Tornano a crescere i numeri dei carcerati. Al 30 aprile 2019, come si legge nel rapporto, erano 60.439, di cui 2.659 donne, vale a dire 3000 persone in più rispetto allo scorso anno e 8000 in più rispetto al 2015. Numeri in aumento che, però, le strutture italiane non riescono a fronteggiare. Quasi tutte le Regioni, infatti, fatta eccezione per la Sardegna e le Marche, registrano picchi di sovraffollamento. È il caso della Puglia, che ha un tasso di affollamento del 160,5%, o della Lombardia che tocca quasi il 140%. Alcuni istituti, poi, fanno da ago della bilancia, come il carcere di Taranto, che ha un tasso di affollamento del 199%, o quello di Como che arriva al 197%. “Nella realtà il quadro però è ben più allarmante”, ricorda l’associazione Antigone, sottolineando come in molti casi i posti conteggiati non tengono in considerazione gli spazi inagibili o in via di ristrutturazione. È il caso del carcere di Camerino, sgomberato, perché inagibile, dal terremoto del 2016, ma ancora considerato nel sistema di conteggio nazionale.
Eppure nonostante i numeri siano in crescita, la quantità di ingressi in carcere dalla libertà e il numero dei reati commessi sono in diminuzione. Un andamento “schizofrenico”, come lo definisce il rapporto, giustificabile con “ritorno ad un primitivo significato di pena racchiusa nello slogan da più parti agitato ‘devono marcire in galera’”, ma anche con una riduzione del cosiddetto fenomeno delle “porte girevoli”, vale a dire delle permanenze in carcere di arrestati in flagranza di reato per periodi brevissimi in attesa dell’udienza di convalida. Nel 2017 la delittuosità è scesa del 2,32% rispetto al 2016. Un trend che si è confermato anche nel 2018, quando da gennaio a settembre, rispetto allo stesso periodo del 2017, il calo è stato dell’8,3%. “In particolare, gli omicidi registrano una diminuzione del 12,2%, i tentati omicidi del 16,2%, le rapine del 20,9%, i furti del 15,1%, le lesioni dolose del 21,8%, le violenze sessuali addirittura del 32,1% e l’usura del 47%”, come si legge nel rapporto.