Non c’era Leonardo di Gioia al teatro Cicolella di Foggia ad accogliere il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. La sua linea politica però resta la stessa: l’assessore all’Agricoltura della Giunta Emiliano sosterrà il candidato leghista Massimo Casanova alle europee del 26 maggio. Una storia che nelle scorse settimane ha creato non poche polemiche in una maggioranza, quella della Regione Puglia, già fortemente provata. Non bastavano i mal di pancia suscitati dalle discusse alleanze del governatore del Pd con esponenti di Forza Italia, prima con Simeone Di Cagno Abbrescia ex sindaco di Bari e poi con Massimo Cassano, ora al vertice dell’Agenzia regionale per il lavoro. A trasformare i mal di pancia in polemica vera ci ha pensato di Gioia che – senza alcuna remora – ha dichiarato il suo appoggio alla Lega, precisando che la sua posizione non è negoziabile, tanto da essere disposto a pagarne le eventuali conseguenze politiche.
Conseguenze che in realtà non ci sono state. A parte lo sdegno della maggioranza: ad attaccarlo è stato un altro assessore, Cosimo Borraccino, in un comunicato congiunto con il capogruppo LeU, Ernesto Abaterusso: “Quelle di di Gioia sono posizioni inaccettabili e lo rendono, per quanto ci riguarda, incompatibile con l’incarico ricoperto e con l’appartenenza alla maggioranza che sostiene Michele Emiliano”. A rincarare la dose anche il M5s, all’opposizione in Puglia: sotto accusa le “ben due campagne elettorali” di di Gioia (anche quella per il Comune di Foggia): “Visti i precedenti – hanno attaccato i pentastellati – non ci stupiremmo nel vederlo cambiare nuovamente casacca. Il tutto nel silenzio di Emiliano che non proferisce parola sull’assessore. Se per di Gioia l’ambizione politica è più importante della sua delega – hanno concluso – si dimetta una volta per tutte”.
Anche per il Pd è “incompatibile quella scelta con la sua permanenza nella Giunta regionale”: lo ha affermato il capogruppo regionale, Paolo Campo, spiegando che “il Partito democratico e il centrosinistra, pur nelle sue forme più larghe e inclusive, sono totalmente alternativi alla Lega e lo sono a maggior ragione nella prospettiva europeista, che noi manteniamo ben salda rispetto ai sovranisti e ai nazionalisti con i quali Matteo Salvini ha deciso di allearsi”. Eppure, chiari segnali di insofferenza, di Gioia li aveva già lanciati con l’elezione di Nicola Gatta, sindaco di Candela ed esponente del centrodestra, alla Provincia di Foggia, sostenuto dai voti decisivi della rete civica che si riconosceva in di Gioia. Insomma, un politico combattuto tra passato e presente. L’assessore pugliese – infatti – nel 2004 è stato il primo degli eletti per la carica a consigliere comunale di Foggia nella lista di Alleanza Nazionale ed è stato nominato capogruppo di AN. Passato con Forza Italia, nel 2008, alle elezioni provinciali di Foggia, è stato eletto consigliere e nominato assessore al bilancio. Alla sua prima esperienza in Consiglio regionale è stato eletto nella lista del Pdl. Nella seconda metà della IX legislatura è stato nominato dal presidente Vendola assessore al Bilancio, dimettendosi dal Gruppo del Pdl e aderendo al Gruppo Misto.
Infine, a sceglierlo è stato il governatore Emiliano, assegnandogli l’assessorato all’Agricoltura. Fino e forse anche oltre le dichiarazioni dei giorni scorsi. Di Gioia, nonostante le polemiche dilaganti, non si è scomposto e ha precisato: “Le prossime elezioni comunali mi vedranno candidato nella Città di Foggia con una forza amplissima di liste civiche con Pippo Cavaliere Sindaco per sconfiggere il centrodestra”. Poi ha spiegato: “Questo articolato civismo di cui io sono riferimento anche a livello regionale ha al suo interno ampie fette moderate, le quali naturalmente convergono, per un fatto politico, verso istanze alternative al centrosinistra. Per me è stato naturale individuare in Massimo Casanova, esponente leghista, il candidato idoneo, sapendo che è uomo di territorio, fortemente radicato all’interno della Lega, il quale sicuramente potrà fare tanto, avendo maturato conoscenza ed esperienza in questi anni”. Insomma, per di Gioia tutto normale. Così come per Emiliano che ha fatto cadere la cosa senza ipotizzare alcun “licenziamento” per l’esponente civico foggiano. Anche per la Lega, di Gioia resta dove sta: “Nessun passaggio con Salvini – hanno dichiarato i leghisti pugliesi – solo una convergenza della sua lista civica a sostegno del nostro candidato”. Di Gioia, quindi, resta nel centrosinistra. Almeno per il momento.