Isaac Kappy era divenuto popolare non solo per le sue interpretazioni, ma soprattutto per essere un seguace delle teorie complottiste del QAnon
Si è lanciato da un cavalcavia ed è stato travolto da un pick up che transitava sulla strada sottostante. Così è morto suicida a 42 anni Isaac Kappy, l’attore americano noto per i suoi ruoli in film come Terminator Salvation e Thor e nelle serie tv di successo Breaking Bad e The Night Shift. Isaac Kappy era divenuto popolare non solo per le sue interpretazioni, ma soprattutto per essere un seguace delle teorie complottiste del QAnon, secondo cui esisterebbe un “deep state” negli Stati Uniti, ovvero uno stato ombra composto dai poteri forti (servizi segreti, polizia federale ed esercito) che starebbero cospirando contro l’attuale amministrazione Trump. Alla luce di queste convinzioni, Kappy aveva accusato e denunciato per pedofilia diversi vip e pezzi grossi della politica e di Hollywood, da Steven Spielberg a Tom Hanks e Seth Green.
Non solo, nel 2017 era stato a sua volta accusato di aver aggredito ad una festa Paris Jackson, la figlia di Michael: la ragazza aveva detto che Kappy tentò di strangolarla ma lui negò sempre, difendendosi da questa accusa anche sui tabloid statunitensi. I suoi profili Facebopok e Twitter erano stati bannati proprio a causa delle opinioni controverse che sosteneva ma è stato lui stesso a cancellare tutti i post del suo account Instagram proprio un paio di giorni prima di suicidarsi. L’ultimo suo messaggio risale a domenica scorsa: lì Kappy ha ammesso di aver fatto uso di droghe e alcol in passato, di aver usato persone per soldi e di avere numerosi debiti e insolvenze fiscali tra gioco d’azzardo e tasse non pagate. “Attenti – recita il suo ultimo post che suona come un messaggio d’addio – all’uomo che non ha nulla da perdere, perché non ha nulla da proteggere”.