dall’inchiesta è emerso che Fontana poco più di un anno fa ha declinato una proposta corruttiva sulla “questione” di Luca Marsico, che gli aveva avanzato Gioacchino Caianiello, l’ex coordinatore provinciale di Forza Italia a Varese e finito in carcere perché ritenuto il presunto burattinaio del sistema di corruzione svelato dalla Dda. Su questo fronte il governatore della Lombardia è parte offesa di una istigazione alla corruzione.
Intanto il giudice per le indagini preliminari Raffaella Mascarino ha deciso: Fabio Altitonante, il consigliere lombardo di FI arrestato per corruzione e finanziamento illecito, deve restare ai domiciliari. Il giudice ha respinto l’istanza di revoca della misura sostenendo che il politico è ancora “influente” e potrebbe continuare a commettere i reati per cui è ai domiciliari. Il suo legale, l’avvocato Luigi Giuliano, sta valutando di impugnare il provvedimento.
Altitonante, consigliere lombardo di Forza Italia, si era difeso nell’interrogatorio di venerdì scorso sostenendo che un presunto finanziamento illecito da 25mila euro versati dall’imprenditore Daniele D’Alfonso (arrestato con l’aggravante di aver favorito una cosca della ‘ndrangheta) era “in realtà un versamento regolare e dichiarato, ma non per me, per la campagna elettorale di Pietro Tatarella“, altro esponente azzurro che è ora in carcere, anche con l’accusa di associazione per delinquere. Anche i legali di Tatarella (non ha risposto nell’interrogatorio di garanzia), gli avvocati Nadia Alecci e Luigi Giuliano, stanno lavorando per ricorrere al Riesame contro la misura cautelare.
Con quei soldi, stando alla versione di Altitonante, Tatarella, suo “mandatario elettorale“, avrebbe organizzato un evento di comici e avrebbe fatto un volantino nel quale, oltre al voto per se stesso, si promuoveva anche quello per Altitonante, che era candidato alle Regionali. Per quel denaro, tra l’altro, Altitonante è anche accusato di corruzione perché in cambio si sarebbe speso per “far ottenere il rilascio del permesso a costruire” su un immobile “di proprietà della moglie di Luigi Patimo“, manager (ex socio di Armando Siri, il sottosegretario ai Trasporti congedato dal governo) anche lui arrestato e che interrogato ha negato la mazzetta. Altitonante si era difeso ancora dicendo che non avrebbe fatto pressioni per quella pratica ma che era solo un “interessamento”. La difesa è pronta a ricorrere al Riesame.
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Campania, indagato per voto di scambio politico mafioso Franco Alfieri. Era il sindaco delle “fritture di pesce”
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Economia & Lobby
Caro bollette, a due settimane dagli annunci di Giorgetti il decreto slitta ancora: cdm rinviato a venerdì
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Io sono un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente". Così Simone Cristicchi, ospite a 'Maschio Selvaggio' su Rai Radio 2, risponde alla conduttrice Nunzia De Girolamo quando fa notare al cantautore romano come la canzone sanremese 'Quando sarai piccola' sia piaciuta tanto a Elly Schlein quanto a Giorgia Meloni.
"Si tende sempre a identificare gli artisti politicamente, la musica invece non ha fazioni, non ha colori. Devo dire che tu hai messo insieme la destra e la sinistra", ha detto De Girolamo al cantautore arrivato quinto nella classifica finale. "Questo mi fa sorridere - ha confessato Cristicchi - sono molto contento di questo apprezzamento bipartisan, o anche super partes, che ha generato la mia canzone. Io sono sempre stato un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente, proprio perché volevo che la mia musica e la mia arte potesse arrivare a tutti ed è giusto che sia così".
"Ovviamente ho le mie idee, come tutti, non le rinnego e non mi vergogno di esternarle quando è il momento e quando ho voglia, però - ha concluso il cantautore - sono veramente contento di aver fatto questa canzone che sia piaciuta più o meno a tutti".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il caro bollette è un problema sempre più grave, che non possiamo più far finta di non vedere. Paghiamo le bollette più care d’Europa, che a sua volta paga le bollette più alte tra i competitor internazionali. Siamo i più tartassati tra i tartassati, con un evidente danno alla competitività delle imprese e al potere di acquisto delle famiglie. I lavoratori, in particolare, pagano questi aumenti tre volte: la prima in casa quando arriva la bolletta, la seconda perché le aziende devono metterli in cassa integrazione poiché con l’energia alle stelle perdono produttività, la terza perché l’energia spinge a rialzo l’inflazione e i prodotti nel carrello della spesa costano di più". Lo dice Annalisa Corrado della segreteria del Partito Democratico.
