L’idea è di approvare il testo in giunta entro la prossima settimana e poi a breve anche in consiglio regionale. “Con questo protocollo abbiamo dato il via a un percorso culturale per sensibilizzare i cittadini toscani e non solo al rispetto dell’ambiente anche in spazi pubblici come le nostre spiagge” dice a ilfattoquotidiano.it Vittorio Bugli, assessore al Bilancio con delega ai rapporti con enti locali e associazioni.
Nel suo tour italiano Greta Thunberg non ha toccato la Toscana ma il suo messaggio è arrivato forte lo stesso. Quella che sta per partire infatti sarà la prima estate in cui le spiagge della costa saranno “liberate” dalla plastica, come aveva già deciso un paio di mesi fa la Puglia. La Regione Toscana sta preparando un’intesa da far firmare a più di 900 stabilimenti che proibisce l’uso di piatti, bicchieri e posate di plastica e impegna i gestori dei bagni a portare avanti pratiche virtuose legate al plastic free. Visto che la stagione estiva sta per iniziare, i tempi sono stretti: l’idea è di approvare il testo in giunta entro la prossima settimana e poi a breve anche in consiglio regionale. “Con questo protocollo abbiamo dato il via a un percorso culturale per sensibilizzare i cittadini toscani e non solo al rispetto dell’ambiente anche in spazi pubblici come le nostre spiagge” dice a ilfattoquotidiano.it Vittorio Bugli, assessore al Bilancio con delega ai rapporti con enti locali e associazioni.
Cosa prevede l’intesa
L’idea iniziale della Regione era quella di imporre con un’ordinanza ad hoc ai balneari il divieto della plastica monouso ma poi l’iniziativa ha trovato il consenso dei gestori e così saranno loro ad imporselo autonomamente all’interno di una intesa approvata a livello regionale. Mancando poche settimane all’inizio della stagione, l’intesa prevede una deroga per le scorte di materiale già acquistato e, una volta terminate, ne sarà proibita la distribuzione sulle spiagge. Per questo i bagni si stanno già muovendo per dotarsi di stoviglie biodegradabili o compostabili. Chi sgarrerà sarà multato anche se l’entità della sanzione non è ancora stata decisa. Ma nel documento che arriverà presto in giunta regionale non ci sarà solo l’aspetto del deterrente per chi violerà le nuove regole ma anche uno propositivo: “Ci sarà un accordo che impegni gli stabilimenti a dare il via a buone pratiche e specifichi che siamo solo all’inizio di un percorso che segna un cambio di rotta culturale” ha detto al Tirreno il presidente toscano dei balneari di Confesercenti, Stefano Gazzoli.
Bottigliette e sigarette resteranno
Durante gli incontri preliminari, i gestori degli stabilimenti avevano proposto anche una moratoria sulle bottigliette di plastica e sulle sigarette. Ma su questi due fronti, per adesso, rimangono degli ostacoli burocratici e legislativi. Per quanto riguarda le prime, Bugli ha spiegato che esiste una sola azienda in Italia che produce bottigliette in maniera ecologica e porre un divieto a quelle di plastica avrebbe creato un monopolio di fatto, incorrendo così in possibili sanzioni. Sulle sigarette, invece, la gestione delle spiagge (aree demaniali) sono di competenza dei Comuni e quindi rimarrà solo il divieto di lasciare i mozziconi sulla sabbia.
Bugli: “Offrire ai bagnanti un luogo migliore”
La giunta regionale guidata da Enrico Rossi non difende solo il merito dell’iniziativa ma anche il metodo: “Dopo la direttiva europea e la legge nazionale sulla raccolta della plastica in mare, abbiamo iniziato anche a fare un ragionamento sulle nostre coste – continua Bugli – ma non volevamo fare una norma calata dall’alto, così abbiamo pensato di chiamare i balneari e i sindaci tramite l’Anci per valutare insieme a loro quale fosse il modo migliore per ridurre l’utilizzo delle plastiche sulle spiagge: i balneari sono stati tutti positivi e propositivi, andando anche oltre le nostre proposte sulla plastica monouso”. L’obiettivo del protocollo è chiaro: “Vogliamo offrire a turisti e bagnanti dei luoghi ambientalmente migliori e avere anche un vantaggio concorrenziale rispetto ad altre spiagge d’Italia” conclude Bugli.