È iniziata in tribunale, finirà in tribunale. L’anno più nero di sempre della Serie B (e forse di tutto il calcio italiano, perché la figuraccia è del sistema) si conclude esattamente com’era cominciato: con una sentenza controversa, tutte le regole stracciate da qualche presidente riunito in una stanza e i verdetti del campionato decisi a tavolino, non sul campo. Il Palermo retrocesso per gli illeciti amministrativi, il Foggia pure non si sa bene in base a quale principio, playout annullati dall’oggi al domani e playoff confermati senza aspettare nemmeno l’appello. Un caos da cui, guarda caso, esce salva (almeno per il momento) proprio la Salernitana di Claudio Lotito, deus ex machina di tutto ciò che succede in Serie B da qualche tempo a questa parte. Si fa presto a pensar male, ancora prima a presentare ricorso. Un altro, enorme contenzioso che rischia di far saltare il banco.
IL FOLLE POMERIGGIO DELLA SERIE B – Prima la stangata sul Palermo: retrocesso all’ultimo posto in classifica per aver tra il 2015 e il 2018 portato avanti una “sistematica attività volta ad eludere i principi di sana gestione finanziaria” così da riuscire a “rappresentare in maniera non fedele” il reale stato di salute delle casse societarie. Salvo l’ex patron Zamparini (violati i suoi diritti di difesa), ma a lui ci penserà la giustizia penale (a luglio il processo per bancarotta fraudolenta e auto riciclaggio). Immediatamente si comincia a scorrere virtualmente la graduatoria: a rigor di logica, il Perugia avrebbe dovuto prendere il posto dei siciliani ai playoff, con il Foggia promosso dal terzultimo al quartultimo posto e quindi mandato allo spareggio salvezza contro il Venezia. E invece ecco il nuovo colpo di scena: la Serie B decide di annullare i playout, confermando la retrocessione del Foggia maturata sul campo.
SI SALVA PROPRIO LA SALERNITANA DI LOTITO – La sentenza sul Palermo era attesa, la decisione di non aspettare nemmeno l’appello e far giocare i playoff è discutibile, ma si può spiegare col quadro accusatorio schiacciante (considerato a prova di ricorsi) e gli Europei Under-21 alle porte. Quello che davvero appare sconcertante, invece, è la retrocessione d’ufficio del Foggia, in violazione dello stato di diritto, della sentenza (che prevede testualmente la “retrocessione del Palermo all’ultimo posto del campionato di Serie B”) e delle regole sui playout. Una decisione presa in fretta e furia dal consiglio direttivo della Lega, un organo composto da solo 8 persone, il cui vice-presidente è Claudio Mezzaroma, il socio di Claudio Lotito alla Salernitana che grazie a questo colpo di mano ottiene la salvezza immediata senza dover passare dallo spareggio, e di cui fa parte anche Massimiliano Santopadre, presidente del Perugia, l’altro grande beneficiario del terremoto in classifica, promosso subito ai playoff al posto del Palermo. Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere. E da pensar male.
L’INCUBO DEI RICORSI (UN’ALTRA VOLTA) – Ovviamente delle decisioni così arbitrarie non potranno che scatenare una pioggia di ricorsi. Il primo viene da lontano e si concluderà già venerdì: il Foggia attende il giudizio finale del Collegio di garanzia sulla penalizzazione di 6 punti per il noto scandalo dei pagamenti in nero; se dovesse essergliene restituito anche solo uno, ecco i pugliesi sarebbero salvi e in Serie C retrocederebbe direttamente proprio la Salernitana. Sarebbe una vera beffa per Lotito, ma vista la rapidità con cui il Consiglio direttivo ha fatto le sue scelte lo scenario pare improbabile. In ogni caso non finirà lì. Quasi sicuramente il Foggia farà ricorso anche contro l’annullamento del playout, con tanto di possibile causa civile contro il presidente Balata e i suoi consiglieri. Mentre ha già annunciato battaglia legale la nuova proprietà del Palermo, che andrà in appello e poi forse anche al Tar contro la retrocessione.
Insomma, tutto può ancora cambiare, ma la Serie B intanto ha deciso di giocare subito, senza aspettare nemmeno l’appello del Palermo che dovrebbe arrivare nel giro di due settimane, forse proprio per consolidare sul campo le scelte prese nella stanze dei bottoni. È la stessa scellerata strategia che la scorsa estate era stata adottata contro il blocco dei ripescaggi e che di fatto ha condizionato in negativo tutta la stagione. Otto mesi dopo, di nuovo regole violate, carte cambiate in tavola, manovre poco trasparenti e ricorsi in tribunale. Evidentemente la Serie B non ha imparato la lezione.
