Il Tribunale di Roma ha disposto di non doversi procedere nei confronti del fondatore di Forza Italia, accusato di violazione della Legge Anselmi sulle associazioni segrete. Le accuse si riferiscono ai rapporti intercorsi con l’imprenditore Flavio Carboni (condannato in primo grado a 6 anni e mezzo nel processo principale), per la parte dell’inchiesta che riguardava il business dell’eolico in Sardegna
Marcello Dell’Utri si salva grazie alla prescrizione dal processo sulla P3. I giudici del Tribunale di Roma hanno disposto di non doversi procedere nei confronti dell’ex parlamentare di Forza Italia, accusato di violazione della Legge Anselmi sulle associazioni segrete e rinviato a giudizio il 28 maggio 2015. Le accuse si riferiscono ai rapporti intercorsi con l’imprenditore Flavio Carboni (condannato in primo grado a 6 anni e mezzo nel processo principale), per la parte dell’inchiesta che riguardava il business dell’eolico in Sardegna.
La posizione di Dell’Utri, per il quale la Procura aveva chiesto l’assoluzione per i reati associativi e la prescrizione per l’accusa di corruzione, era stata stralciata a causa della sua latitanza in Libano. Sempre in primo grado l’ex senatore di Forza Italia Denis Verdini era stato assolto dall’accusa di far parte dell’associazione, ma condannato a un anno e tre mesi per finanziamento illecito. A loro e ad altri imputati la pubblica accusa contestava il reato di associazione finalizzata a una serie di delitti come la corruzione, l’abuso d’ufficio, l’illecito finanziamento dei partiti, la violenza privata e la diffamazione.