Importavano alimenti dall’estero immettendoli sul mercato e spacciandoli per prodotti italiani, con il simbolo del tricolore sugli imballi. Con questa accusa sono state denunciate 24 persone dopo che la Guardia di Finanza di Torino ha scoperto e sequestrato oltre 20 tonnellate di alimenti frutto di una frode.
I finanzieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Torino, hanno smantellato un’intera organizzazione criminale che importava dall’estero i prodotti destinati al mercato nazionale. Gli alimenti, una volta giunti in Italia, venivano confezionati con imballi riportanti false indicazioni ad Altamura (Bari) dove i finanzieri della locale compagnia hanno sequestrato 3 tonnellate di alimenti e un grande quantitativo di materiale destinato al confezionamento. Ceci, fagioli e arachidi venivano dal Canada, dalla Cina, dall’Argentina e dall’Egitto e, senza alcun processo industriale di trasformazione “sostanziale”, venivano poi immessi in commercio con l’indicazione che li definiva prodotti italiani, confermata anche dal simbolo del tricolore sugli imballi. Così oltre 40mila confezioni pre-imballate sono state sigillate mentre gli investigatori ritengono che oltre 150mila unità fossero ancora da confezionare: la frode commerciale avrebbe potuto fruttare oltre un milione di euro. L’indicazione “Altamura” sugli imballi ha inoltre violato anche la tutela specifica per i prodotti disciplinati dall’Indicazione Geografica Tipica.
La produzione illegale è stata interrotta proprio ad Altamura oltre che in due depositi di Rozzano, nel milanese, riconducibili a due commercianti del Marocco. I finanzieri hanno inoltre eseguito una quindicina di perquisizioni a Torino, dove erano iniziate le indagini e dove è stata sequestrata oltre una tonnellata tra farine e legumi di provenienza estera ma spacciati per Made in Italy.