È quanto emerge da un'indagine per assenteismo condotta dalla guardia di finanza che ha eseguito gli arresti disposti dal gip del Tribunale di Foggia
Timbravano il cartellino e abbandonavano il posto di lavoro per andare al mare o fare un giro in città: per questo motivo sono finiti agli arresti domiciliari otto dipendenti della Asl di Foggia, tra cui un primario, mentre un dirigente della stessa struttura è stato sospeso dal servizio. È quanto emerge da un’indagine per assenteismo condotta dalla guardia di finanza che ha eseguito gli arresti disposti dal gip del Tribunale di Foggia.
L’episodio più significativo riguarda l’ospedale di San Severo, dove un operatore tecnico specializzato, dopo aver timbrato il cartellino, trascorreva intere giornate in spiaggia e non aveva alcun problema a pubblicare le foto delle sue “vacanze” sui social network. Il primario del reparto di rianimazione, Giuseppe Altieri, posto anche lui ai domiciliari, invece si allontanava dal lavoro per interi pomeriggi trascorrendoli in giro per la città o tornando a casa e, in alcune occasioni, attestava anche di aver eseguito prestazioni specialistiche al fine di smaltire le liste d’attesa dei pazienti, ricorrendo ad ore di straordinario.
Gli indagati, per mascherare l’assenza dal posto di lavoro, oltre ad utilizzare la ormai rodata mancata timbratura del badge all’atto dell’allontanamento dal servizio, provvedevano, direttamente o grazie a due colleghi addetti all’inserimento dei dati nel database delle attività di servizio prestate, complici nella truffa, ad alterare le informazioni contenute nel sistema informatico di registrazione delle presenze. Una truffa ai danni dello Stato per un valore di oltre 80mila euro che le fiamme gialle sono riusciti a smascherare anche grazie ad alcune telecamere nascoste nei pressi dell’apparecchiatura marcatempo dell’ospedale.
Dalle indagini è emerso, inoltre, che un dipendente, simulando di aver dimenticato il badge a casa, ha fatto certificare la propria presenza con la sottoscrizione di un’attestazione cartacea da parte del proprio dirigente, anche quando questi era assente dal servizio. Dalle indagini è emerso che le false attestazioni di presenza, per un totale di oltre 5.300 ore, risalgono anche al 2014.