Twitter: @lVendemiale
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Serie B, le regole cambiate in corsa: la palla passa ai tribunali. E per ora godono solo Claudio Lotito e la sua Salernitana
L’anno più nero di sempre della Serie B (e forse di tutto il calcio italiano, perché la figuraccia è del sistema) si conclude esattamente com’era cominciato: con una sentenza controversa, tutte le regole stracciate da qualche presidente riunito in una stanza e i verdetti del campionato decisi a tavolino, non sul campo
È iniziata in tribunale, finirà in tribunale. L’anno più nero di sempre della Serie B (e forse di tutto il calcio italiano, perché la figuraccia è del sistema) si conclude esattamente com’era cominciato: con una sentenza controversa, tutte le regole stracciate da qualche presidente riunito in una stanza e i verdetti del campionato decisi a tavolino, non sul campo. Il Palermo retrocesso per gli illeciti amministrativi, il Foggia pure non si sa bene in base a quale principio, playout annullati dall’oggi al domani e playoff confermati senza aspettare nemmeno l’appello. Un caos da cui, guarda caso, esce salva (almeno per il momento) proprio la Salernitana di Claudio Lotito, deus ex machina di tutto ciò che succede in Serie B da qualche tempo a questa parte. Si fa presto a pensar male, ancora prima a presentare ricorso. Un altro, enorme contenzioso che rischia di far saltare il banco.
IL FOLLE POMERIGGIO DELLA SERIE B – Prima la stangata sul Palermo: retrocesso all’ultimo posto in classifica per aver tra il 2015 e il 2018 portato avanti una “sistematica attività volta ad eludere i principi di sana gestione finanziaria” così da riuscire a “rappresentare in maniera non fedele” il reale stato di salute delle casse societarie. Salvo l’ex patron Zamparini (violati i suoi diritti di difesa), ma a lui ci penserà la giustizia penale (a luglio il processo per bancarotta fraudolenta e auto riciclaggio). Immediatamente si comincia a scorrere virtualmente la graduatoria: a rigor di logica, il Perugia avrebbe dovuto prendere il posto dei siciliani ai playoff, con il Foggia promosso dal terzultimo al quartultimo posto e quindi mandato allo spareggio salvezza contro il Venezia. E invece ecco il nuovo colpo di scena: la Serie B decide di annullare i playout, confermando la retrocessione del Foggia maturata sul campo.
SI SALVA PROPRIO LA SALERNITANA DI LOTITO – La sentenza sul Palermo era attesa, la decisione di non aspettare nemmeno l’appello e far giocare i playoff è discutibile, ma si può spiegare col quadro accusatorio schiacciante (considerato a prova di ricorsi) e gli Europei Under-21 alle porte. Quello che davvero appare sconcertante, invece, è la retrocessione d’ufficio del Foggia, in violazione dello stato di diritto, della sentenza (che prevede testualmente la “retrocessione del Palermo all’ultimo posto del campionato di Serie B”) e delle regole sui playout. Una decisione presa in fretta e furia dal consiglio direttivo della Lega, un organo composto da solo 8 persone, il cui vice-presidente è Claudio Mezzaroma, il socio di Claudio Lotito alla Salernitana che grazie a questo colpo di mano ottiene la salvezza immediata senza dover passare dallo spareggio, e di cui fa parte anche Massimiliano Santopadre, presidente del Perugia, l’altro grande beneficiario del terremoto in classifica, promosso subito ai playoff al posto del Palermo. Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere. E da pensar male.
L’INCUBO DEI RICORSI (UN’ALTRA VOLTA) – Ovviamente delle decisioni così arbitrarie non potranno che scatenare una pioggia di ricorsi. Il primo viene da lontano e si concluderà già venerdì: il Foggia attende il giudizio finale del Collegio di garanzia sulla penalizzazione di 6 punti per il noto scandalo dei pagamenti in nero; se dovesse essergliene restituito anche solo uno, ecco i pugliesi sarebbero salvi e in Serie C retrocederebbe direttamente proprio la Salernitana. Sarebbe una vera beffa per Lotito, ma vista la rapidità con cui il Consiglio direttivo ha fatto le sue scelte lo scenario pare improbabile. In ogni caso non finirà lì. Quasi sicuramente il Foggia farà ricorso anche contro l’annullamento del playout, con tanto di possibile causa civile contro il presidente Balata e i suoi consiglieri. Mentre ha già annunciato battaglia legale la nuova proprietà del Palermo, che andrà in appello e poi forse anche al Tar contro la retrocessione.
