Mortal Kombat è un picchiaduro nato con l’intenzione di impressionare il giocatore, lo ha fatto con una grafica che cercava di essere realistica il più possibile e con il sangue, risultando sulle prime forse un po’ pacchiano; negli anni la saga si è affinata, migliorando grafica e gameplay, alzando il livello qualitativo molto al di sopra dell’asticella che i detrattori del gioco si aspettavano. NetherRealm Studios controcorrente sugli allarmismi della violenza nei videogiochi resta fedele a se stesso, confezionando con Mortal Kombat 11 un prodotto violento e sopra le righe ma estremamente curato e tecnico nella sua esecuzione.

Graficamente impressionante per l’utilizzo dell’Unreal Engine 3 – con cui sono stati sviluppati anche i capitoli precedenti dell’ultimo decennio – lo studio ha spremuto ogni atomo del motore grafico regalando al nuovo titolo effetti particellari e sfondi interattivi estremamente belli da vedere, soprattutto sulle configurazioni pc più spinte.

Il gameplay, ulteriormente affinato dal titolo precedente porta delle novità importanti per i Kombattenti; l’introduzione di due barre offensive e difensive, che possono essere spese sia per potenziare le mosse letali del nostro personaggio sia per poter spezzare kombo particolarmente cattive ai nostri danni, queste barre si ricaricano indipendentemente dal nostro kombattimento permettendo cosi una certa tattica sul quando e come usarla; altra novità presente in questo capitolo sono le Krushing Blow, un sistema per cui alcune mosse specifiche usate nel momento giusto possono diventare estremamente distruttive, eseguire una presa mentre si riceve un attacco ad esempio, può spezzare letteralmente le ossa dell’avversario ma che si rivela molto pericolosa se non precisamente eseguita nel momento esatto.

Un’altra innovazione introdotta è quella dei Fatal Blow. Questa tipologia di attacco, anch’essa limitato a un’utilizzo per match come le krushing blow, può essere scatenato senza l’utilizzo delle barre offensive e difensive citate in precedenza, ma può essere attivato solo quando la propria vita rimasta è scesa al di sotto del 20%; questa mossa può letteralmente ribaltare le sorti degli scontri salvando all’ultimo un combattimento a senso unico, inoltre la possibilità di creare un personaggio personalizzato sia a livello estetico che con le mosse eseguibili rende sicuramente molto vario il gameplay.

La modalità storia è sviluppata con estrema cura e dona una grande personalità all’intero gioco impegnando il giocatore in una cavalcata da film anni 80 sempre divertente e che giustifica il ritorno di alcuni combattenti selezionabili che secondo la storia di MK sono morti da tempo, aggiungiamo la modalità delle torri e della Kripta e avrete un quadro generale di quanta attenzione è stata riposta nella creazione del comparto single player, una modalità che NetherRealm Studios negli anni ha sempre voluto donare ai propri giocatori, mostrando coraggio e dedizione in un mondo che sembra voler vivere solo di multiplyaer online.

Parlando di multiplayer troviamo un ottimo netcode, solido e privo di bug, che ci ha permesso di testare contro altri giocatori le nostre abilità di guerrieri, senza presentare rallentamenti, regalandoci un esperienza divertente e priva di problematiche di sorta; purtroppo qualche piccola sbavatura è però presente in questo undicesimo capitolo della saga…innanzitutto la difficoltà della modalità torre risulta in più di un occasione ingiusto e fin troppo doloroso, convincendo gli stessi sviluppatori a ribilanciarne le sorti con una patch, che però non risolve il problema alla radice; infatti i modificatori per superare questo tipo di prova sono ancora sbilanciati e a poco è servito l’omaggio da parte dello studio ai giocatori di un cospicuo numero di crediti da spendere nella kripta.

La stessa Kripta, modalità studiata per dare modo al giocatore di sbloccare oggetti in game per poter personalizzare il proprio personaggio, risulta eccessivamente frustrante per il grandissimo numero di scrigni da aprire per poter collezionare tutto quello che il gioco ha da offrire, rendendo l’esperienza un po’ troppo “grind” che potrebbe scoraggiare i giocatori che non hanno intenzione di perdere cosi tanto tempo per customizzare un personaggio.

In definitiva, anche se con qualche sbavatura, Mortal Kombat 11 convince e appaga il giocatore che cerca un picchiaduro immediato ma allo stesso tempo complesso, con una modalità storia immensa e con tonnellate di sbloccabili che faranno la felicità di ogni giocatore single player; per chi invece volesse cercare lo scontro online non rimarrà deluso, i server sono vivi e popolati di tantissimi Kombattenti, pronti a sfidarsi fino all’ultimo colpo, per la sopravvivenza della terra.

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