"Agire è possibile e doveroso. Possiamo farlo subito, a partire dalla protezione dei soggetti vulnerabili, oltre 3 milioni e mezzo di utenti, per il quali il governo vuole bandire aste che sarebbero una iattura. Bisogna fermarle immediatamente e riformare piuttosto l’acquirente unico, che al momento gestisce il servizio di tutela della vulnerabilità, perché possa tornare a stipulare i contratti pluriennali di acquisto, agendo come vero e proprio gruppo d’acquisto".
"È necessario inoltre agire ad ogni livello possibile per disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas: occorre lavorare ad una riforma europea dei mercati, scenario non immediato, agendo però contemporaneamente ed immediatamente per un “disaccoppiamento di fatto”, come quello che si potrebbe attuare supportando i contratti pluriennali con i produttori di energia da fonti rinnovabili (PPA, Power purchase agreement). Dovremmo prendere esempio dalla Spagna di Sanchez, inoltre, che ha imposto un tetto al prezzo del gas, ottenendo risultati brillanti che hanno trainato la ripresa d’industria ed economia. Dobbiamo fare di più e meglio per la transizione energetica per liberarci dalla dipendenza del gas: oltre ad insistere su sufficienza energetica ed elettrificazione dei consumi, dobbiamo agire ad ogni livello perché la quota di energia da fonti rinnovabili nel nostro mix di produzione cresca: questo è l’unico modo strutturale di far penetrare il beneficio in bolletta del basso costo delle energie pulite".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - “Allarmano e inquietano gli atti violenti rivolti in questi giorni contro le Forze dell’Ordine, a loro va la nostra piena solidarietà”. Lo dichiara la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi dopo gli incendi dolosi che hanno coinvolto questa mattina il commissariato e la Polstrada di Albano Laziale e nei giorni scorsi il comando della Compagnia dei carabinieri di Castel Gandolfo.
“Auguriamo agli agenti intossicati una pronta guarigione. Nell’attesa che sia fatta chiarezza sulle dinamiche e che i responsabili siano consegnati alla giustizia, non possiamo che schierarci senza indugio al fianco di chi ogni giorno si impegna per la sicurezza delle cittadine e dei cittadini”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Le bollette energetiche di famiglie e imprese sono alle stelle. Meloni ha fischiettato per mesi, ignorando anche le nostre proposte. E oggi annuncia il rinvio di un Cdm promesso ormai due settimane fa. Non avevano detto di essere 'pronti'?". Lo ha scritto sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Tutto quello che ha a che fare con le emergenze vere di cittadini, famiglie, imprese passa in secondo piano nell’agenda del governo Meloni. Così è stato ed è per le liste d’attesa e per il diritto alla salute negato a milioni di concittadini, così è per il caro-bollette che da troppi mesi penalizza le aziende italiane e mette in ginocchio le fasce sociali più disagiate". Così in una nota Marina Sereni, responsabile Salute e Sanità nella segreteria del Partito Democratico.
"Oggi la segretaria del Pd Elly Schlein ha presentato proposte molto chiare e concrete, che raccolgono peraltro l’interesse di imprenditori e associazioni degli utenti. Il Cdm sul problema del caro energia pare invece che slitti a venerdì. La presidente Meloni ne approfitti per raccogliere le nostre proposte sul disaccoppiamento del prezzo dell’energia da quello del gas e sull’Acquirente unico".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - La lotta alle mafie andrebbe portata avanti "in maniera trasversale. Ma non stiamo vedendo disponibilità all'ascolto e al lavoro comune da parte di questa destra". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno. "Noi continueremo a fare da pungolo costante, il messaggio che deve arrivare chiaro alle nuove generazioni è che la mafia è un male, e un freno al nostro Paese. Il Pd oggi più che mai è intenzionato a portare avanti questo lavoro con determinazione, mano nella mano con le realtà che affrontano il problema ogni giorno e ne sanno certamente più di noi".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - Nel contrasto alle mafie "il ruolo delle forze dell'ordine e della magistratura è fondamentale. Noi riconosciamo e sosteniamo il lavoro quotidiano delle forze dell'ordine. Vanno sostenute le forze dell'ordine, come la magistratura, che invece vediamo attaccata tutti i giorni da chi governa". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno.