“Greta Thunberg vuole salvare il pianeta. Noi le ricordiamo che bisogna salvare non solo le piante e gli animali, ma anche i cuccioli d’uomo“. Così, ai microfoni de La Zanzara (Radio24), il presidente dell’associazione Pro Vita, Toni Brandi, difende il maxi cartellone di 250 metri quadrati affisso sulla facciata di un palazzo a Roma, sulla Tiburtina. Il manifesto choc contiene una dedica alla giovanissima attivista ambientalista svedese e l’immagine di un feto di 11 settimane, battezzato dai militanti cattolici col nome di Michelino e già totem del Congresso delle Famiglie di Verona nella forma di gadget di gomma.
Brandi ribadisce: “Io cambierei totalmente la legge sull’aborto, perché se le donne sono informate e sono aiutate coi soldi dello Stato, non abortiscono. Se una donna vuole abortire ugualmente, dico questo: uno si può suicidare e uccidere. Risponde alla sua coscienza. Nel caso di una donna che è stata stuprata, il bambino che c’entra? Ci sono tantissime personalità come Jesse Jackson che sono nate da uno stupro e che hanno vissuto. Bisogna convincere la donna che vuole abortire al fatto che il bambino è un essere umano e che lo può dare in adozione. Se vuole abortire lo stesso, risponderà alla sua coscienza. E molto probabilmente se ne pentirà“.
Insorge David Parenzo: “Sono scandalizzato da quel manifesto vergognoso e violento. E’ di una violenza inaudita. Pensate a una donna che sta andando ad abortire e sta vivendo un dramma. E si vede davanti questa roba del cavolo “.
Brandi replica: “Rispetto l’opinione di… scusami, Renzo ti chiami?”.
“Sì, mi chiami pure Renzo Tramaglino“, risponde ironicamente il giornalista.
Il presidente di Pro Vita poi spiega un suo assunto, già esposto durante il Congresso delle Famiglie a Verona: “Le famiglie naturali hanno meno malattie, meno suicidi, meno problemi di salute mentale. C’è una meta-analisi che riguarda decine e decine di Paesi di culture diverse che prova che nelle famiglie non convenzionali, cioè non formate da madre-padre-bambini, risultano i maggiori abusi sessuali, le maggiori violenze. Questa è scienza“.
“Ma che studio è? – obietta Giuseppe Cruciani – Non è scienza, è una cosa farlocca. Quindi, ad esempio, consumano più canne nelle famiglie non naturali?”.
“Mamma mia, mamma mia – commenta Parenzo – A sentire questa cosa, mi verrebbe voglia di fare una canna”.
A fine intervista, Cruciani commenta: “Che cazzo c’aveva Brandi? Mi sembrava andato e piuttosto abbacchiato il signor Brandi”.
“Mi dispiace, poverino – replica Parenzo – Ma la lucidità mi pare la stessa di sempre”.