Insomma, tutto può ancora cambiare, ma la Serie B intanto ha deciso di giocare subito, senza aspettare nemmeno l’appello del Palermo che dovrebbe arrivare nel giro di due settimane, forse proprio per consolidare sul campo le scelte prese nella stanze dei bottoni. È la stessa scellerata strategia che la scorsa estate era stata adottata contro il blocco dei ripescaggi e che di fatto ha condizionato in negativo tutta la stagione. Otto mesi dopo, di nuovo regole violate, carte cambiate in tavola, manovre poco trasparenti e ricorsi in tribunale. Evidentemente la Serie B non ha imparato la lezione.
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Daniele De Rossi lascerà la Roma a fine stagione: “Con il Parma l’ultima partita in giallorosso”
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Roma, 7 mar. (Adnkronos) - Esperti e stakeholder del settore energetico si sono riuniti ieri mattina a Key, in occasione del convegno 'Accelerating Sustainable Electrification: Key to Economic and Social Development on the African Continent' curato da Res4Africa Foundation, per parlare del ruolo fondamentale dell'elettrificazione nella trasformazione socioeconomica dell'Africa. Con una popolazione prevista di 2,5 miliardi entro il 2050, il continente deve prepararsi per affrontare una crescente domanda di energia, che richiede soluzioni urgenti e sostenibili.
La conferenza, organizzata in due panel, ha evidenziato la necessità di uno sviluppo di energia rinnovabile su larga scala, di modernizzazione delle reti elettriche e di investimenti in soluzioni per l’accumulo di energia, in modo da garantire l'accesso universale a un'elettricità affidabile, sicura e conveniente.
Oltre alle discussioni, le delegazioni africane presenti hanno avuto l'opportunità di esplorare le soluzioni innovative presenti a Key, rafforzando ulteriormente le collaborazioni pubblico-private volte all'elettrificazione sostenibile.
“I porti e le infrastrutture costiere rivestono un ruolo fondamentale per lo sviluppo dei progetti di energia rinnovabile offshore, poiché rappresentano il punto di partenza e di supporto logistico per la costruzione, l'installazione e la manutenzione degli impianti”. È quanto ha dichiarato ieri mattina Fulvio Mamone Capria, presidente di Aero, Associazione delle Energie Rinnovabili Offshore, al termine del convegno 'Portualità, logistica, trasporti e filiera industriale per l’eolico offshore in Italia'.
I porti sono destinati a diventare sempre di più hub dell’energia, capaci di garantire l'efficienza e la sostenibilità delle operazioni, ma anche di favorire l'innovazione tecnologica e il coordinamento delle attività tra i diversi attori del settore. “L'adeguamento e il potenziamento delle infrastrutture portuali sono determinanti per ridurre i costi e migliorare la competitività delle energie rinnovabili marine, rendendo i progetti più scalabili e accessibili”, ha continuato Mamone.
Il decreto ministeriale sui porti permetterà di semplificare gli investimenti e incentivare la creazione di un'infrastruttura solida e ben collegata.
Roma, 7 mar. (Adnkronos) - Esperti e stakeholder del settore energetico si sono riuniti ieri mattina a Key, in occasione del convegno 'Accelerating Sustainable Electrification: Key to Economic and Social Development on the African Continent' curato da Res4Africa Foundation, per parlare del ruolo fondamentale dell'elettrificazione nella trasformazione socioeconomica dell'Africa. Con una popolazione prevista di 2,5 miliardi entro il 2050, il continente deve prepararsi per affrontare una crescente domanda di energia, che richiede soluzioni urgenti e sostenibili.
La conferenza, organizzata in due panel, ha evidenziato la necessità di uno sviluppo di energia rinnovabile su larga scala, di modernizzazione delle reti elettriche e di investimenti in soluzioni per l’accumulo di energia, in modo da garantire l'accesso universale a un'elettricità affidabile, sicura e conveniente.
Oltre alle discussioni, le delegazioni africane presenti hanno avuto l'opportunità di esplorare le soluzioni innovative presenti a Key, rafforzando ulteriormente le collaborazioni pubblico-private volte all'elettrificazione sostenibile.
