Ah, i romanzi d’adulterio! Sfogliarne le pagine ghiotte. Vivere, attraverso i protagonisti, storie di trasgressione e follie. Ribellioni a un ordine borghese o pura accettazione di impulsi e passioni personali che sembrano irrefrenabili. Flaubert, Tolstoj, Fontane, Maupassant, Musil. O ancora Shakespeare, col suo Otello e un finto tradimento che diventa motivo d’assassinio. Il tradimento è in scena, da sempre. Conquista, coinvolge il lettore, ‘lo fa suo’ con poche pagine. Fa vivere a chi legge “l’incanto della novità che, cadendo a poco a poco come una veste, mette a nudo l’eterna monotonia della passione che non cambia mai forma, non cambia mai linguaggio”.
Ora, spiace molto doverlo dire, anche perché Gustave non ne sarebbe felice, ma la passione e la dinamica del tradimento, negli ultimi hanno cambiato forma, eccome. I primi responsabili sono i social, non c’è bisogno di dirlo. Conversazioni via whatsapp che diventano prove nell’ambito di udienze di divorzio, tradimenti consumati all’ombra dell’ultimo messaggio ricevuto su Tinder. Ma non solo. Che il gossip e le cronache rosa campino di liaison non ufficiali e anzi, meglio, adultere, è cosa nota. Che lo stesso accada in format televisivi impostati sulla falsariga del reality, anche. Ma quello che sta accadendo negli ultimi anni ha alzato l’asticella ancora un po’ e i tradimenti, veri o presunti, sono diventati non solo la base di format televisivi “dedicati” (leggi alla voce Temptation Island) ma anche il perno sul quale si fanno ruotare puntate intere di reality dal gusto trash. Grande Fratello 2019: Francesca De André (forse) tradita che (forse) tradisce e si ritrova a inveire con frasi deprecabili (“gli darei fuoco”), come se nulla fosse. Il marchingegno messo in piedi è farraginoso: lo scontro tra i protagonisti si compie di fronte alle telecamere, e quel che vediamo è chiacchiericcio tra un quartetto per niente favoloso.
Non è certo la prima volta che l’infedeltà viene messa in scena in modo posticcio. Grande Fratello, ancora: la storia di Cecilia Rodriguez, sorella di cotanta grazia, che di fronte alle telecamere dice al suo ex amato di non amarlo più e di essere pronta a vivere un nuovo amore. Sempre in diretta e davanti a mezza Italia. Riccardo Fogli, che in un altro reality di fattura isolana viene informato del presunto tradimento della moglie oltre a essere chiamato “vecchio”. Svuotato di ogni pathos romanzesco e ridotto a soap opera di infima fatta, il tradimento è diventato così usuale, consumato attraverso i social e messo in scena dalla vecchia cara televisione a ogni piè sospinto, da aver perso ogni attrattiva. Quando Flaiano scrisse che il traffico rendeva impossibile tradire all’ora di punta non poteva sapere che i social avrebbero trovato strade alternative. O che, al limite, sarebbe bastato candidarsi a un qualche reality per poter tradire, per finta o per davvero, in diretta tv. Viene quasi da sperare che la noia azzeri l’interesse per la clandestinità delle relazioni. E che torni a essere di gran moda la monogamia. “It’s you and me, monogamy. Just you and me, pornography”.
ps. (Nella grande macchina ricicla trash che sono i reality, anche la monogamia viene ridotta a proposte di matrimonio plastificate. Ma questa è un’altra storia e fa venire in mente, ai più, un nome: Mark)