“I porti e le infrastrutture costiere rivestono un ruolo fondamentale per lo sviluppo dei progetti di energia rinnovabile offshore, poiché rappresentano il punto di partenza e di supporto logistico per la costruzione, l'installazione e la manutenzione degli impianti”. È quanto ha dichiarato ieri mattina Fulvio Mamone Capria, presidente di Aero, Associazione delle Energie Rinnovabili Offshore, al termine del convegno 'Portualità, logistica, trasporti e filiera industriale per l’eolico offshore in Italia'.
I porti sono destinati a diventare sempre di più hub dell’energia, capaci di garantire l'efficienza e la sostenibilità delle operazioni, ma anche di favorire l'innovazione tecnologica e il coordinamento delle attività tra i diversi attori del settore. “L'adeguamento e il potenziamento delle infrastrutture portuali sono determinanti per ridurre i costi e migliorare la competitività delle energie rinnovabili marine, rendendo i progetti più scalabili e accessibili”, ha continuato Mamone.
Il decreto ministeriale sui porti permetterà di semplificare gli investimenti e incentivare la creazione di un'infrastruttura solida e ben collegata.
(Adnkronos) - Stefano Conti è un uomo libero. L'Adnkronos può rivelare che al processo a Panama City sono cadute tutte le accuse. Raggiunto al telefono, Andrea Di Giuseppe, il parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, festeggia il risultato raggiunto dopo oltre due anni: "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai. Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese".
Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
(Adnkronos) - Stefano Conti è un uomo libero. L'Adnkronos può rivelare che al processo a Panama City sono cadute tutte le accuse. Raggiunto al telefono, Andrea Di Giuseppe, il parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, festeggia il risultato raggiunto dopo oltre due anni: "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai. Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese".
Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Più che le conclusioni del Consiglio europeo sembrano un bollettino di guerra, con i nostri governanti che, in un clima di ubriacatura collettiva, programmano una spesa straordinaria di miliardi su miliardi per armi, missili e munizioni. E la premier Meloni cosa dice? 'Riarmo non è la parola adatta' per questo piano. Si preoccupa della forma e di come ingannare i cittadini. Ma i cittadini non sono stupidi! Giorgia Meloni come lo vuoi chiamare questo folle programma che, anziché offrire soluzioni ai bisogni concreti di famiglie e imprese, affossa l’Europa della giustizia e della civiltà giuridica per progettare l’Europa della guerra?". Lo scrive Giuseppe Conte sui social.
"I fatti sono chiari: dopo 2 anni e mezzo di spese, disastri e fallimenti in Ucraina anziché chiedere scusa agli italiani, Meloni ha chiesto a Von der Leyen di investire cifre folli in armi e spese militari dopo aver firmato sulla nostra testa a Bruxelles vincoli e tagli sugli investimenti che ci servono davvero su sanità, energia, carovita, industria e lavoro. Potremmo trovarci a spendere oltre 30 miliardi aggiuntivi sulle armi mentre ne mettiamo 3 scarsi sul carobollette".
"Stiamo vivendo pagine davvero buie per l’Europa. I nostri governanti, dopo avere fallito con la strategia dell’escalation militare con la Russia, non hanno la dignità di ravvedersi, anzi rilanciano la propaganda bellica. La conclusione è che il blu di una bandiera di pace scolora nel verde militare. Dai 209 miliardi che noi abbiamo riportato in Italia dall'Europa per aziende, lavoro, infrastrutture, scuole e asili nido, passiamo a montagne di soldi destinati alle armi".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Much appreciated". Lo scrive Elon Musk su X commentando un post in cui si riporta la posizione della Lega e di Matteo Salvini sul ddl Spazio e Starlink. Anche il referente in Italia del patron di Tesla, Andrea Stroppa, ringrazia via social Salvini: "Grazie al vice PdC Matteo Salvini per aver preso posizione pubblicamente".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Gianfranco Librandi, presidente del movimento politico “L’Italia c’è”, ha smentito categoricamente le recenti affermazioni giornalistiche riguardanti una presunta “coalizione di volenterosi” per il finanziamento di Forza Italia. Librandi ha dichiarato: “Sono tutte fantasie del giornalista. Smentisco assolutamente di aver parlato di una coalizione di volenterosi che dovrebbero contribuire al finanziamento del partito”.